Padre Giovanni Taneburgo

LA CHIESA COMUNITA’ D’AMORE E DI CONVERSIONE

Prepariamoci alla meditazione sulla Parola donataci nella Liturgia Eucaristica di oggi, facendo nostra la Colletta: O Padre, che gioisci nell’esaudire la preghiera concorde dei tuoi figli, metti in noi un cuore e uno spirito nuovi, perché sentiamo la vita come il dono più grande e diventiamo custodi di ogni fratello, nell’amore che è la pienezza di tutta la legge. Amen!”

Se contempliamo Cristo Gesù come ci appare in tutto il Nuovo Testamento, lo vediamo come Colui che fu mandato dal Padre nel mondo con una missione ben precisa: salvare chi era perduto e accogliere i deboli, i peccatori, i poveri, gli emarginati e proprio tutti, per metterli al centro della sua attenzione e colmarli di tenerezza e di misericordia. Questa è la missione che portò avanti fino al compimento nell’amore fatto di dedizione totale. Oggi, Gesù ci vuol fare partecipi di questa sua missione. Perché questo suo desiderio possa essere da noi accolto, ci fa dono di un cuore e di uno spirito da Lui rinnovati, perché, in un mondo pieno di rivalità, abbiamo ad essere sensibili alle necessità di tutte le persone che incontriamo lungo il nostro cammino, come uomini e donne di dedizione, debitori verso tutti per la difesa e la promozione del loro bene. E Gesù è così buono con noi, che ci assicura che ogni azione buona a favore del nostro prossimo, è servizio reso a Lui. Infatti, ci dice che è presente in ogni persona. Questo è un grande mistero che diventa energia e pace per noi. E veramente, dando a Lui, riceviamo il centuplo!

Per essere fedeli a Gesù e al suo Vangelo, è importante per noi chiedere perdono per tutte quelle volte quando abbiamo considerato i limiti, i difetti e gli errori degli altri, come elementi che giustificavano il nostro giudicarli e addirittura il nostro condannarli senza pietà, come pure la nostra meschinità di parlare alle loro spalle. Dobbiamo chiedere perdono anche per quelle volte quando abbiamo considerato soltanto l’aspetto umano della Chiesa con le sue pecche. Così non abbiamo visto la bellezza della santità presente in essa grazie alla presenza di Cristo e di tante persone che operano meraviglie nella missione della Chiesa, mentre percorrono la strada della donazione a tutti.

La riflessione sul passo evangelico presente nella Liturgia Euristica di oggi, ha generato in me delle domande che mi sembrano importanti. Ad esse ho dato risposte che vi invito a meditare. In esse potreste trovare tante verità, forse contenenti elementi per voi nuovi.

La prima domanda. Gesù ha detto: “Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo”. Mi sono chiesto: Che cosa mi autorizza a intervenire nella sua vita? C’è un solo motivo: la fratellanza. Se considero l’altro come un fratello per il quale desidero, voglio e cerco ogni bene, e non mi sento come un maestro che insegna da una cattedra e punisce, allora posso intervenire nella speranza, e forse anche nella certezza, che quel mio fratello capirà. La fraternità è il grande segreto che comunichiamo a coloro che incontriamo con rispetto e amore generando in loro accoglienza e umiltà.

La seconda domanda. Gesù ha detto: “In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto ciò che scioglierete sulla terra, sarà sciolto in cielo”. Sono convinto che tutti noi, come seguaci di Cristo, abbiamo questo potere, il potere di creare legami e di generare libertà. Mi sono chiesto: Dove ‘legare’ (creare legami) e dove ‘sciogliere’ (generare libertà)? Creare legami in famiglia, nella nostra comunità, nella Chiesa e nella società in genere; liberare le energie per fare del bene a tutti, liberare le idee che incoraggiano e le azioni che generano pace. Liberare tutto il bene possibile!

La terza domanda. Gesù ha detto: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro”. La specificazione ‘nel mio nome’ è molto importante. Infatti molti si riuniscono per motivi futili o con desideri e piani di violenza contro persone innocenti e indifese o per distruggere strutture di valore. E’ quando le persone vivono e agiscono secondo il Vangelo di Gesù, che Gesù è presente in mezzo a loro. E con la presenza di Gesù, se preghiamo all’unisono e con fede, potremo chiedere al Padre qualunque cosa per il bene di tutti, e il Padre ce la concederà. Così ci assicura il Vangelo. Una domanda che lancio come provocazione: ma noi crediamo veramente in questa potenza della preghiera?

Concludo con il pensiero di Paolo che troviamo nella seconda lettura presa dalla lettera ai Romani. L’ Apostolo invita tutti i seguaci di Cristo a vivere nella carità che è la pienezza della Legge e che genera gratitudine verso tutti coloro che ci hanno fatto e ci fanno del bene: i nostri genitori, i maestri di vita, tanti amici, tante persone donatrici di affetto e cura. Siamo e saremo sempre dei grandi debitori. Guai a noi se pensassimo che tutto ci è dovuto!

Che per intercessione della Madonna, Mamma di Gesù e Mamma nostra, abbiamo a vivere sempre nella Chiesa comunità d’amore, di scambio di doni e di conversione. 

Giovanni Taneburgo
 Missionario Comboniano