LA NOSTRA PRESENZA SUL TERRITORIO

15-30 settembre 2022

Nella prima metà di settembre a 83 anni è stata uccida in Mozambico suor Maria De Coppi missionaria comboniana. Aveva raggiungo il Mozambico ne lontano 1963. Una vita donata fino alla fine mettendosi sempre dalla parte del più debole fino a dare la vita per difendere le ragazze della scuola in cui ancora era presente ogni giorno.

Di suor  Maria è stato scritto: «Ci raccontava, come solo sanno fare gli anziani missionari, di come lei fosse arrivata in Mozambico via mare, dopo tre mesi di navigazione, e di come avesse già vissuto tutta la guerra civile che ha spaccato il Paese. “Ma non hai paura?”. Le abbiamo chiesto. Lei ci ha risposto con un sorriso».

“La vita continua e continua come dono!”

Ecco le ultime parole scritte da sr. Maria: «Qui sparano. Ci vediamo in paradiso. Stanno incendiando la casa. Se non vi risento, approfitto per chiedervi scusa delle mie mancanze e per dirvi che vi ho voluto bene. Ricordatevi di me nella preghiera. Se il buon Dio me ne darà la grazia, vedrò di proteggervi da là. Ho perdonato chi eventualmente mi ucciderà. Fatelo pure voi. Un abbraccio».

Ce lo dice la testimonianza di don Samuele, un prete toscano, che è arrivato fino all’Ucraina con un gruppo di volontari alla guida di pulmini stracarichi. Ascoltiamo un brano di una sua testimonianza:

“Allora eccoci qui a dormire nel rifugio sono già suonate le sirene ed ci prepariamo ad una notte in questo luogo santo insieme ad persone che hanno paura a stare nelle loro case….questa è una cattedrale questo è un luogo santo è un luogo dove si respirano emozioni particolari che non riesco ad esprimere mi servirà del tempo per metabolizzare tutto…”

E poi ancora: “Stiamo tornando a casa davvero sento che è il momento di non disperdere tutto quello che ho vissuto comunque la cosa bella è che parto senza nostalgie perché tanto a fine mese si riparte ho deciso che sarò anche alla prossima carovana direzione Kiev.Stiamo tornando a casa davvero sento che è il momento di non disperdere tutto quello che ho vissuto comunque la cosa bella è che parto senza nostalgie perché tanto a fine mese si riparte ho deciso che sarò anche alla prossima carovana direzione Kiev.Ve lo dico per un semplice motivo: mi serve qualcuno zona Toscana che mi presti un pulmino e poi che mi diate una mano a riempirlo di aiuti… Dai vediamo di che pasta sono fatti i miei amici!

Vi invito anche a leggere le seguenti pagine che riportiamo anche in APPENDICE.

https://www.nigrizia.it/notizia/burkina-faso-700-imam-contro-odio-e-violenza-etnica

https://www.nigrizia.it/notizia/unesco-224-milioni-di-bambini-senza-istruzione

Ci inoltriamo ora nella seconda metà di settembre: 15 giorni di grande rilievo per noi italiano anche dal puto di vista politico. Mi permettete di non dire più “dal punto di vista politico” ma di dire semplicemente: 15 giorni per verificare la nostra maturità di società aperta ai popoli e al creato. Ho letto espressioni belle come le seguenti: non votate per chi vuole aumentare le spese militari; votate per chi vuole abbattere le frontiere; manifestate in favore del rispetto del creato e della giustizia sociale, … Ottavio non aggiunge nulla di nulla, semplicemente il 23 ottobre prenderà il pullman da Modica per Troia, un percorso di circa 19 ore. E il 27 riprenderà ancora il pullman da Troia per Modica per un tragitto di altre 19 ore circa.

Altre iniziative della quindicina:

Il 17 settembre faremo con “Le mamme di Modica” la festa del creato qui nel nostro cortile con inizio alle 11,00 fino alle 14,00 del pomeriggio con canti, riflessioni e agape fraterna con il cibo che ogni mamma avrà il coraggio di offrire.

Il 18 settembre organizziamo a Cozzo Rose, fraz, di Modica, a cominciare dalle 18,00, una festa a p. Vittorio Bonfanti nei suoi 45 anni di sacerdozio. P. Vittorio ha dedicato alcuni anni a questa nostra comunità.

Suor Dorina è via per un mesetto di vacanze e di formazione. Sarebbe una bugia dire che p. Ottavio rimane solo: ci sono tanti volontari che non fanno un passo indietro.

Domenica 25 settembre celebriamo la giornata Mondiale dei migranti e dei rifugiati. Coinvolgeremo la nostra diocesi di Noto presentando la ricorrenza in una chiesa di ogni centro.

29 settembre – inizia a Milano il festival della Missione un grande evento che dobbiamo seguire. Accediamo a: www.festivaldellamissione.it.

