Nel passo evangelico della Celebrazione Eucaristica odierna, preso dal Vangelo di Luca, ci sono due quadretti interessanti che hanno attirato la mia attenzione in modo particolare. Nel primo abbiamo Pietro che a Gesù che gli dice di prendere il largo e di gettare le reti per la pesca, risponde: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”. Nel secondo quadretto, abbiamo Gesù che compie il miracolo della pesca miracolosa, non soltanto grazie al suo potere divino, ma anche grazie all’obbedienza di Pietro: “Sulla tua parola getterò le reti”.
A riguardo del primo quadretto, direi che se nella nostra società, tutte le persone fossero consapevoli di quante cose sono state fatte inutilmente, tutti dovrebbero dire: “Abbiamo sprecato tante energie per così tanto tempo, e peggio ancora, abbiamo usato le nostre forze per fare tanto male. Abbiamo agito ‘senza testa e senza cuore’.
Mi sono chiesto: “Anche se il male c’è stato sempre nel mondo, perché sembra che siamo andati di male in peggio? O comunque, quali sono alcuni dei tanti mali che hanno afflitto e continuano ad affliggere persone individue, famiglie, gruppi e intere nazioni? Rispondendo a questa domanda, al primo posto metterei il triste fatto che la vita pubblica, come ad esempio, la politica, è stata separata da Dio e non è guidata dallo spirito di servizio. Mi sembra che la politica non è più una vocazione come lo era per i nostri grandi politici del passato, sia di destra che di sinistra. Inoltre, abbiamo separato l’economia dalla giustizia proclamata dal Vangelo, e i poveri, gli anziani, gli ammalati sono spesso considerati un peso da eliminare. E ancora, le armi e gli aborti causano tante morti senza nessuno scrupolo. E ancora: molti pensano di avere il potere di trattenere, prendere o distribuire i beni e le ricchezze del mondo a proprio piacimento. Ci sono tanti altri mali, e senza dubbio tutti/e voi che mi ascoltate, potreste continuare con una lunga lista, facendo riferimento a realtà inquietanti, anche nel contesto della Chiesa.
Cosa si potrebbe o, meglio si dovrebbe fare per cambiare modi di pensare e di agire così da non perdere tempo e sprecare energie, o impiegarle per fare disastri? Credo si dovrebbe fare moltissimo per rispettare, difendere, promuovere, servire e amare la vita di tutti come grande dono di Dio. Sono convinto che ascoltare la voce di Gesù-Maestro, come fece Pietro, sarebbe una splendida espressione di sapienza, e sarebbe l’unica soluzione per noi vantaggiosa: prendere il largo e gettare le reti nella direzione indicata dal Maestro. In pratica: abbandonare le vie storte seguite fino ad ora, cioè le vie degli interessi egoistici e di parte, per seguire le vie della verità, dell’impegno, del dialogo, della pace, del rispetto per tutti, della collaborazione, dell’Amore donatoci da Dio che è Amore da condividere con tutti.
Lungo lo scorrere del tempo, l’umanità è stata afflitta da tante sorprese negative veramente pesanti. Quanto sarebbe bello e salutare se potesse essere sorpresa da un evento, simile alla pesca miracolosa di cui fecero esperienza Pietro e i suoi compagni, grazie alla potenza e alla generosità di Cristo Gesù. Egli non impone né sé stesso né la sua azione salvifica. Purtroppo la società in genere non ascolta; ma coloro che ascoltano la sua voce, la captano come un grido, una supplica:
“Cessate di mettere la vostra fiducia nelle forze e nelle valutazioni umane che si rivelano sempre come debolezza, e mettete la vostra fiducia nell’energia che lo Spirito dona. Essa vi renderà capaci di mettere l’umiltà dov’era l’ambizione, la collaborazione dov’era la competizione spietata, e la ricerca della pace dov’era l’uso delle armi e quindi la guerra. Non continuate a farvi del male, ma fate sempre e soltanto del bene a voi e a tutti”.
Spero che ascolteremo questa voce, certi che l’ascolto ci disporrà ad accogliere ciò che ci verrà donato: molto di più di quanto possiamo chiedere o sognare. Come avvenne a Pietro. Gesù gli disse: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Come avvenne agli altri che erano con Pietro che lasciarono tutto e seguirono Gesù”.
Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano