La grande America di Trump si presenta con la fotografia di un gruppo di persone in catene:
poveri immigrati in cerca di fortuna, trattati come criminali.
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Così scrive Kat Armas, teologa, giornalista e scrittrice americana di origine cubana: “I re malvagi sono sempre esistiti. I loro regni costruiti sulle spalle dei diseredati, convinti che il loro potere sia divinamente ordinato. Chiamano le loro conquiste “pace” e nominano la loro distruzione “difesa”, privando le persone delle loro case, dignità e persino del diritto di piangere. L’impero è sempre avido e consuma senza permesso o attenzione per le grida di coloro che si trovano sul suo cammino. L’espansione è il suo vangelo; il dominio, il suo sacramento”. Ed ecco l’ultimo imperatore pazzo, come tutti gli erodi della storia, che dichiara che “Gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza per trasformarla nella Riviera del Medio Oriente”, cioè un business immobiliare da miliardi di dollari. E i Palestinesi si cerchino un’altra terra! Trump non ha scrupoli, come tutti i prepotenti. Non importa quanto sangue si spargerà ancora. L’importante è che quella terra sia sua. L’avvocato machiavellico Roy Cohn aveva insegnato a Donald Tromp il segreto del successo: “Attacca sempre, nega sempre la sconfitta, proclama sempre vittoria, inventa la tua verità e difendila”. Sembra che il gioco, almeno per ora, stia funzionando. Lo spirito diabolico di Trump è chiarissimo: chi ha miliardi può sfasciare tutto e subito; e fregarsene delle reazioni di tutti i “capi” del mondo.
GAZA E IL GRANDE DITTATORE
Abbiamo visto visto delle immagini di Gaza. Una distruzione immane, totale. Una rappresaglia che imita quella degli odiati nazisti della seconda guerra mondiale. Tutto in risposta all’attentato del 7 ottobre 2023, in cui il commando palestinese ha ucciso 1400 persone circa e ne ha rapite 240. Un atto brutale ed esecrabile. Che dire? Ognuno faccia le sue considerazioni. Trump si è presentato, innanzi tutto, come il distruttore dell’establishment, una sorta di ‘angelo sterminatore’. Ma anche come il nuovo disegnatore delle carte geografiche e il riordinatore del mondo, a favore degli americani, Statunitensi naturalmente. Ha promesso di tutto e di più e, per converso, ha minacciato una severità inappellabile. Ha parlato e deciso come se fosse l’unico capo politico e militare della Terra. Gli altri capi del mondo staranno a guardare? Tutti ipnotizzati? Ci viene in mente il film “Il grande Dittatore” di Charlie Chaplin, nel quale il prepotente di turno ‘gioca’ con il mappamondo.
Quanti milioni di morti ammazzati è disposto a mettere uno sull’altro per soddisfare la sua hybris? Trump è stato definito pericoloso dai primi americani che si sono svegliati dal letargo di ignoranza politica. Trump ha sempre pensato e detto di essere stato derubato della Presidenza degli USA la volta scorsa. Quindi affronta questo suo mandato con una gran voglia di rivincita e di sete di vendetta. Questo per quanto riguarda la politica interna. Sullo scacchiere mondiale si auto propone, invece, come l’unico attore, come il gestore esclusivo della politica mondiale. Se possiamo dire che poco ci interessa della sua politica interna e della resa dei conti che vorrà intraprendere colà, non altrettanto possiamo affermare dei suoi proclami concernenti gli affari mondiali. La sua volontà di imporre sempre e comunque gli interessi americani, di mettere il benessere degli USA davanti a tutto e sopra tutto è destinata a scontrarsi e con le uguali pretese di altri soggetti e con la ‘logica’ volontà degli altri popoli di tutelare sé stessi. Insomma è partito con il piede sbagliato e con la mente avvelenata. Speriamo, comunque che le nazioni, si uniscano e fermino la pazzia di questo nuovo Erode.
LENTO RISVEGLIO DAL LETARGO
Ma dai giornali USA finalmente si capisce che non sta cercando neanche gli interessi della sua nazione, ma i suoi propri interessi, consigliato e aiutato da un altro pazzo pericoloso, chiamato Musk. Questo suo atteggiamento o si sgonfierà come un azzardo mal riuscito, o creerà le premesse per conflitti che potranno anche essere molto pericolosi per tutti.
Forse i grandi bamboccioni americani si stanno svegliando e si accorgono di aver eletto una persona malvagia e pericolosa. Forse anche la chiesa cattolica dovrà dire il suo mea culpa. Nelle ultime elezioni presidenziali il 56% del voto cattolico è andato al miliardario, solamente perché quel donnaiolo, bugiardo, immorale e condannato dai tribunali si è dichiarato contro l’aborto e, per puro caso, in difesa di altri valori cattolici. Trump non crede in niente, ma ha saputo prendere in giro la chiesa e guadagnare voti. Se i giornali dicono il vero, il cardinale Gerhard Muller si sarebbe dichiarato del partito trumpiano. A sentire questo teologo tedesco, scrive il Giornalista Massimo Franco, «molti cardinali e vescovi la pensano come lui, cioè «Personalmente preferisco Donald Trump a Joe Biden. Meglio un buon protestante che un cattivo cattolico…». Caro Cardinale, è tempo di svegliarsi e di capire che a quel presidente la chiesa cattolica e il suo vangelo non gli interessa proprio per niente.
UN GIGANTE CON I PIEDI DI ARGILLA
Torniamo a Kat Armas che scrive ancora: “I re malvagi sono fragili. Sotto i loro troni di acciaio e pietra, sono uomini deboli, così spaventati di perdere il potere che bruceranno il mondo prima di cederlo. Lo sanno, anche se non lo diranno mai. Quindi, invece, gridano. Battono i pugni. Emettono decreti e sganciano bombe. Credono che se prenderanno abbastanza, controlleranno abbastanza, silenzieranno abbastanza, saranno finalmente sicuri. Ci dicono che stanno difendendo quando stanno rubando. Ci dicono che sono giusti quando le loro mani gocciolano del sangue degli innocenti. E se non stiamo attenti, li crederemo”.
Non c’è da meravigliarsi, allora, se le generazioni future guarderanno indietro e avranno un giudizio spietato su di noi. Ci condanneranno per aver distrutto la natura, il creato e i suoi abitanti. Ci condanneranno per aver fatto scorrere fiumi di sangue e per non aver difeso i bambini, i poveri, i migranti, gli ultimi e i diseredati. Ci condanneranno per la nostra indifferenza e per non aver difeso la verità. Forse ci battezzeranno come “la generazione malvagia e senza cuore”.
- Teresino Serra
Fonti:
Kat Armas, teologa, giornalista e saggista: Articolo: A manifesto for times like these (Gen. 2025)
Salvatore Tassetto, filosofo e scrittore: Gaza e Trump, articolo in filofronia (Gen.2025)