Il messaggio della prima lettura della Liturgia Eucaristica di oggi, presa dal profeta Sofonia, è un messaggio di gioia e di speranza. Fu rivolto da Dio al suo popolo afflitto da guerre e da tante sofferenze sia fisiche che nello spirito. Ecco alcune delle espressioni: “No lasciarti cadere le braccia! Il Signore tuo Dio (…) è un salvatore potente. (…). Ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con canti di gioia”. Il Signore rivolge lo stesso messaggio a noi nelle nostre afflizioni, per darci la possibilità di celebrare la salvezza in Cristo con rinnovato fervore e con esultanza.
Ci chiediamo: abbiamo il desiderio e la volontà di accogliere questo messaggio? O lo consideriamo come espressione di ingenuo ottimismo, mentre invece è portatore di illimitata speranza? Riflettiamo e preghiamo per essere rinnovati dalla potenza di Dio. Certo, il Signore non ci metterà in una serra allontanando da noi ogni sofferenza e difficoltà, ma ci darà la sapienza dello Spirito e ci darà anche l’energia per affrontare dignitosamente e creativamente tutte le situazioni in cui verremo a trovarci. Però, bisogna accogliere Lui e le sue proposte. Ma quand’è che capiremo che quando siamo uniti a Cristo, anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale del Crocifisso Risorto? Non so, ma prego che tutti abbiamo a capire questa verità.
Vediamo come Paolo proclama questa verità nella seconda lettura presa dalla lettera ai Filippesi. Egli dice che, credendo che ‘il Signore è vicino’, la vita dei seguaci di Cristo si svolge nel segno della pace e della gioia. E come è bello pensare che abbiamo la missione di far conoscere al mondo la certezza che il futuro è nelle mani di Dio. Per questo motivo, possiamo essere sereni, grazie a Gesù Salvatore che era, che è, e che viene. Ascoltiamo Paolo: “Rallegratevi nel Signore (…). La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù”. Che ciò sia una certezza per noi!!!
Il passo evangelico ci presenta Giovanni mentre proclamava un messaggio che era ‘buona notizia’. Infatti presentava la venuta del Messia, apportatrice di vita nuova nello Spirito per i figli di Dio; vita da accogliere mediante la conversione e quindi la fede. Questo messaggio è rinnovato per noi oggi: Il Signore viene! “Che cosa dobbiamo fare?”. Questa è la domanda che tante persone chiedevano a Giovanni, e questa è la domanda che noi chiediamo a noi stessi. Per una risposta ben qualificata, rivolgiamo il nostro sguardo a Maria, Mamma di Gesù e Mamma nostra. All’annuncio dell’Angelo lei rispose: “Ecco la serva del Signore: avvenga di me secondo la tua parola”, e a questa risposta fu fedele anche quando si trovò ai piedi della croce, facendo sua la sofferenza redentrice di Cristo Gesù trafitto sulla croce. Col desiderio di fare nostra la generosità della Madonna, diciamo: “O Gesù, noi ti ringraziamo per la vita nuova che porti come grande dono; ti chiediamo che diventi veramente nostra, e che abbiamo a crescere in comunione con tutta la Chiesa e con tutta l’umanità”.
E mentre fissiamo il nostro sguardo su Maria, ricordiamo le grandi cose che fa per noi: * ci ispira mostrandoci come vivere da seguaci di Cristo, avendo lo Spirito Santo come energia che non può deluderci, * intercede per noi presso il Padre, e * ci sta dinanzi come un grande faro che illumina il nostro cammino e ci dona un messaggio stupendo: “Dove sono io, siete chiamati ad essere anche voi, nel Regno di gloria e di pienezza di vita”. Inoltre, come Madre, la Madonna * ci protegge nel nostro cammino di vita, dandoci la sicurezza della sua presenza e della sua voce con cui continua a cantare il suo Magnificat. Così anche noi possiamo cantare con lei il nostro canto di gratitudine, dato che anche per noi il Signore ha compiuto meraviglie.
Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano