Parlare di matrimonio secondo il Vangelo e la dottrina della Chiesa oggi, è cosa delicata e impegnativa. Infatti, la concezione comune di matrimonio come unione tra un uomo e una donna, quando c’è, è spesso completamente diversa e anche opposta a quella evangelica e della Chiesa.

Ad ogni modo, un messaggio più controcorrente di quello che oggi ci viene dato, non poteva esserci nella liturgia. Rispondendo a una domanda tendenziosa di alcuni farisei, nel passo evangelico, Gesù dichiara con forza l’indissolubilità del matrimonio, rimandando al progetto originale di Dio sull’unione dell’uomo e della donna: “Dall’inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. Così Gesù, andando al di là di ogni punto di vista umano e al di là della durezza di cuore dei farisei, proclama il piano di Dio. Quel Dio che unisce marito e moglie in intima unione e in assoluta uguaglianza; quel Dio che vuole la famiglia come realtà sacra!

Venendo alla nostra società, vediamo che l’aria che si respira un po’ tutt’intorno, genera situazioni di sfida, di male e di tanta sofferenza che creano sfasature nella mente di molti. Cosa dice la Scrittura? Nel profeta Isaia c’è un’espressione chiara e forte: “Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene” (Isaia 5,20°). Ma è quello che nella nostra società in genere è stato fatto: la verità della Parola di Dio è stata messa in ridicolo; la perversione come stile di vita è stata approvata, anzi è considerata normale; i genitori trascurano di educare i figli o hanno difficoltà enormi nell’educarli; l’ambiente è inquinato di profanazione e pornografia, e tanti proclamano il successo ad ogni costo, il piacere senza nessuna regola morale come realtà da ricercare con forza. La Chiesa e la società tutta devono fare molto di più per la formazione di ogni persona nell’amore e per aiutare la crescita nella capacità di discernimento. Dobbiamo ricordare sempre il principio che è fondamentale in medicina e che applichiamo anche qui: “E’ meglio prevenire che curare”.

Per grazia di Dio ci sono ancora tanti casi di fedeltà non soltanto tra gli anziani ma anche tra i giovani. Anni fa celebrai l’Eucarestia in occasione del 50° Anniversario di matrimonio di una coppia che mi sembrava molto affiatata. Prima della celebrazione, il marito, anziano ma pieno di vita, mi chiese se prima della conclusione della Messa poteva dare un messaggio alla moglie; un messaggio che poteva beneficare tutti i presenti. Gli dissi di si. Al momento opportuno si recò al microfono e disse a Claudia, sua moglie: “Senz’altro ricordi la frase che ti dissi il giorno del nostro matrimonio, ‘Oggi ti amo più di ieri e meno di domani’. Nel nostro cammino di vita insieme, ti ho ripetuto questa frase diverse volte, e credo tu abbia visto il mio amore per te crescere giorno dopo giorno”. Claudia piangeva di commozione e faceva cenni con la testa per ringraziare e dichiarare che l’affermazione era vera. Suo marito continuò guardando l’assemblea e dicendo: “E’ così che il matrimonio dovrebbe essere nel nostro mondo d’oggi.” E’ così che dovrebbe essere!

Parlando dell’amore degli sposi cristiani, San Paolo presenta il suo aspetto cristologico ed ecclesiale, essendo nel contesto di un sacramento e rispecchiando l’amore di Cristo per la Chiesa. Soprattutto negli ultimi decenni, si è parlato della famiglia cristiana come chiesa domestica. Quanto cammino c’è da fare, nella speranza di raggiungere l’ideale chissà quando, chissà come!

Che tutti abbiamo a lasciarci purificare da Dio nel nostro intimo, mediante una vera rivoluzione spirituale, per essere liberi di celebrare la vita alla luce dei valori umani e cristiani.

                                                                                                   Giovanni Taneburgo

                                                                                               Missionario Comboniano