SPIRITUALITA’ EUCARISTICA E MISSIONE

Suggerisco che prima di leggere il testo che segue, si preghi perché la meditazione che propongo possa essere di ispirazione per la vita.

 

 

Ti ringraziamo, Padre Santo, del grande dono dell’Eucaristia, realtà  che ci definisce come seguaci di Cristo e  ci rende capaci di vivere e di agire come tali.

Dacci la grazia di capire il significato profondo dell’Eucaristia e di fare nostro, innanzi tutto, il suo aspetto di sacrificio perché, nella nostra vita di ogni giorno, esso diventi martirio del cuore, offerta della nostra esistenza  a Te, in comunione con il Cristo, per la tua gloria e per la salvezza del mondo.

Dacci anche la grazia di comprendere  il suo  significato di banchetto; il significato di  Gesù che viene a noi e ci nutre non soltanto per il nostro beneficio,  ma anche e allo stesso tempo, per renderci capaci di essere di nutrimento agli altri: come  pane vivo offerto a Te e da Te benedetto,  spezzato e distribuito per nutrire le persone che metti sul nostro cammino. 

Ti glorifichiamo, Padre, e ti rendiamo grazie. Fa che tutta la nostra esistenza, per intercessione della Madonna e di tutti i santi, possa diventare sempre più un inno di lode a Te, e sia tutta spesa per la costruzione del tuo Regno; e che, mentre nel mondo il male fa tanto fracasso, la nostra esistenza crei musica in stereo, musica che ispira, che dà riposo e che dà vita. Amen!

 

Il testo di questa preghiera che ho voluto condividere, esprime la sintesi di tutta la dottrina riguardante la realtà eucaristica così come la sento; come un dono privilegiato dell’Amore Misericordioso del Padre che dona Cristo Salvatore e la potenza del suo Spirito a tutta l’umanità.

 

Considerando tutto ciò che la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero ci dicono a riguardo della Eucarestia, possiamo affermare senza dubbio che, nella vita della Chiesa, dire Eucaristia significa dire tutto.

 

Nella prima lettera ai Corinzi, c’è un passo che descrive in modo vivace e succinto l’istituzione dell’ Eucaristica:

 

‘Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso. Il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse ‘Questo è il mio corpo che è per voi; fate questo in memoria di me’. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: ‘Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me’. Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunciate la morte del Signore finché egli venga’.(I Cor 11,23-26)

 

Tutto ciò che noi siamo e tutto ciò che noi diventiamo come pure tutta la nostra attività per la costruzione del Regno, tutto ha la sua radice nell’Eucaristia, in ciò che noi facciamo in memoria del Signore; inoltre  tutto tende ad essa.

Ecco allora che possiamo capire e apprezzare l’espressione del Vat. II :

‘L’Eucaristia è la sorgente e allo stesso tempo l’apice di tutta la vita e di tutta l’azione della Chiesa’.

 

Dalla Celebrazione Eucaristica a cui solo si accenna in questa meditazione, deriva la Spiritualità Eucaristica che non è una tra le tante spiritualità cristiane, ma è la spiritualità base di tutte le altre spiritualità. E’ la spiritualità che ci indica la strada privilegiata per un’esistenza autenticamente cristiana.

 

Ecco le caratteristiche della Spiritualità Eucaristica così come la sento.

 

E’ innanzitutto una spiritualità di contemplazione.

 

Vivere la vita come seguaci di Cristo non è questione di ragionamenti, di valutazioni umane, di sforzi, di programmi, di ideologie;  è questione di contemplazione del Cristo Gesù che nella Celebrazione Eucaristica si offre a noi.

E’ attraverso il  dono di sé che Egli ci fa capire il senso della vita cristiana e ci rende capaci di vivere come suoi seguaci; è attraverso il dono di sé che riceviamo  la grazia di rendere nostri i suoi valori, i suoi atteggiamenti, le sue motivazioni. Diventiamo così ‘Persone Cristificate’: contemplativi in azione per cui Cristo è il Compagno di viaggio.

I due aspetti che dominano nella Celebrazione Eucaristica – quello del Sacrificio e quello del Banchetto – diventano nella nostra vita martirio del cuore, cioè tutta l’esistenza offerta giorno dopo giorno per la gloria di Dio e la salvezza di tutti, e bisogno di essere di nutrimento agli altri, mediante ciò che si è, si dice e si fa.

 

La Spiritualità Eucaristica è una spiritualità di presenza.

