Il carisma comboniano nella storia – P. JOAQUIM JOSÉ VALENTE DA CRUZ

Il carisma comboniano nella storia.
Tra fedeltà e tradimento: frammenti della storia di un dono.

P. JOAQUIM JOSÉ VALENTE DA CRUZ MCCJ
I. Nel contesto della teologia dei carismi
Alto livello di convergenza sulla teologia dei carismi:
• abbondantemente diffusa in testi del magistero, in articoli e libri sulla teologia dei carismi;
• a livello comboniano presente in numerosi studi, corsi monografici e ricchissime pubblicazioni su Comboni e la sua spiritualità, nonché sulla storia dell’istituto.
Ma contemporaneamente costatiamo che a questo approfondimento teologico non corrispose l’auspicata crescita ecclesiale: cioè la qualità del nostro essere ed agire nel carisma di Comboni. Al contrario, come tanti altri ordini, congregazioni e istituti ci siamo visti colpiti dalla più violenta crisi di vocazioni e di identità della nostra ancora breve storia.
Le molte analisi fatte a questo fenomeno hanno chiarito che molto si deve ai cambiamenti socio-culturali di questi ultimi decenni, ma hanno potuto individuare anche cause “interne” per la diffusa e marcata “erosione del senso di appartenenza nonostante i notevoli presupposti teorici elaborati da capitoli, commissioni, gruppi di riflessione…” (Ciardi).
• Una delle cause individuate sarebbe proprio il desiderio di partire da elaborati teorici, spesso non abbastanza radicati nelle irrifiutabili istanze della realtà, ma piuttosto costruiti intorno a una visione mitica della propria natura e missione. Perciò si propone di partire dagli individui, dalle comunità e dalla missione reale piuttosto che da comunità ideali e missioni mitiche.
• Un’altra causa sarebbe la percezione teologicamente falsa che gli impulsi necessari per il voluto rinnovamento devono venire dai detti testi di capitoli e assemblee. Mentre la storia stessa dell’origine del proprio carisma attesta che i cambiamenti sono eventi di santità, prendono cioè la loro ispirazione e forza in un atteggiamento di sincero ascolto e profonda obbedienza allo Spirito. Quindi anche il rinnovamento, come la fondazione, deve essere un evento di santità. La competenza dei capitoli e del governo dell’istituzione sarebbe piuttosto il discernimento sulla genuinità comboniana delle iniziative di individui carismatici.
• Una terza causa sarebbe poi l’insufficienza ermeneutica nell’approccio alla sostanza del proprio carisma. Spesso ci si è fermati all’indagine storico-critica del fondatore, della fondazione e della spiritualità del fondatore, momento fondamentale e indispensabile ma manifestamente insufficiente. In conseguenza si propongono altri due momenti: la demitizzazione purificatrice della storia; e l’esegesi teologica secondo il metodo proprio della teologia spirituale. L’oggettivo sarebbe dunque quello di andare al di là della sempre necessaria e basilare conoscenza della storia delle origini e dell’esperienza spirituale del fondatore, per rendere possibile, dopo un adeguato processo di discernimento ermeneutico, la trasmissione della sostanza teologale del carisma.
1. Il Corpo e i Carismi
L’ecclesiologia del secolo XIX dal metodo apologetico (prove razionali e storiche) al metodo dogmatico (partendo da dati biblici e patristici).
Persa l’opportunità di dialogo con i movimenti liberali dell’ottocento, solo dopo la prima guerra mondiale sarà possibile assistere a cambiamenti (esterni) socio-culturali, che aiutarono a plasmare la coscienza sociale e comunitaria delle nuove generazioni e permisero lo sviluppo del movimento ecumenico, come pure a cambiamenti (interni) teologici proporzionati dal rinnovamento degli studi biblici e patristici, dal movimento liturgico, dalla spiritualità cristocentrica, dalla promozione del laicato e dalla straordinaria espansione dell’apostolato missionario, che insieme creeranno l’ambiente propizio per la diffusione delle intuizioni degli ecclesiologi dell’ottocento.
Cercando di sintetizzare in poche righe lo status questionis della teologia dei carismi, si potrebbe affermare quanto segue: essendo la Chiesa sacramento di Cristo nel tempo e nello spazio, ma essendo i suoi membri, per la limitatezza della loro natura, incapaci di rappresentare e realizzare individualmente la totalità del mistero e del ministero di Cristo, lo Spirito suscita nella Chiesa individui e gruppi che fedelmente attualizzino nella storia singoli momenti del mistero e del ministero del Verbo.
