Il 4 ottobre, nella festa di san Francesco d’Assisi, Papa Francesco ha pubblicato un’esortazione apostolica dal titolo “Laudate Deum” (= Lodate Dio). “Un essere umano – dice il Papa nella conclusione del testo, – che pretende di sostituirsi a Dio, diventa il peggior nemico di se stesso”.

L’insegnamento del Papa è stato accolto generalmente con simpatia, in vista anche della Conferenza, organizzata dalle Nazioni Uniti a Dubai, la COP28, dal 30 novembre al 23 dicembre 2023. Papa Francesco vi si recherà il 30 novembre. Ed è la prima volta che un Pontefice parteciperà a questo tipo di incontri. Il che significa che è un’iniziativa molto importante.

Credo che il testo di “Laudate Deum” debba essere letto e studiato da tutti. Ma non tutti accettano le riflessioni di Papa Francesco. Eugenio Capozzi, per esempio. E’ un professore di storia contemporanea all’Università di Napoli. Così scriveva, il 10 ottobre 2023: “Laudate Deum o Laudate Gaia?…. Con Laudate Deum la Chiesa imbocca una strada pericolosa, verso l’ideologia ecologista, una strada che, se perseguita senza correzioni, può portare a delle conseguenze devastanti sulla stessa ragion d’essere della Chiesa”.

Che cosa pensare del testo del Papa e delle critiche? Credo che Gabriel Malek, un militante ecologista francese (e non è un cristiano praticante), ci possa donare una risposta seria. Egli si chiede: Papa Francesco, in questo testo, è un Papa sinistroide?. Nient’affatto. Il Pontefice manifesta solo tanta umanità e tanto buon senso. Addirittura “è avanti anni luce rispetto ai nostri leader politici!”. Emmanuel Macron, presidente della Francia, per esempio, ha esclamato un giorno: “Tutti amano l’auto e io l’adoro!”… Grazie anche alle auto, le nostre città in Europa e nei paesi più “progrediti”, hanno l’aria irrespirabile.

Possiamo andare avanti così? Tra la California americana e le Isole Hawai c’è un ammasso di plastica enorme, vasto tre volte la Francia (551.695 km2 moltiplicato per 3). Dappertutto vediamo cataste immani di rifiuti. Nelle città africane poi, le montagne di plastica e dei rifiuti sono gettate nelle immense baraccopoli che circondano le periferie….

Gaultier Bès, giornalista francese e fautore di una ecologia responsabile, si chiede: “Papa Francesco è uno ‘zadiste’?” (Zadiste, in francese: si dice di qualcuno che si oppone alla sistemazione di una zona ZAD = zona da difendere). No! Papa Francesco non è un fondamentalista. Egli manifesta solo buon senso e si preoccupa del futuro dei nostri figli. Nello stesso tempo Gaultier sottolinea in Laudate Deum una critica alla sacralizzazione della tecnica. Lo dice anche Papa Francesco, con un linguaggio biblico, alla fine di questa esortazione: quando l’uomo si sostituisce a Dio, diventa il peggior nemico di se stesso e della Terra, che è la nostra casa comune.

Francesco Occhetta, gesuita e professore all’Università Gregoriana di Roma, crede di scorgere in questo documento pontificio la preoccupazione del Papa sulla crisi climatica. Il Pontefice afferma con convinzione che “il pianeta Terra si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”.

E’ obbligo quindi una pausa di riflessione e un invito a tutti (cristiani e non, semplici cittadini e responsabili politici) a delle decisioni che favoriscano la salvaguardia del Pianeta. Le situazioni dei paesi “sviluppati” sono sempre più irresponsabili. Non è più possibile accettare che, se tutti gli abitanti della terra (8 miliardi circa) vivessero con un livello di vita come negli USA, per esempio, le risorse del nostro pianeta non basterebbero affatto: ce ne vorrebbero 5 di Pianeta Terra. E per l’Italia? Per noi ce ne vorrebbero 3.

Che dire? Alla prossima Conferenza di Dubai sarà d’obbligo arrivare a delle conclusioni certe, che tutti dovranno rispettare per il bene dell’umanità e per la salvezza del pianeta Terra, la “nostra casa comune”.

Tonino Falaguasta Nyabenda