 

Durante la Celebrazione Eucaristica il Padre opera un grande miracolo d’amore grazie al quale il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo;  così Egli si rende presente al di là di ogni aspettativa umana.

 

La Spiritualità Eucaristica proclama questo messaggio: ‘Come Gesù si fa presente a voi nella Celebrazione Eucaristica, così voi siete chiamati a renderlo presente nel mondo, condividendo l’esperienza che fate di Lui’.

Chi celebra l’Eucarestia in modo vero, diventa sacramento di Cristo, testimone del suo amore nel mondo; diventa ostensorio vivo di Cristo, lettera viva inviata dal Padre all’umanità. Importante ciò che leggiamo in Mt. 5,13-16:

‘Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo…Risplenda così la vostra luce davanti agli uomini, affinché, vedendo le vostre opere, glorifichino il Padre vostro che è nei cieli’.

Nell’Evangelii Nunziandi, Paolo VI ha un’espressione che poi è stata ripresa diverse volte:

‘Il  mondo oggi non crede ai maestri, ma crede ai testimoni, e, se crede ai maestri, è perché sono anche testimoni’.

Testimoni di Cristo e del suo amore per essere canali vivi di salvezza per tutti!

A tale riguardo, la mia esperienza di vita sacerdotale e di missione, mi ha portato  a credere e a dire spesso che ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, se non diamo Cristo,  diamo poco o addirittura niente.

 

La Spiritualità Eucaristica è una spiritualità di trasformazione.

 

Nella Celebrazione Eucaristica, pane e vino vengono trasformati nel  Corpo e nel  Sangue di Cristo e  anche la  comunità cristiana viene trasformata. Così, dopo ogni Celebrazione Eucaristica noi non siamo più le persone che eravamo prima, o meglio c’è in noi una nuova ricchezza di trasformazione intima operata dallo Spirito di Dio.

 

La Spiritualità Eucaristica allora ci fa capire che la vita cristiana non è una vita passiva, ma è una vita di dinamismo, una vita in cui noi siamo chiamati a crescere; e crescere implica trasformazione.

Ecco allora la preghiera che mi è tanto cara perché semplice, efficace e sfidante:

 

‘Signore, mi affido a te; prendimi come sono e trasformami, fammi come tu vuoi! Prendici tutti come siamo e trasformaci col tuo amore; facci come tu vuoi!’

 

Ricordiamo naturalmente che la trasformazione che lo Spirito opera in noi, non riguarda prima di tutto il nostro comportamento, ma il nostro intimo. Se noi non cambiamo dentro, il cambiamento del nostro modo di agire non può essere duraturo.

 

La Spiritualità Eucaristica è una spiritualità di tensione.

 

Non tensione nervosa che può portare solo all’esaurimento e non alla santità! Parliamo di  tensione dello Spirito che è sempre temperata da speranza.

Ancora una volta, consideriamo ciò che avviene nella Celebrazione Eucaristica. In essa troviamo tanti paradossi: ‘Il Signore è venuto, il Signore viene, il Signore verrà!… ‘Tutto è compiuto, ma allo stesso tempo aspettiamo con ferma e gioiosa speranza il ritorno del nostro Salvatore Gesù Cristo’.

Ecco allora che la Celebrazione Eucaristica ci proietta nel futuro, crea dentro di noi la tensione dello Spirito e ci rende pronti ad accogliere il Signore che verrà nella gloria.

 

La Spiritualità Eucaristica ci fa capire che vivere l’Eucaristica significa dire un grande no al pessimismo, per dire un grande sì all’ottimismo; l’ottimismo della fede, cioè l’ottimismo che si basa non tanto su quello che noi possiamo compiere, ma prima di tutto su ciò che il Signore  può fare e di fatto fa per noi.

Lui ha una potenza infinita ed è il Dio delle sorprese. Vivere la Spiritualità Eucaristica vuol dire lasciare che Dio ci sorprenda con le sue meraviglie; vuol dire crescere nella speranza anche perché essa è una delle più belle testimonianze che possiamo dare al mondo d’oggi!

 

La Spiritualità Eucaristica è una spiritualità comunitaria.

 

La Celebrazione Eucaristica è essenzialmente una celebrazione comunitaria e la Spiritualità Eucaristica ci fa capire nel profondo del cuore che nessuna persona può essere un’isola. Nell’isolamento si muore; è soltanto nella comunione che si celebra la vita mentre si cammina insieme sostenendoci gli uni gli altri e condividendo i doni che abbiamo ricevuto dal Signore, piccoli o grandi che siano.

