Ho sentito il bisogno di iniziare la mia riflessione sulla Parola dataci come dono questa domenica, con un atto di gratitudine a Dio. Gratitudine per l’iniziativa da Lui presa tanti secoli fa a vantaggio dell’umanità, per donare a tutti la salvezza, frutto del suo Amore Misericordioso. Sin dall’inizio del suo operare, Dio non agì mai in un contesto di imposizione. Ascoltiamo ciò che ci viene detto nella prima lettura presa dal libro di Giosuè: “Giosuè disse a tutto il popolo: ‘Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire, se gli dei che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dei degli Amorrei, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore’. Il popolo rispose: ‘Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dei! (…). Perciò anche noi serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio”. Che bello ed edificante questo breve passo: proposta di Dio e pronta accoglienza da parte del popolo!
L’iniziativa di Dio per la salvezza dell’umanità, è stata portata avanti con un aumento di intensità, fino alla pienezza in Cristo Gesù. E oggi, la proposta viene fatta a noi ancora una volta. Che cosa decideremo di fare? Accoglieremo la proposta in modo rinnovato, oppure diremo che essa ci disturba troppo e la lasceremo cadere? Questo è ciò che molti dei discepoli di Gesù fecero, secondo quanto leggiamo nel passo evangelico di oggi. Dopo aver ascoltato Gesù, dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Così, “tornarono indietro e non andavano più con lui”. La mia preghiera, la mia speranza è che abbiamo a imitare i Dodici. A Gesù che chiese loro, “Volete andarvene anche voi?”, fecero propria la risposta che Pietro diede: “Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.
Ecco allora che mentre la proposta di accogliere Gesù in modo rinnovato ci viene fatta ancora una volta oggi, senza nessuna imposizione, dobbiamo ricordare che per fare una vera esperienza dell’azione salvifica di Dio in Cristo Gesù, non basta una vaga accettazione. La nostra accoglienza, la nostra ospitalità nei confronti di Dio e dei suoi doni di salvezza, è necessaria e deve essere seria. Mi viene in mente un vecchio detto che ho sentito molte volte da tante persone, quando le cose andavano male o non secondo le proprie aspettative: “L’uomo propone e Dio dispone”. Credo che, nel contesto del piano di salvezza che stiamo considerando, quel detto non è per niente vero. Anzi, l’opposto è vero: “Dio propone e l’uomo dispone”. Proprio adesso, Dio ci sta proponendo sé stesso e i suoi doni di salvezza in Cristo Gesù. Ancora una volta chiedo: Noi, ci apriamo all’accoglienza o ci chiudiamo in noi stessi? Nel Vangelo di Matteo, capitolo 24 versetto 44, Gesù ci invita alla vigilanza con la forza del suo Amore Misericordioso: “Tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo”. Ho una buona notizia per me stesso e per voi che mi ascoltate o leggete: ‘quell’ora è adesso’; l’ora della venuta di Cristo nella nostra vita, l’ora della sua proposta. Che questa sia anche l’ora della nostra rinnovata accoglienza di quella proposta, l’ora dell’ospitalità, con apertura massima di mente e di cuore, alla Sua presenza.
Tante volte, durante il mio pellegrinaggio missionario, mi è stata rivolta questa domanda: Perché hai aderito a Cristo rispondendo di sì alla sua chiamata? Ecco la mia risposta: Ho aderito a Gesù nella convinzione che per vivere con entusiasmo e con creatività, ho bisogno di quel Dio che, in Cristo, si è manifestato in modo stupendo e affascinante. Oggi rinnovo il mio sì a Lui e al Suo piano su di me. Invito voi a rinnovare il vostro sì a Lui e al Suo piano su di voi. Fatevi questo regalo!
Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano