Padre Tonino Falaguasta Nyabenda

19° dom. del Tempo Ordinario: 13/8/2023 e Assunzione del 15/8/2023

19° domenica del Tempo Ordinario: 13 agosto 2023

Prima del discorso sulla Chiesa, cioè il quarto secondo il Vangelo di Matteo, c’è un intermezzo. Ed è il brano del Vangelo di oggi. Ci viene insegnato nelle 3 letture come cercare e trovare Dio. Il profeta Elia fugge dalla persecuzione della regina Gezabele e va a rifugiarsi sul monte Oreb (1°Re 19, 9-13), dove fa un’esperienza di Dio, come Mosè sul monte Sinai. Anche Gesù, dopo aver moltiplicato i pani, fugge dalla folla che vorrebbe approfittare dei suoi poteri taumaturgici. Anche i discepoli vorrebbero che il Signore accettasse le proposte della folla. No! Gesù sale sul monte a pregare. E resta da solo. Quale monte? Chiaramente il monte delle Beatitudini (Matteo 5, 1).

I saggi dicevano che la preghiera è: “elevatio mentis in Deum” (= sollevare la mente verso Dio). Dio non sta mai in pianura, nei paesi, nelle città, nella confusione della vita sociale. “Non in commotione Dominus” (1° libro dei Re 19, 11 = Dio non si trova dove si fa rumore). Dio si trova nel silenzio; si sente nel soffio di una brezza leggera (1° Libro dei Re 19, 12). Il silenzio significa l’eliminazione di tutte le distrazioni della mente e del cuore. Se sei immerso negli aggeggi dei social (radio, televisione, tablet, playstation, telefonino, ecc.) sei tirato fuori dalla vera ricerca di Dio. Se vuoi parlare con Lui, devi cercare Lui solamente. Lascia che Lui ti contempli, che contempli il suo amore in te. E ama. Quando si ama, Dio è presente in te. E non hai più paura se Lui si avvicina a te. Gli apostoli invece, vedendo Gesù camminare sulle acque, si spaventano (Matteo 14, 25). Dice Jean De Fraine (1914-1966), gesuita belga e biblista, che gli Israeliti, non essendo un popolo di marinai, come i Fenici (anche se gli apostoli per la maggioranza erano pescatori), dinanzi al mare ( e ogni specchio d’acqua) avevano paura. Lo pensavano la sede di una potenza malefica che solo Dio poteva dominare (Salmo 69, 2-3). Gesù si avvicina alla barca dei discepoli, in pericolo di essere travolta dalle acque del lago in tempesta, camminando sulle acque. “E’ un fantasma!” gridano (Matteo 14, 26). “Io-sono!” risponde Gesù. E’ il nome di Dio (Esodo 3, 14), quello rivelato a Mosé. Gesù lo dice, perché quella è la sua condizione. Pietro allora: “Comandami di venire verso di te sulle acque”. E’ chiamato Pietro ( il suo vero nome però è Simone): è chiamato così, perché non è in sintonia con il Signore. Difatti cammina sulle acque e subito sprofonda, perché non ha la fede. Eppure Gesù lo aveva chiamato e fatto pescatore di uomini: adesso deve essere anche lui pescato. Pietro pensava che la condizione divina (manifestata da Gesù camminando sulle acque) si ottenesse con un semplice comando. Ci vuole invece una vita di donazione, fino alla croce, fino al martirio, fino alla morte. Appena Gesù e Pietro sono saliti sulla barca, il vento cessò. Gli Apostoli allora si prostrarono e adorarono il Signore. E dissero: “Davvero tu sei Figlio di Dio” (Matteo 14, 33). E’ già l’anticipo della professione di fede che Pietro proclamerà a Cesarea di Filippo (Matteo 16, 16).

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA : 15 AGOSTO 2023.

Questa festa si celebrava già nel V secolo e anche prima. In occidente si parlava di Assunzione per indicare la perfezione della salvezza a riguardo della Madre di Gesù che è anche Madre di Dio; in oriente si preferiva parlare di Dormizione, per sottolineare il passaggio dolce dalla vita terrena alla vita beata della Madre del Salvatore. Nel 1950, il 1° novembre, Pio XII ha voluto definire questo dato della fede come dogma. Cioè ha voluto affermare l’Assunzione come una verità che tutti i Cristiani devono credere come parte del Credo della Chiesa. Così Pio XII ha detto solennemente: “La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta nella gioia celeste in anima e corpo”. Che cosa significa per noi questa festa? I Cristiani d’oriente definiscono questa festa come la “Pasqua dell’estate”, perché celebrata durante il ferragosto. Gli specialisti preferiscono parlare di “esodo di Maria”, in riferimento all’esodo di Cristo che noi celebriamo nella Pasqua liturgica. Il Concilio Vaticano II (1962-1965) così ci spiega il significato di questa festa. “L’Immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria in anima e corpo, e dal Signore esaltata quale Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata con il suo Figlio, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte” (Costituzione conciliare Lumen gentium, n° 59).

C’è un forte legame liturgico tra la Pasqua del Cristo e la Pasqua (= Assunzione) di Colei che, come Arca dell’Alleanza, lo portò nel grembo. Veneriamo allora la Madre di Gesù, assunta in cielo, come suo Figlio Gesù. Il sommo poeta Dante Alighieri (1265-1321) giustamente la invocava, sulla bocca di san Bernardo di Chiaravalle: “Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura” (Paradiso, canto 33, versetti 1-3).

San Daniele Comboni (secolo 19°) aveva per la Madre di Gesù una devozione tenerissima. La invocava in ogni momento. Scrivendo ai membri del Concilio Vaticano I, assieme a una sessantina di Vescovi, il 24 giugno 1870, così diceva: “Che nel diadema ornato di gemme celesti, di cui è cinto il capo augusto della Vittoriosa e Immacolata Madre di Dio, risplenda il popolo dei Neri, ormai conquistato a Cristo, come una perla bruna!”.