 

Spesso sento dire da qualche persona buona:’Ma padre, cosa ho io da donare? Mi sento così povera!’ La mia risposta è questa: ‘Nessuno è così povero da non avere niente da dare’. E poi, se possiamo dare in misure piccole, ricordiamo sempre che ‘niente è piccolo quando è grande il cuore che dona’.

Siamo stati creati da Dio e Dio non crea persone povere o da scarto!

 

Ho sentito poi qualche persona dire: ‘Io non ho bisogno di nulla e di nessuno! Quanto mi dispiace questa affermazione, se non altro per il seguente motivo: la persona che pensa in quel modo non sa che, senza dubbio, ‘non c’è persona che  è così ricca da non avere bisogno di niente e di nessuno!’

Chi crede di essere autosufficiente fa inaridire la vita in sé!

 

La Spiritualità Eucaristica è una spiritualità di ringraziamento.

 

La parola stessa Eucarestia vuol dire ringraziamento e la Spiritualità Eucaristica ci porta a vivere con un atteggiamento continuo di lode. Essa ci fa ricordare che la gratitudine è il cuore della vita e il cuore della preghiera in un mondo dove tanti doni di Dio, tante cose meravigliosamente belle, vengono prese per scontate.

 

Nel Magnificat di Maria abbiamo un esempio di proclamazione vivace di lode e di ringraziamento a Dio che è così ricco in generosità:

 

Cito un passo da: Pane Quotidiano, Le letture di ogni giorno con le meditazioni di don Oreste Benzi, Maggio e Giugno 2013, pag 149:

 

“Maria nel Magnificat legge se stessa nel Signore e perciò prova dentro di sé una gioia inesprimibile. Si vede in lui e sente di essere una proiezione del suo amore. E’ bellissimo questo leggersi nel Signore.

‘L’anima mia magnifica il Signore’. Cosa vuol dire? Significa che io vedo la realtà intima in Dio; essa emerge dentro di me e io rimango affascinata e colpita. La mia anima rende grande il mio Dio perché la sua realtà appare a me e vado di luce in luce! Egli ha lasciato la sua luce anche in un filo d’erba e alla sua luce contemplo lui, vedo la luce che lui ha lasciato in tutte le cose’. Ivi è perfetta letizia! La vita è una beatitudine continua! Il regalo più bello che il Signore ci fa è che immergendoci in lui, il nostro mistero si svela, si rivela: ‘alla tua luce Signore, vediamo la luce:’ Immergiamoci nella preghiera, nella contemplazione, come Maria, contemplativa di Dio!”

 

Questa è gratitudine!

 

La Spiritualità Eucaristica genera in noi il bisogno dell’adorazione eucaristica.  

 

Con spirito di fede e di gratitudine a Dio, abbiamo affermato che durante la Celebrazione Eucaristica, Cristo diventa presente grazie a un grande miracolo di amore operato dal Padre: mediante l’effusione  dello Spirito Santo, il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Cristo Gesù.

Anche dopo la celebrazione, Egli rimane presente nel SS. Sacramento ed è veramente per noi l’Emmanuele, ‘Dio con noi’.

 

La Spiritualità Eucaristica porta all’adorazione per attingere da Gesù-Eucarestia l’energia del suo Amore ed esprimere gratitudine per le meraviglie che continua a operare per noi e per l’umanità tutta.

Bellissimo lo spirito di adorazione del Curato d’Ars e il frutto di grazia da lui ricevuto nella preghiera:

 

‘Io guardo Lui, Lui guarda me e siamo ambedue contenti’.

 

Fonte d’ispirazione grande per noi è anche l’affermazione ricca di convinzione di tante persone che si distinguono per il loro zelo apostolico:

 

‘Senza tanto tempo speso in adorazione, la nostra energia interiore si spegnerebbe e la nostra azione diventerebbe sterile’.

 

Che enorme disastro sarebbe questo!

 

Che il Signore ci dia la grazia di diventare ‘Persone Cristificate’ e quindi creative perché persone eucaristiche!

 

 

Benedico tutti di cuore e a tutti chiedo una preghiera per me perché abbia sempre a vivere ciò che, per grazia di Dio, così spesso proclamo: la sua Parola che è sempre viva, sempre efficace e sempre sfidante.

 

Giovanni Taneburgo

Missionario Comboniano