Sofferenza creativa in Maria e in noi per la missione

 

 

‘O Padre, che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, hai voluto
presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la Chiesa, associata con lei
alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore’.

 

 

Lo stile di vita inaugurato da Gesù che chiamiamo ‘vita cristiana’ è così ricco, che non è possibile contenerlo in una semplice definizione. Possiamo però senz’altro descriverlo, eventualmente accentuando un aspetto o un altro della sua realtà poliedrica.

In sintonia con l’insegnamento della Chiesa, sono certo che la descrizione più significativa e più inclusiva sia questa: La vita cristiana è una partecipazione sentita al Mistero Pasquale che è il cuore della vita di Cristo. Certo, tutta l’esistenza terrena di Gesù ebbe un significato salvifico per l’intera umanità; ma le ultime settimane ebbero un carattere tutto speciale per la sua opera di salvezza del mondo. Esse costituirono lo scenario più completo per il compimento della vita di Gesù che proclamiamo e celebriamo come Mistero Pasquale: un mistero di sofferenza, di morte e di risurrezione.

La Madonna è colei che più di ogni altra persona partecipò attivamente al Mistero Pasquale di Gesù: da quando disse il suo primo SI’ nell’evento dell’Annunciazione (Lc 1,26-38) a quando Simeone le disse che una spada le avrebbe trafitto il cuore (Lc 2,35); da quando sentì forti parole di aggressività contro Gesù fino al momento della sua presenza ai piedi della croce (Gv 19,25); da quando vide Gesù morire in croce (Gv 19,30), fino alla deposizione di Gesù nel sepolcro (Gv 19,42). La Madonna bevve senza esitazione e con grande sofferenza il calice presentatole da Dio; come fece suo Figlio Gesù, Salvatore del mondo (Mt 26,39).

La vita cristiana è una celebrazione. Lo scrittore Henri Nouwen ha una bellissima riflessione sui gesti che si fanno durante un brindisi nel contesto di una celebrazione che possono farci capire molto della vita cristiana.

1. Si prende il calice tra le mani. Questo gesto, riferito alla vita cristiana, sta ad indicare il vivere alla luce dei valori presentatici da Dio; un vivere senza compromessi e con un grande senso di responsabilità che spesso implica sofferenza. La Madonna prese il calice di salvezza tra le sue mani vivendo con intensità il suo cammino di vita con Cristo; e il suo essere mamma di Gesù non le risparmiò tanta sofferenza fisica e più ancora intima.

2. Al momento del brindisi ogni persona solleva il calice insieme alle altre persone presenti. Riferito alla vita cristiana, questo gesto indica comunione. La Madonna visse in comunione profonda con Cristo Gesù, con i suoi discepoli più intimi e con l’umanità di cui fu resa madre ai piedi della croce; madre di una umanità sporca di peccato, ma purificata e salvata da Cristo, Figlio di Dio e Figlio di Maria.

3. Tutti bevono dal calice con un atteggiamento che esprime partecipazione piena a tutta la celebrazione. Questo gesto, riferito alla vita cristiana, indica fedeltà nel cammino esistenziale e fedeltà sino alla fine. A tale riguardo, come è bello contemplare la Madonna ai piedi della croce, considerando il fatto stupendo che lei bevve il contenuto del calice fino all’ultima goccia!

Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, ci ispira, intercede per noi ed è come una grande luce che illumina il nostro cammino. Così Maria opera nella nostra vita perché anche noi abbiamo a bere il calice che Gesù ci offre, come fece lei, senza paura e con grande coraggio, consapevoli che la sofferenza implicita in quel bere è sofferenza salvifica per noi e per il mondo intero.

1. La Madonna ci chiama a prendere il calice tra le mani senza esitazione alcuna. In un mondo dove tutto è diventato fluido a causa della ‘filosofia dell’usa e getta’, lei ci invita a vivere alla luce dei valori eterni presentatici da Dio, anche quando la risposta a quella chiamata implica sofferenza. La Madonna ci invita a fondare la nostra vita sulla solida roccia che è Cristo; ci invita a camminare con lui attraverso la sofferenza e la morte e così raggiungere la pienezza di vita mediante la risurrezione.

