Padre Giovanni Taneburgo

MISSIONE: VIVERE E PROCLAMARE GESU’ CHE E’ NELLA GLORIA ACCANTO AL PADRE,
E ALLO STESSO TEMPO E’ ANCHE CON NOI

Prepariamoci alla nostra riflessione su questo tema con una preghiera breve, ma dal cuore:

Signore, Padre Santo, ti preghiamo: che ciascuno di noi, secondo la vocazione che hai disposto per ognuno, si senta impegnato a trasmettere piena fiducia in te, a guardare al futuro con speranza e a contribuire per cambiare il mondo in Cristo Gesù, mediante l’energia che lo Spirito dona. Che il mondo diventi più bello e più luminoso per tutti, e che i rapporti umani siano ricchi di fratellanza e di pace. Amen!

La solennità dell’Ascensione di Gesù segna l’inizio solenne della Chiesa Missionaria. Vedete, Gesù visse la sua vita terrena proclamando il Vangelo e operando meraviglie a favore dei bisognosi per la costruzione del Regno. Soffrì molto, fu crocifisso, morì, fu sepolto e poi risuscitò dai morti. Così Egli svelò definitivamente il vero volto di Dio che è nascosto e allo stesso tempo sempre presente per accompagnare i suoi figli e le sue figlie nel loro cammino di vita. Grazie a questo evento stupendo, l’Ascensione, la fede degli Apostoli diventò matura. Infatti, contemplando Cristo alla destra del Padre, essi divennero consapevoli della sua dignità divina e dell’investitura da Lui ricevuta per annunciare la Parola di salvezza agli uomini e alle donne di tutto il mondo; inoltre esultarono di gioia, perché nel Figlio glorificato, videro l’umanità tutta innalzata accanto al Padre nella gloria.

Veniamo allora alla Chiesa Missionaria di cui gli Apostoli sono il fondamento. Il passo evangelico di oggi ci dice che mentre I discepoli erano sul monte che Gesù aveva loro indicato, Egli disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Questa proclamazione ci dice chiaramente che Gesù, scomparso agli occhi degli Apostoli, non abbandonò l’umanità al suo destino, ma iniziò una presenza nuova, diversa ma reale: nella Chiesa, nei Sacramenti, in noi e in tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle che amiamo. Gesù si fida della Chiesa e quindi si fida di noi. Per questo ci affida, a nome del Padre, la continuazione della costruzione del Regno, con l’assicurazione della sua vicinanza, della sua bontà e della sua tenerezza. Ecco allora che non guardiamo tra le nuvole sperando di vedere un barlume della gloria di Dio, ma vediamo quella gloria presente nella Chiesa e nel nostro impegno quotidiano per trasformare il mondo, rendendolo più solidale e quindi migliore per tutti. Ed è importante notare che l’andare in tutto il mondo per proclamare Gesù Salvatore e costruire il Regno, non è per noi soltanto un comando, ma, ma come lo fu per gli Apostoli, è un’esigenza della fede che abbiamo ricevuto come grande dono da condividere con tutti. Ogni seguace di Cristo Gesù è chiamato ad essere in movimento con la richiesta di avere la missione come passione che dona energia ed entusiasmo. Perché tutto ciò diventi realtà, Gesù ha promesso e ha inviato lo Spirito Santo. E’ lo Spirito Santo che ci rende capaci di uscire dal nostro piccolo mondo e vivere la nostra fede contagiando i nostri vicini e tutte le persone con cui veniamo in contatto.

A me stesso e a voi lancio una sfida: Ci siamo mai chiesti come ci vede chi ci incontra? Come persone che sprizzano contentezza e gioia per il dono della fede, o come persone alle quali manca il coraggio di testimoniare questo grande dono che il Signore ci ha regalato? Siamo credenti vivaci e attivi, oppure siamo tiepidi o, speriamo proprio di no, persone spente? Pensiamoci, e se c’è qualcosa che non va, diamoci una regolata. Chiediamo allo Spirito Santo di operare il cambiamento di cui abbiamo bisogno!

Oggi si celebra la 57° Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Per questa giornata, è stata scelta questa domenica perché nel passo evangelico abbiamo il comando solenne di Gesù di “andare e fare discepoli tutti i popoli” rivolto a tutti i suoi seguaci. Per questo nobile scopo, gli apostoli e i primi cristiani avevano a loro disposizione la Parola e la testimonianza della loro vita. Oggi invece abbiamo a disposizione tanti mezzi di comunicazione. Che la Chiesa possa evangelizzare il mondo grazie anche al servizio di chi ha la capacità di usare la tecnologia digitale.

P. Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano