Roma, 10 ottobre 2023
Festa di san Daniele Comboni
“Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli
e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” – Atti 2,42
Carissimi confratelli,
quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della canonizzazione del nostro Fondatore. È una gioiosa ricorrenza che ci invita a fare memoria, con la mente e con il cuore, della nascita al cielo di san Daniele Comboni, e vogliamo farlo con un profondo senso di gratitudine, come eredi del suo carisma e del suo appassionato fervore per la missione, dono per noi e per tutta la Chiesa missionaria.
Siamo figli suoi e custodi di questo carisma che abbiamo ricevuto come dono: non un tesoro da preservare in cassaforte, ma un’autentica sorgente di vita nuova che già zampilla in noi ed è rigeneratrice anche per tutti coloro con i quali viviamo e lavoriamo. Animati, sostenuti e sospinti dall’inesauribile forza dello Spirito Santo, realizziamo la nostra missione evangelizzatrice come veri “discepoli-missionari” di una “Chiesa in uscita”, “pietre vive”, al fine di costruire nel mondo il Regno di Dio. Viviamo questa meravigliosa opera nell’umiltà, ben consapevoli dei nostri peccati, delle nostre fragilità e mancanze, ma anche con coraggio per abbracciare il “sogno” che Comboni aveva circa la sua opera: un’opera cattolica, dove tutti sono protagonisti e coinvolti nel lavorare insieme (Cfr. Scritti, 944). Con questo atteggiamento di apertura e di comunione verso tutte le forze ecclesiali e sociali, vogliamo portare avanti questo sogno con fermezza e costanza, con il cuore centrato in Dio, con le mani sempre pronte a servire e a lavare i piedi di fratelli e sorelle, come Gesù ci ha “comandato” di fare.
Quest’anno, possiamo trarre frutto – arricchendoci in modo particolare – dalla celebrazione, in ottobre, della prima sezione del Sinodo dei Vescovi il cui titolo è «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». Come comboniani vogliamo vivere questo momento sinodale come un processo veramente dinamico, impregnato dello Spirito che genera comunione e incoraggia ogni battezzato ad andare verso gli altri, nel desiderio di incontrare il Cristo, missionario del Padre, in tutte le periferie geografiche, sociali, culturali, esistenziali e religiose. Come un richiamo perseverante e tenace ad aprire il nostro cuore al grido dei poveri, degli emarginati, dei discriminati, degli immigrati che invocano e lottano per società più giuste ed eguali.
Siamo invitati a sostenere con la nostra preghiera incessante tutte le persone coinvolte nel processo sinodale, auspicando che l’evento risulti un vero kairos per ogni cuore e per tutta la Chiesa. Facciamoci trovare pronti a recepire ogni nuova ispirazione che ne uscirà, per sentirci maggiormente spinti a vivere con rinnovato vigore la nostra passione missionaria, diventando sempre più «santi e capaci», come ci voleva san Daniele Comboni. In questo modo, permeati da questo spirito sinodale, desideriamo dare maggiore energia e vitalità alla nostra consacrazione ad gentes, ad vitam, ad pauperes e ad extra. Segni costituitivi del nostro carisma, che devono sempre spronarci ad abbracciare tutti e tutte, senza esclusione, come scelta cosciente, resa appassionata dal fuoco dell’amore vivo del Cuore di Gesù, e che ci incoraggiano ad una vera e propria “rivoluzione di amore misericordioso”.
Nel mese di ottobre – mese missionario – celebriamo anche la Giornata Missionaria Mondiale con il titolo “Cuori ardenti, piedi in cammino”. Papa Francesco ha voluto riprendere l’esperienza dei due discepoli scoraggiati e delusi sulla strada verso Emmaus (Cfr Lc 24,13-25). Quel percorso che anche oggi segna l’esperienza di alcuni confratelli che hanno perso il “fuoco” interiore della loro consacrazione. E allora, la celebrazione del ventesimo anniversario della canonizzazione del nostro Fondatore, la partecipazione attenta al Sinodo e il nostro attivo coinvolgimento nella Giornata Missionaria Mondiale si trasformino per noi in un triplice invito a una vita sempre rinnovata e infiammata dalla Parola condivisa e dal Pane spezzato. Possano riaccendere in tutti noi l’entusiasmo per la missione e il coraggio di rimetterci in cammino verso Gerusalemme, con il desiderio gioioso di annunciare il Gesù che vive dentro di noi.
Coraggio! Mettiamoci in cammino! Gesù Risorto, nella sua amorevole pazienza, non si stanca mai di camminare al nostro fianco e di far ardere il nostro cuore (Cfr Lc 24,32) con la stessa passione che ha animato Comboni.
Invochiamo l’intercessione di Maria, la prima discepola-missionaria di suo Figlio, e di san Daniele Comboni, il grande appassionato della Chiesa missionaria.
Vi auguriamo di cuore una buona festa!
Il Consiglio Generale