Perché la festa di oggi, denominata “Presentazione del Signore”, sia ben capita nel suo significato complessivo, dev’essere considerata come memoria di Gesù e di sua Madre Maria, allo stesso tempo. Infatti, essa è memoria di Gesù, contemplato come Colui che ha operato il mistero della salvezza, e di sua Madre, contemplata come la Vergine che fu intimamente unita a Gesù, Servo sofferente per la salvezza dell’antico popolo di Dio, Israele, e di tutto il genere umano. Nel passo evangelico proclamato nella Liturgia Eucaristica di oggi, l’Evangelista Luca mette in risalto la proclamazione di Simeone, per far notare l’universalità della salvezza di Dio da essa chiaramente espressa. Essa dice:
“Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”.
Riascoltare questa proclamazione, ha dato pace e gioia al mio cuore di missionario. La salvezza ‘in Cristo Gesù’ è per tutte le genti. Ma quanti ignorano questo grande dono dell’Amore Misericordioso di Dio! Che tutti allora, proprio tutti, abbiano ad accogliere tale dono che soddisfa un bisogno di tutta l’umanità! A riguardo della proclamazione di Simeone, quanto ho apprezzato il commento che Basilio Caballero, teologo spagnolo e ottimo competente nel settore liturgico-biblico, ha scritto:
“Beato questo anziano a cui il passare degli anni, invece di spegnere la pupilla, ha dato una vista più acuta e penetrante per vedere in quella oblazione che sembrava una delle tante, una coppia diversa e un bambino senza pari, il Messia di Dio”.
Ritengo importante notare anche che Simeone benedisse il padre e la madre di Gesù e a Maria, sua Madre, disse:
‘Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano rivelati i pensieri di molti cuori’.
Luca poi parla anche della profetessa Anna, molto avanzata in età, pure lei come Simeone, piena di speranza per la liberazione del popolo Israele. In modo intenso, queste due persone, incarnano l’aspettativa messianica di tutto il popolo di Dio.
In una società in cui ci sono tanta indifferenza, tanta incredulità e tanta superficialità nel campo della fede, ci auguriamo che tutti abbiamo ad avere vista acuta e penetrante per captare Dio, la sua presenza e la sua azione salvifica, e per notare anche tutte quelle persone che vivono e operano come messaggeri di Dio. E che la missione della Chiesa, nostra e di tutti i seguaci di Cristo, sia caratterizzata da fede, coerenza, entusiasmo e da apertura verso tutti.
- Oggi si celebra la 29ma Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Istituita da San Giovanni Paolo II, essa intende rinnovare nei consacrati la consapevolezza del bisogno di vivere pienamente la loro chiamata. Preghiamo e speriamo che tutti i religiosi e le religiose vivano degnamente la loro vocazione a una vita di coerenza e di dedizione a Dio, alla Chiesa e al mondo.
- Oggi è anche la 47ma Giornata Nazionale per la Vita. Impegniamoci a rispettare, difendere, promuovere, servire e amare la vita come grande dono di Dio.
Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano