P. Manuel João

Una questione di tempi!

Anno B – Tempo Ordinario – 3a domenica
Marco 1,14-20:
Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo!

Con la terza domenica del tempo ordinario riprendiamo il nostro percorso di fede, rivivendo l’avventura di Gesù come la presenta il vangelo di San Marco, il primo dei vangeli, in cui possiamo respirare la freschezza degli inizi. Che lo Spirito Santo ci conceda “la grazia degli inizi” per riprendere il cammino con l’entusiasmo della prima ora! Siamo coscienti che l’impresa è tutt’altro che facile. L’esperienza dei nostri fallimenti personali, la sensazione di stanchezza a livello ecclesiale e l’ambiente di indifferenza e di ateismo che ci circonda, tutto concorre a demotivarci. In ogni caso, la prospettiva della scelta tra due alternative antagoniste (una terza via non c’è!) ci può spronare: da una parte, il rischio serio di essere risucchiati dal vortice del non-senso della vita; dall’altra, il credere nella perenne novità del vangelo. In fondo si tratta della scelta drammatica che, da sempre, la parola di Dio ci presenta: “Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male.” (Deuteronomio 30,15). Sappiamo bene che per camminare sulla via della vita abbiamo bisogno della grazia, poiché: “Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.” (Isaia 40,30-31).

1. Una questione di “tempi”!

Vorrei avvicinare la Parola di Dio di oggi dalla prospettiva del “tempo”. La categoria del tempo accomuna le tre letture. Nella prima lettura, si parla di una questione di giorni: Giona è inviato a Nìnive, “una città molto grande, larga tre giornate di cammino”, e il profeta comincia a percorrerla “per un giorno di cammino” predicando una scadenza: “Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta!”. Nella seconda lettura, l’apostolo Paolo dice alla comunità di Corinto che “il tempo si è fatto breve”. Nel vangelo, Gesù proclama che “il tempo è compiuto!”. Troviamo ancora nel vangelo l’avverbio temporale “subito” che è un richiamo forte all’urgenza di questi “tempi”. Ci sono tempi e tempi, tempi di “chronos” e tempi di “kairos”, tempi neutri e tempi “opportuni”. Il nostro problema è non saperli discernere (Luca 12,54-56). “Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo”, dice il Qohèlet (3,1). Credo che, se noi praticassimo il discernimento sui tempi, la nostra vita cambierebbe radicalmente.

2. C’è un tempo per ogni cosa!

Ritengo, prima di tutto, che l’annotazione del vangelo: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio”, sia molto significativa. C’è un tempo per iniziare e un tempo per finire. Giovanni conclude il “suo tempo” e Gesù discerne che è arrivato il “suo tempo”: lascia Nazareth e si stabilisce a Cafarnao, presso il lago. Gesù sente che è arrivato il momento del passaggio di consegne e di dare il cambio a Giovanni. Ciò richiede, da entrambi, una grande dose di coraggio: per Gesù è l’ora di uscire allo scoperto e di giocarsi la propria vita; per Giovanni è l’ora della resa! Questo discernimento ci manca spesso, in una società in cui gli adulti si illudono di rimanere eternamente giovani, di poter iniziare una nuova vita a qualsiasi età o si aggrappano ad uno stile di vita che ormai dovrebbero “lasciare andare”. Dall’altra parte, tanti giovani continuano a procrastinare il momento di prendere le grandi decisioni.

3. Il tempo è compiuto, ma… si è fatto breve!

In un semplice versetto Marco presenta, in quattro punti, la sintesi della predicazione di Gesù: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo!”. Due annunci, seguiti da due inviti (imperativi)!

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: il tempo è maturato e Dio si è reso vicino. Questo è un tempo favorevole, un’occasione da afferrare al volo. “Quel tempo” di Gesù è l’inizio di un tempo che dura ancora oggi, per la proclamazione del vangelo. Questo però non vuole dire che posso aspettare per “domani” perché si tratta di “oggi”: “Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!” (2Corinzi 6,2). Ecco perché San Paolo sottolinea che “il tempo si è fatto breve”. Non c’è tempo da sprecare! E l’autore della Lettera agli Ebrei ci dice: “Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi!” (3,13). È oggi che Gesù passa e ci invita a seguirlo. Sant’Agostino dirà: “Temi Dio che passa una volta e non fa più ritorno!”.

Convertitevi e credete nel Vangelo! L’appello alla conversione ci spaventa, diciamolo pure! L’abbiamo sentito tante volte e forse, con uno sforzo di buona volontà, abbiamo pure cercato di cambiare, ma con scarso risultato e ci siamo scoraggiati. E si rischia di non prendere più sul serio questo invito. Perché questo nostro fallimento? Forse perché c’è stato poco “vangelo” nella nostra “conversione”. Abbiamo sorvolato la seconda parte dell’invito del Signore: “Credete nel Vangelo”. Il Vangelo è la leva per il “cambio di mentalità” (questo è il senso di “conversione”). E non si cambia dal giorno alla notte. Ci vuole un lavorio paziente e quotidiano di ascolto della Parola di Dio e di apertura all’azione dello Spirito Santo. La prima conversione è alla Parola e alla preghiera!

4. Un tempo di urgenza!

Si tratta di una conversione permanente, ma non per questo ci sottrae all’urgenza di rispondere alla chiamata di Gesù: “Seguimi!”. Uno dei tratti più sorprendenti di Gesù nel vangelo di Marco è il senso di movimento, di fretta e di urgenza. Troviamo l’avverbio “subito” (euthys) innumerevoli volte: undici volte nel primo capitolo. Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni colgono questo senso di urgenza e “subito lasciarono le reti e lo seguirono”, senza sapere ancora come e perché. Anche i niniviti di Giona si rendono conto della gravità del momento e subito si convertono. Questa urgenza del tempo che “si è fatto breve” porta Paolo a dire ai corinzi di relativizzare tutto il resto. E noi, abbiamo questo senso di urgenza nella sequela di Gesù?

Esercizio per la settimana

All’inizio della giornata, ricordati del girasole e gira la corolla del tuo cuore verso il Sole di Cristo. E ogni tua giornata sarà di “conversione”!

P. Manuel João Pereira Correia
Castel d’Azzano (Verona) 19 gennaio 2024