In un mondo dove ci sono tante sofferenze, tante malattie e tanti che muoiono di morte violenta, Gesù è presente e agisce per guarire e donare la vita, grazie al suo essere l’Amore Misericordioso del Padre fatto carne. Ma c’è qualcosa che ha un significato più profondo ed eccezionale del risultato fisico. Pensiamo all’azione salvifica di Gesù che manifesta la presenza del Regno di Dio, e spalanca le menti e i cuori delle persone che si aprono a Lui, alla visione e al dono della vita eterna. E’ questa il traguardo finale dell’operare di Dio e di ogni cammino considerato e vissuto nella luce fede: la vita eterna!

Nel passo evangelico, troviamo due elementi molto importanti: la fede come disposizione necessaria in ogni persona che si avvicina a Cristo per avere il beneficio della sua azione salvifica, e la fede come requisito che Gesù chiede perché il suo operare possa salvare coloro che vanno da Lui. A Giairo, uno dei capi della sinagoga, che, mentre erano in cammino, l’aveva supplicato di recarsi a casa sua per la guarigione della figlioletta ammalata, Gesù disse: “Non temere, soltanto abbi fede!”. Mentre erano in casa dove era la bambina, Gesù la guarì prendendo la sua mano e dicendo: “Talità kum”, che significa “Fanciulla, io ti dico: alzati!”. Il Vangelo ci dice che “subito la fanciulla si alzò e camminava”. Notiamo che il padre aveva continuato a credere nel potere salvifico di Gesù, anche dopo che i servi, lungo la strada, gli avevano detto di non disturbare il Maestro perché sua figlia era morta. Quanto abbiamo da imparare perché la nostra fede sia autentica e cresca!

Imparare cosa? Innanzi tutto che Dio è la sorgente della vita e che la vita nasce dalla morte.

  1. Dio è la sorgente della vita. Sento, credo e proclamo questa verità perché è proclamata dalla Parola di Dio che è Parola di Sapienza eterna che afferma con forza: “Il nostro Dio è un Dio amante della vita”. E ancora: “Il salvatore nostro Gesù Cristo ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo”. Sento, credo e proclamo questa verità, anche perché, mentre l’umanità è agli estremi, con perdite continue di sangue, di serenità, di passione per ciò che è bello e buono, rifiutando la pace e facendo sempre più guerre, Gesù mi chiede di gridare, guarire e promuovere la vita, non fidandomi delle mie deboli forze, ma fidandomi dell’energia che lo Spirito Santo dona. Gesù, e con Lui Papa Francesco, hanno chiamato e continuano a chiamare tutti ad essere costruttori di pace, guaritori e promotori della vita.

Perché non fare una cordata, tutti insieme, per costruire la pace, e per difendere, guarire e promuovere la vita?

 

  1. La vita nasce dalla morte. Attraverso la sua passione e la sua morte in croce, Gesù attirò a sé l’umanità, salvandola con il dono della pienezza di vita e di vita eterna. Quanto è significativa la proclamazione che troviamo nel capitolo terzo del Vangelo di San Giovanni, che parla di Gesù innalzato sulla croce per dare la vita: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna“.

Veniamo a noi in un contesto di sincero realismo. Per vari motivi, tutti noi siamo     ammalati dentro, chi più chi meno. Tutti noi siamo chiamati ad affrontare diverse morti, prima della morte fisica: morte all’orgoglio, morte all’egoismo, morte alla sete di potere, morte a tutto ciò che è male. Allora, accettandoci così come siamo, mettiamoci alla presenza del Signore chiedendogli che ci guarisca, che rinnovi in noi l’entusiasmo di vivere, e che ci faccia sentire e accogliere la sua voce, mentre dice: “Non temete, non agitatevi; soltanto abbiate fede, e la vita, da me donata, sarà vostra”.

 

                                                                                           Giovanni Taneburgo

                                                                                       Missionario Comboniano