2. Tra Mistero e Ministero
Dimensione interna-mistica
• Intelligenza originale di un aspetto del mistero e ministero di Cristo (nucleo di spiritualità).
Dimensione esterna-ministeriale
• Sintonia straordinaria con istanze concrete del mondo (luogo di incarnazione del mistero).
3. Trascendenza e Storicità
La sfida: incarnare valori perenni in nuove realtà sociali ed ecclesiastiche.
La natura stessa del carisma – come dono cristologico comunicato nello Spirito alla Chiesa e al mondo nella mediazione umana di persone e comunità – racchiude in se stessa, proprio nel punto d’intersecazione – o se volgiamo di incarnazione – tra mistica e azione, una salutare tensione tra perennità e contingenza, tra fedeltà e dinamicità.
I pericoli:
• tanto un atteggiamento astorico davanti tradizioni basilari e costitutive, che vorrebbe tutto travolto dalla novità di contesti culturali e/o storici;
• quanto un atteggiamento acritico davanti tradizioni con origini contingenti e derivazioni datate diventate irrilevanti, che vorrebbe conservata anche la polvere della storia;
tradirebbero la natura stessa del carisma, togliendogli in ultima analisi ogni virtù e rilevanza ecclesiale.

II. Istanze del carisma comboniano
Comboni insiste sull’importanza di attingere continuamente alla sorgente del dono divino, sotto pena di svuotarsi e perdersi per chi non lo fa:
“La vita di un uomo, che in modo assoluto e perentorio ha rotte tutte le relazioni col mondo e colle cose più care secondo natura, deve essere una vita di spirito e di fede. Il missionario che non avesse un forte sentimento di Dio ed un interesse vivo alla sua gloria ed al bene delle anime, mancherebbe di attitudine ai suoi ministeri, e finirebbe per trovarsi in una specie di vuoto e d’in¬tollerabile desolamento.”
1. Il cardine 
Con Cristo sulla croce per la rigenerazione dei ‘più poveri’ (momento trinitario)
L’aspetto del mistero e del ministero di Cristo che costituisce il nucleo del carisma comboniano è la morte di croce del Figlio di Dio, contemplata come momento della rigenerazione dei ‘più poveri’. È questa la sua sostanza interna-mistica!
A Comboni quella morte di Cristo sulla croce:
• rivela in modo assoluto l’incondizionalità del suo amore e della sua obbedienza verso il Padre;
• annuncia inoltre inequivocabilmente la sua completa solidarietà con un’umanità ferita dal peccato e dalla morte e la totale dedizione alla causa della sua rigenerazione;
• ma palesa altrettanto e nel modo più cruento la “condizione” di quell’amore e di quella solidarietà: il “trionfo pratico e profondo su se stesso” fino al martirio.
2. Un cenacolo di apostoli…
aperto a tutti (momenti ecclesiali)
Comboni si preoccupa della trasmettere del dono ricevuto, invitando i suoi compagni/e alla contemplazione del Crocefisso e alla disponibilità a percorrere il suo cammino di auto-donazione.
Inoltre insiste sulla cattolicità di quel dono e sulla necessità di realizzarlo attraverso la sinergia (collaborazione coordinata) di tutte le forze ecclesiali.
Alcuni momenti caratteristici di questa ‘ecclesiologia comboniana’:
• cattolicità: missione è di tutta la Chiesa e di tutti nella Chiesa;
• incarnazione: contestualizzazione del discernimento e del protagonismo;
• collaborazione: convergenza e coordinazione di forze;
• sussidiarietà: sinergia dei carismi e dei ministeri.
3. E… dove rimane l’Africa? (momento contestuale)
La vocazione di Comboni rimane inscindibilmente legata all’Africa. E parlare di Comboni tacendo l’Africa sarebbe decostruirlo fino alla non-identità. Ma avrà l’Africa la stessa importanza per i comboniani? Apparterrà l’Africa a quel nocciolo imprescindibile della sostanza del carisma? Come discernere?
Nel linguaggio comboniano si è sviluppata l’espressione “situazioni di Nigrizia” per caratterizzare quelle situazioni umane ed ecclesiali che racchiudono in se stesse gli elementi sostanziali – o parte di essi – che resero l’Africa “l’assoluta priorità” per Comboni.
– La Regola di Vita precisa formalmente nei numeri 5, 6 e 13 due di questi elementi:
• “i più poveri ed abbandonati (i più necessitosi e derelitti dell’universo)”,
• “popoli o gruppi umani non ancora o non sufficientemente evangelizzati”;
– a questi elementi si aggiunge, a mio vedere, un altro di più recente formulazione:
• “la missione difficile”.