2. In una società dove regna tanto individualismo, la Madonna ci chiede di sollevare il calice della salvezza non nell’isolamento ma in comunione con gli altri, con tutti, perché tutti sono fratelli e sorelle nel nostro pellegrinaggio terreno. Maria sa benissimo che nell’isolamento si muore, nella comunione si celebra la vita, anche quando il tendere ad essere ‘un cuor solo e un’anima sola’ ci presenta la croce.

3. La Madonna ci chiede di vivere nella fedeltà sino alla fine, non solo sino al termine della nostra vita terrena, ma anche fino al grado più profondo della fedeltà; ci chiede di dare la vita per Dio e per gli altri nel contesto di quel martirio che San Bernardo chiama ‘martirio del cuore’ e Santa Giovanna Francesca de Chantal ‘martirio d’amore’.

E’ sempre bello essere attivamente presenti a una celebrazione in cui confratelli o consorelle rinnovano i voti professati 70 anni, 60 anni, 50 anni addietro. Si tratta di anniversari stupendi che ci fanno capire come ‘il tramonto della vita – vissuta col Signore -, può essere tanto bello quanto è bella l’aurora’; ci fanno capire che vale veramente la pena portare la croce come fece Gesù, come fece Maria, quella croce che genera la pienezza di vita nella risurrezione; ci fanno capire che andare contro la corrente di egoismo che è diffusa nel mondo è possibile grazie alla forza che lo Spirito dona al di là di ogni nostra possibile aspettativa.

Siccome tutto ciò che è stato detto fino ad ora è nel contesto di una grande proposta da parte di Dio, vorrei terminare con un pensiero molto importante. Vedete, tante volte viene ripetuto il vecchio detto: ‘L’uomo propone e Dio dispone!’ Lo si dice soprattutto quando si desidera un qualcosa che si ritiene importante e non lo si ottiene; quando i risultati della nostra azione sono molto inferiori ai nostri sforzi; quando si fa di tutto per ottenere un successo e invece si è colpiti da un fallimento. Nel contesto della fede il detto citato è falso. L’opposto è vero: ‘Dio propone e l’uomo dispone’. Dio prende l’iniziativa, ma non si impone mai; Egli aspetta che noi abbiamo ad accogliere la sua azione salvifica con apertura di mente e di cuore perchè la salvezza diventi per noi un’esperienza di vita. Mi piace molto il ritornello di un bellissimo canto inglese: ‘Grandi cose avvengono quando Dio si mescola con noi’, quando l’iniziativa di Dio incontra la nostra corrispondenza.

 

Come nella vita della Madonna: a Dio che le proponeva di diventare la Madre del Salvatore, Lei

rispose con un SI’ generoso e ‘il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. (Gv 1,14).

Che nella nostra vita, tutto sia come nella vita di Maria che con la sua silenziosa preghiera, col suo soffrire creativo, – con il suo martirio del cuore -, diventò modello nostro e di ogni discepolo chiamato a seguire il suo Maestro fino alla fine.

 

Condivido con voi una preghiera che scrissi diversi anni fa in Uganda in situazioni difficili di sofferenza e di morte e che spesso rivolgo a Maria. Mi dà sempre una carica di energia nuova.

O Maria, Madre di Gesù e Madre mia,

grazie per essere stata con me

in tutte le situazioni della mia vita.

Desidero che la mia comunione con Gesù

diventi sempre più profonda tramite te.

 

Prendimi come tuo figlio. Rendimi simile a Gesù.

Possa la luce della tua fede

disperdere il buio della mia mente.

Possa la tua profonda umiltà

prendere il posto del mio orgoglio.

Possa la tua contemplazione prendere il posto

della mia vagante immaginazione.

 

Possano tutte le tue virtù

prendere il posto dei miei peccati.

Dammi una più profonda esperienza

della Croce e della Risurrezione.

Rendimi partecipe della tua vita interiore.

Aiutami a fare ciò che Gesù mi chiede di fare.

Dammi il dono dell’equilibrio cristiano.

 

Possa ogni mia speranza essere in armonia

con la sete che io ho di Gesù

e con la sete che Gesù ha di me.

 

Chiedo tutto questo a gloria della Trinità

e in tuo onore, o Maria. Amen.

 

Ogni bene! P. Giovanni Taneburgo

Missionario Comboniano