Tradizionalmente avveniva alla fine dell’estate. Quest’anno, a causa dei cambiamenti nell’equipe di coordinamento della comunità (p. Renzo Piazza termina il suo servizio di 9 anni e riparte per il Ciad) è stata anticipata al 14 aprile. Una sessantina di parenti dei confratelli ospitati nella struttura hanno visitato il Centro A. Fiorini in una bella domenica di sole, che ha permesso di ammirare non solo gli ambienti interni e i servizi offerti ai confratelli anziani e ammalati, na anche l’esterno, il bel guardino che rinasce ogni primavera.

Dopo i saluti iniziali, tutti sono passati nel salone polifunzionale per un incontro con i coordinatori (p. Renzo che esce e p. Munari che entra). Il primo ha raccontato un po’ la sua esperienza di questi anni e il secondo si è presentato e soprattutto ha presentato il Centro, con i suoi punti di forza e le sfide che si trova a vivere in questo momento.

Poi si è passati alla celebrazione della messa e, finalmente, al pranzo. Un commento, tra i molti che hanno espresso gratitudine per aver partecipato: “Oggi mentre ascoltavo l’omelia di p.Renzo, ho pensato a mio zio e a tutti i missionari che in ogni luogo sono capaci di cose straordinarie, e non solo per la chiesa, l’infermeria o la scuola in un villaggio ma perché anche la loro testimonianza in quei luoghi diventa straordinaria. Oggi guardando la bella realtà di Castel d’Azzano vedo che anche quello che per noi potrebbe sembrare l’ “ordinarietà” di chi oggi si prende cura dei propri confratelli, ecco quell’ordinarietà diventa STRAORDINARIA. E allora “… beato l’uomo che ha cura del debole…”. Grazie a p. Renzo, a p. Giovanni e a tutto il personale della Casa Comboniana”.

Ci sarà un secondo incontro alla fine del mese, per gli altri che non è stato possibile riunire in un’unica giornata.