(14 settembre – Esaltazione della Santa Croce)
In Gesù Crocifisso siamo fatti entrare nell’intimo più profondo di Dio. E’ lì che noi arriviamo a comprendere nel modo più intenso l’amore che Egli ha per noi e i grandi eccessi a cui giunge per darci la vita, perfino nei nostri momenti di tenebra e di sconfitta.
Ciò che vediamo nella passione di Gesù è un amore che raccoglie tutti assieme i pezzi sparsi e sconnessi della nostra vita e li risana con una tenerezza che può toccare i nostri cuori con forza risanatrice.
Ciò che vediamo nella Croce è un amore che non perde nulla di ciò che può essere salvato si tratti delle nostre sconfitte o delle nostre rotture o della nostra vergogna. Con Dio tutte queste realtà possono diventare per noi elementi di vita. E la ragione è affascinante: Dio può darci un abbraccio e un bacio che rigenerano la vita perché Egli viene ferito dalla nostra sofferenza.
Un Dio che è stato crocifisso è anche un Dio che risana con una profusione di Vita Pasquale.
Questa è la ragione per cui noi Cristiani, come San Paolo, siamo capaci di guardare alla Croce
e di vedere in essa non vergogna o rovina o sconfitta, ma la potenza e la sapienza di Dio.
Come Paolo, siamo capaci di guardare alla Croce e vedere l’amore di un Dio che assorbe in se
tutto il male, l’odio, la sporcizia e la sofferenza dei secoli e misteriosamente trasforma tutto
in vita.
Nella sua prima lettera ai Corinzi, Paolo ci dice che nel Cristo Crocifisso il male infligge il peggio a Dio e Dio sconfigge il male mediante l’amore. Noi non ci vergogniamo di promettere fedeltà a un Dio Crocifisso perché per noi la Croce non è un luogo di sconfitta, ma di salvezza.
In Gesù Dio soffre. Di fronte al dolore e alla stanchezza della vita, Dio non si tira indietro; al contrario, Dio apre il suo cuore e il mondo entra in esso. Dio abbraccia la nostra sofferenza, la fa sua e con essa si immedesima. Ciò che vediamo accadere così spesso nei Vangeli, è che Dio non
sfugge la sofferenza di nessuno; anzi in Cristo Dio è attratto dalla sofferenza di ogni persona e la fa propria.
La passione di Gesù non comincia sulla Croce, ma comincia con la passione e la sofferenza del mondo. La passione di Gesù comincia quando egli ci vede nella nostra sofferenza e si commuove nel profondo del suo essere.
Quando afferriamo questa verità, arriviamo a comprendere che non soffriamo mai da soli.
Le nostre afflizioni sono afflizioni di Dio. La nostra sofferenza è sempre sofferenza di Dio perché quando soffriamo, Dio apre il suo cuore e accoglie in esso la nostra sofferenza.
(Il testo sopra è la traduzione libera di parte di una conferenza in inglese del domenicano Paul J. Wadell)
Ti adoriamo, o Cristo,
e ti benediciamo,
perché con la tua Santa Croce
hai redento il mondo!