In questo senso specifico (demitizzato) l’Africa di Comboni appartiene al nucleo del carisma comboniano, perché presente e rivelata nel momento dell’identificazione con il Crocefisso come recettore di quel sangue e acqua rigeneranti, e offre un’efficace e imprescindibile criterio di discernimento nell’individuazione dei campi di apostolato specificamente comboniani
3. Tradizione e crescita dell’agire comboniano (momento sapienziale)
Leggere – Discernere – Custodire
Il metodo empirico-euristico proposto da Comboni nel suo Piano e nel ‘progetto di vita’ della prima comunità comboniana.
III. Il carisma comboniano nella storia
1. Compagni/e del Comboni
Linguaggio
Opzioni apostoliche
Devozioni (Sacro Cuore – Croce, Maria, Giuseppe)
2. La mahdia e la trasformazione in congregazione religiosa :
Prova e predisposizione!
La Chiesa si aspetta la gloria del martirio, e invece viene confrontata con successive umiliazioni pubbliche.
Ma anche nel gruppo comboniano ci si chiede: dove è andato dunque a finire il carisma comboniano, con tanto di identificazione con il Crocefisso e di disponibilità formalmente dichiarata e regolarmente rinnovata al martirio per la rigenerazione dell’Africa?
L’apostasia materiale di missionari e missionarie diventa il momento di cambio di accento nel servizio ecclesiale prestato da loro:
• fino a quel momento avevano cercato di identificarsi con il Cristo nel Getsemani e nel Golgotha per testimoniare ai musulmani la verità e la virtù del cristianesimo;
• da quel momento in poi cercano di identificarsi con Cristo nel servizio ai più bisognosi, soprattutto ai cristiani ormai dispersi e costretti a vivere e celebrare la propria fede clandestinamente.
In quel momento difficile, nonostante il naturale senso di dolore e angoscia, molti comboniani hanno cercato di leggere quel momento storico alla luce della mano di Dio che guida la storia. Questo sguardo di fede li ha aiutati a trovare un senso per gli eventi più tragici di quegli anni:
• il momento della morte di Comboni viene presto interpretato come uno speciale gesto di predilezione di Dio, che chiamandolo a sé avrebbe voluto risparmiargli la visione della distruzione del lavoro di tutta una vita di dedizione;
• l’inacessibilità del territorio di missione viene inteso come un richiamo di Dio a dare più consistenza all’opera comboniana, creandole le condizioni per intraprendere un cammino di consolidazione.
Per Dichtl, amico e confidente di Comboni nei suoi ultimi anni e giorni di vita, non c’è dubbio: “La direzione secondo il desiderio continuo di mons. Comboni e secondo il mio vedere e di diversi altri dei nostri, sarebbe di mettersi in mani di padri scelti della Compagnia di Gesù, i quali pure, perché pratici di missioni, avrebbero da comporne la costituzione alla quale ogni membro avrebbe da legarsi con voto semplice e formare così una Congregazione di Missionari per l’Africa Centrale. Questa era l’idea ed è lo spirito di mons. Daniele Comboni.”
3. Incrinature persistenti: Asperti e Geyer
a) Missionari o religiosi?
b) Missione ‘tesdesca’, italiana o cattolica?
4. La riscoperta del dono
Dopo gli anni ’20: Dal Comboni eroe al Comboni padre.
• Lettura agiografica: Rivalutazione di certi aspetti di metodologia apostolica (attenzione ai popoli e culture) e delle referenze devozionali.
5. La riconsegna del carisma
Dopo gli anni ’60: Comboni fondatore e modello.
• Lettura storico-critica (in sinergia con la spinta teologica e sociologica del Vaticano II): Riscoperta nel nucleo di novità ecclesiologica del carisma comboniano (cenacolo di apostoli, protagonismo autoctono, cattolicità, collaborazione) e delle sue dimensioni sociali (i più poveri e abbandonati).
• Lettura teologico-spirituale: approfondimenti sparsi di alcuni momenti della spiritualità comboniana.
6. Verso la sostanza teologale del carisma?
In questi ultimi anni: Comboni iniziatore e ispiratore.
• Sforzo di demitizzazione: ricerca di principi concettuali e metodologici ‘meta-temporali’;
• Sforzo di appropriazione contestuale del carisma: Africa, Americhe, Europa…
IV. Sfide dell’ora presente
• Ortodossia e Ortoprassi
• Rifondazione o Ricollocazione?
• Rinascere dal contenuto teologale del carisma