La fede

Per diventare autentici Testimoni di Cristo

 

Considerare il tema della Fede nella Chiesa e nella nostra vita, tenendo presente il contesto del mondo in cui viviamo, è cosa estremamente importante. Perché?

Perché la Fede è stata così tanto impoverita nel suo significato. Molti infatti pensano di avere fede solo perché credono che Dio esiste (Intellettualismo). Altri pensano che avere fede significhi andare in chiesa per la Messa nei giorni festivi, recitare il rosario, dire le preghiere mattino e sera, fare qualche elemosina… (Devozionismo). Non dico che queste cose non hanno senso; dico che la fede è una realtà molto più ricca e più complessa delle pratiche elencate e che eventualmente anche quelle pratiche devono essere espressioni di quella fede che dà vita. La consideriamo adesso nei suoi elementi che mi sembrano più importanti.

Per la Sacra Scrittura, la Fede è la sorgente di tutta la nostra vita nel contesto di una relazione creativa con Dio, con noi stessi, con gli altri e con il creato. Al piano di salvezza che Dio realizza nella storia, rispondiamo mediante la Fede che è fiducia in Dio, abbandono a Lui e impegno per la crescita del suo Regno; realtà queste che generano serenità, gioia nei cuori e impegno nella Missione.

San Paolo dice chiaramente che la giustificazione è frutto della Fede e che questa rende il credente certo dell’Amore di Dio manifestato in Cristo (Rm 8,28 s; Gal 2,16; Ef 3,19…). In Giovanni, la Fede è adesione a Cristo che genera luce e vita eterna e che richiede sempre una scelta chiara tra morte e vita, tra luce e tenebre con la vittoria naturalmente della vita e della luce (Gv 3,16; Gv 7,47). Com’è forte la seguente proclamazione: “Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra Fede (1 Gv 5,4).

Nei Vangeli, Gesù stesso dà grande importanza alla fede. Prima di compiere dei miracoli egli vuol vedere nei cuori di chi è nel bisogno una fede se non altro iniziale. Così nel passo della risurrezione di Lazzaro. Marta mostra sofferenza per la morte di suo fratello e si lamenta con Gesù; direi che quasi quasi rimprovera Gesù per aver permesso alla morte di prendersi Lazzaro: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Gesù le dice: “Io sono la risurrezione e la vita…Credi questo?” E siccome Marta esprime una risposta affermativa, suo fratello, nella tomba da quattro giorni, viene fuori, di nuovo in vita, risuscitato da Gesù.

Consideriamo allora la fede in tutta la sua ricchezza, facendo riferimento all’esperienza di due persone: Abramo e la Madonna. Ascoltiamo ciò che la Scrittura ci dice: Gen 12,1-9; Lc 1,26-38.

La Fede è innanzi tutto un incontro privilegiato tra Dio e la persona che si apre a Lui, tra Dio e la comunità dei credenti, tra Dio e noi. In questo incontro Dio parla e noi ascoltiamo, noi parliamo e Dio ascolta, Dio si dona a noi e noi ci doniamo a Lui.

Il Signore disse ad Abramo…” – “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio… a una vergine… che si chiamava Maria”.

Notiamo la concretezza di questi incontri!

Per noi cristiani, l’incontro con Dio avviene nel Cristo Risorto che per noi deve diventare sempre più un’esperienza profonda di vita; attraverso di essa siamo sempre più conquistati da Cristo e dal suo amore, e diventiamo figli e figlie del Padre nel Figlio. Diventiamo Testimoni.

L’esperienza di Cristo ha tre elementi costitutivi:

– la convinzione che Cristo non è soltanto un grande personaggio del passato, come lo è per molti. Cristo è anche questo. Ma Cristo è vivo. E’ questa la grande realtà proclamata da San Paolo in modo energico: 1Co 15,12-22

– la convinzione che la presenza di Cristo non è passiva. Cristo parla e opera per la nostra salvezza e per la salvezza del mondo: Rm 8,31-39.

– l’ospitalità, cioè l’accoglienza di Cristo e della sua azione salvifica a livello intellettuale, di cuore e viscerale: Fil 2,5-11

La Fede è poi disponibilità, è una risposta libera e impegnativa alla proposta di Dio.

“Allora Abramo partì come gli aveva ordinato il Signore”. – “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Poche parole, ma quanto impegno e che rischio!

Anche per noi la disponibilità dinanzi a Dio diventa sempre apertura al rischio dell’abbandono delle nostre sicurezze per aprirci al futuro di Dio. E’ il rischio dei sogni. Dio è il più grande sognatore e noi sogniamo con Lui tenendo presente che “beati sono quelli che sognano e che mentre sognano si impegnano perché i loro sogni diventino realtà”.

La Fede è conversione, cioè una grande trasformazione prima di tutto nel profondo del nostro essere e poi nei nostri comportamenti.

Abramo diventò padre di una numerosa discendenza e padre di tutti credenti. – Maria divenne la Madre di Gesù e anche Madre nostra. E tutto avvenne non senza sofferenza!

La nostra conversione non può esserci senza sofferenza. Quando ci si apre alle proposte di Dio e della vita, ci si espone alla sofferenza della trasformazione operata da Dio stesso con la nostra collaborazione. Mentre ci si abbandona a Dio come creta nelle mani del vasaio, ci si espone a quel sacrificio implicito in chi si dichiara pronto a fare la sua volontà, senza sapere dove essa ci porterà; si corre il rischio di non essere capiti e anche il rischio di dubbi e di notti oscure. Ciò richiede coraggio, quel coraggio che è dono di Dio, ma che, allo stresso tempo, è un’arte che siamo chiamati a sviluppare. Il risultato è meraviglioso.

La Fede è Missione, cioè condivisione con gli altri di tutti i doni di salvezza che Dio ci ha dato e che continuamente riversa su di noi; in particolare, condivisione della Parola di Vita e della nostra esperienza di Chiesa; promozione umana e cammino insieme nell’Amore e nella concretezza della vita; accoglienza di tutto il bene che incontriamo negli altri, con un profondo senso di rispetto e di gratitudine.

L’episodio della visita di Maria a santa Elisabetta ci ispira nel nostro capire il come fare missione, come l’episodio dell’Annunciazione ci ispira nel nostro capire il come diventare ed essere sempre missionari e missionarie in modo creativo (Lc 1,39-56).

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 Un forte augurio di crescita nella Fede in un cammino di vita spesa per la gloria di Dio e il bene di tutti!

 

“DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE

 

una storia viva e aperta al futuro:

ricordando le meraviglie che Dio ha operato nel nostro passato,

celebrando la potenza del suo amore nel nostro presente,

e credendo che quel Dio che ci ha sostenuto fino a oggi,

ci sosterrà fino al termine del nostro cammino

per la vita eterna.

 

 

P. Giovanni Taneburgo

Missionari Comboniano