Cairo, 8 dicembre 2023

Carissimi amici e amiche,
vi raggiungo con queste povere righe in occasione del Natale, che è ormai alle porte, per farvi arrivare gli auguri a nome mio e di tutta la provincia dei Missionari Comboniani dell’Egitto-Sudan.
L’anno 2023 che si volge a termine è stato un anno per tutti noi segnato fortemente dalla guerra che è scoppiata in Sudan il 15 aprile. Purtroppo da allora fino ad oggi il conflitto non cenna a smorzarsi, anzi le poche istanze di dialogo non hanno portato che a qualche parziale e molto breve cessate il fuoco. Ad oggi, le organizzazioni umanitarie internazionali parlano, per il Sudan, di 5 milioni di sfollati, di cui 4 milioni internamente al Paese, mentre un milione si sarebbe diretto verso Paesi confinanti: Chad, Sud-Sudan, Egitto in primis. I media parlano di altre guerre, pure atroci e pesanti, ma hanno velocemente perso interesse per la terra del Sudan.

Per quanto riguarda le nostre missioni in Sudan, delle 6 missioni che operavano al momento in cui la guerra è scoppiata, le tre presenti a Khartoum e Omdurman sono state sospese (abbiamo lasciato tutto: parrocchie, scuole, case…). Sono tutte missioni (Comboni College, Masalma e Bahri) dove non abbiamo memoria di essere mai andati via da quando sono state fondate nei primi anni del secolo scorso. I nostri confratelli stanno bene, ma il trauma dei giorni spesi sotto il rumore assordante di artiglieria è una memoria che nessuno scorderà mai. Centinaia di nostri parrocchiani, studenti di nostre scuole, amici e conoscenti sono sparsi per tutto il Sudan e fuori. Grazie anche al vostro aiuto, abbiamo aiutato diverse centinaia di persone che hanno bussato alla nostra porta in questi mesi di confusione, chi per assistenza medica, chi in cerca di aiuto per evacuare, o di beni di prima necessità. Le nostre altre tre comunità in Sudan (Kosti, El Obeid e Port Sudan) continuano il loro lavoro di vita pastorale “ordinaria” in questo momento davvero non ordinario, e cercano quanto meglio possibile di assistere chi chiede aiuto. Vi chiedo una preghiera speciale per i missionari ad El Obeid, dove gli spari ancora non cessano; che il Signore protegga i nostri missionari.

Le nostre cinque comunità in Egitto (4 al Cairo e una ad Aswan) continuano il loro lavoro pastorale di sempre, ma vedendo arrivare decine e decine di nuove famiglie di rifugiati Sudanesi, Sud-Sudanesi ed Eritrei che scappano da Khartoum. Continua il nostro lavoro di assistenza della Chiesa locale anche nella formazione di missionari e missionarie che studiano l’arabo, per portare avanti la missione della Chiesa in Medio Oriente e altrove.

La nostra piccola e giovanissima comunità in Libano pure muove i suoi primi passi sotto i venti freddi di una guerra, quella in Terra Santa, che minaccia di espandersi. La comunità di Maad (vicino Biblos) continua con il programma di formazione dei nostri scolastici comboniani (7, di cui 2 diaconi) in questo tempo tanto teso.

Alla luce di tutto quello che ci circonda, ci presentiamo al Natale con tante “cose” da chiedere, prima fra tutte la pace. Forse però abbiamo bisogno anche di chiederci dove sia Gesù in tutto questo, non tanto perchè la mangiatoia del presepe sia vuota fino alla notte di Natale, ma per capire dove sia Gesù nel mezzo di tutti questi rumori di violenza, di morte. Dove sia la luce in mezzo alle tenebre, la speranza in mezzo all’angoscia, la fiducia in mezzo alla paura, il senso in mezzo alla sofferenza. Dove? Dove?

Chiediamo al Signore di venire a trovarci, di continuare ad essere l’Emmanuele, il Dio-con-noi. Anche quando non ce lo meritiamo (ovvero sempre) e dove non ce lo aspettiamo (ovvero ovunque).
Personalmente, celebrerò il Natale in Sud Sudan, dove andrò a visitare le comunità dei rifugiati provenienti dal Nord per cercare di capire se il Signore ci vuole impegnati con loro nel mentre di questo esilio forzato da Khartoum. È tempo di tante domande, a volte perdo il conto di quante siano.

Da parte mia e della provincia, faccio a vuoi tutti gli auguri per un santo Natale, e un anno in cui tutti – tutti – portiamo pace. Vi ringrazio del vostro aiuto materiale e delle vostre preghiere, che so e sento fare la differenza. Che Dio vi ricompensi sempre.

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e PACE in terra agli uomini della sua Benevolenza!

Con affetto e riconoscenza!

p. Diego Dalle Carbonare
Superiore Provinciale
Provincia di Egitto-Sudan