Mi permetto a questo punto di stendere la mano. Negli anni trascorsi in Puglia ho potuto aiutare anche economicamente persone del nostro ambiente e del Sud del Mondo. Adesso qui in Sicilia devo dire a tutti di no.
Possiamo fare uno sforzo? Inviate sul conto bancario o, meglio ancora, chiedetemi il numero di postepay.

Nostro conto bancario: UniCredit. Iban: IT39G0200884485000105118804. Intestato a Conferenza degli Istituti Esclusivamente Missionari.

Con la gioia di dire si e di essere discepoli che vivono comunione, partecipazione e missione!

p. Ottavio

———————————————

APPENDICI

 

700 IMAM CONTRO ODIO E VIOLENZA ETNICA

“Noi burkinabè stiamo giocando un pernicioso ruolo autodistruttivo (…) diffondendo messaggi che incitano all’intolleranza religiosa ed etnica che possono essere fonte di scontri estremamente violenti”. Ad affermarlo è El Hadji Moussa Koanda, presidente della Federazione delle associazioni islamiche del Burkina Faso (Faib) che avverte: “Stiamo così demolendo la nostra coesione sociale, il nostro vivere insieme”.

In un comunicato, diffuso il 28 agosto, al termine di un seminario che ha riunito nella capitale Ouagadougou più di 700 imam e predicatori provenienti da tutto il paese, la Federazione per la prima volta interviene con decisione denunciando “l’intolleranza religiosa ed etnica” che rischia di essere “fonte di scontri violenti estremi, o di stigmatizzazione etnica e comunitaria”.

La dichiarazione arriva dopo appelli all’odio e all’omicidio dei fulani (o peul), lanciati sui media e sui social network – in particolare WhatsApp – contro il vasto gruppo etnico accusato di legami con i movimenti jihadisti armati legati ad al-Qaida e allo Stato islamico che insanguinano il paese dal 2015 – da allora sono oltre 2mila i morti e 1,5 milioni gli sfollati – e dominano parte del territorio nel nord e nell’est del paese.

Nel tentativo di ricucire il tessuto sociale, i leader musulmani hanno quindi mobilitato tutti gli imam e i predicatori con un duplice obiettivo: lavorare per “promuovere la riconciliazione nazionale e la coesione sociale”, e “stimolare una mobilitazione generale per l’unica battaglia che valga la pena oggi: una lotta multiforme e implacabile per ripristinare l’integrità del nostro territorio, per il ritorno della sicurezza e della pace”.

«In Burkina abbiamo più di 8mila villaggi e in ogni villaggio ci sono almeno uno o due imam. E ogni imam, cinque volte al giorno, ha più di 1.000 fedeli che lo seguono, quindi se queste persone diffondessero il messaggio, potrebbe essere produttivo per la pace e la coesione sociale nel paese”, ha spiegato Koanda.

La diffusione di messaggi di odio e violenza preoccupa anche i militari golpisti al governo, saliti al potere il 24 gennaio promettendo azioni efficaci contro i movimenti jihadisti ma rivelatesi poi incapaci di contrastare la sempre più capillare diffusione della loro propaganda e del dominio del territorio, e di fermare gli attacchi mortali, divenuti invece sempre più frequenti.

Nei giorni scorsi il governo ha denunciato “appelli diretti e attivi per omicidi, uccisioni di massa, pulizia etnica e sedizione”, affermando la volontà di “agire con determinazione e fermezza prima che accada l’irreparabile”.

————————————

https://www.nigrizia.it/notizia/unesco-224-milioni-di-bambini-senza-istruzione

224 MILIONI DI BAMBINI SENZA ISTRUZIONE

Nel mondo le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione tengono fuori dalle classi circa 244 milioni di bambini, secondo i dati pubblicati ieri dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco).

L’Africa subsahariana rimane la regione con il maggior numero di bambini che non vanno a scuola, 98 milioni – 18 milioni e mezzo solo in Nigeria – ed è anche l’unica regione in cui questo numero è in aumento.

La regione dell’Asia centrale e meridionale ha la seconda più alta popolazione fuori dalla scuola, con 85 milioni.

«Considerando questi dati, l’obiettivo di un’istruzione di qualità per tutti entro il 2030, fissato dalle Nazioni Unite, rischia di non essere raggiunto», ha avvertito la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay. «Abbiamo bisogno di una mobilitazione globale per mettere l’istruzione in cima all’agenda internazionale».

A livello mondiale, dal rapporto emerge anche un dato positivo. Ovvero che negli ultimi due anni il divario nell’accesso all’istruzione tra ragazze e ragazzi si è ridotto. Nel 2000, il divario di genere era di 2,5 punti percentuali tra i bambini in età scolare e di 3,9 punti percentuali tra i coetanei di scuola secondaria superiore. Gap che in generale sono stati azzerati, anche se permangono disparità a regionali