Senza dubbio, credere nel Signore Gesù non è stato mai facile, e non è facile nemmeno ai nostri giorni. Infatti, sebbene Dio, nostro Padre, continui a offrire il grande dono della fede, accoglierlo richiede grande impegno e sacrificio. Infatti, bisogna mettere da parte le resistenze presenti in noi a causa dei tanti elementi negativi e pesanti che ci affliggono nella società in cui viviamo. Vediamo un po’:

Molte persone non credono perché dicono che se veramente esistesse un Dio Salvatore, buono, misericordioso, e dotato di una forza infinita, nel mondo non ci sarebbero tanti mali diabolici. Infatti, Lui fermerebbe coloro che generano tanta sofferenza, tante distruzioni e tante morti.

Ci sono tanti altri che non credono perché la fede offre una gioia così grande da farli esclamare: Troppo grande e troppo bella per essere vera!

Tantissime persone poi, vivono o, direi, sopravvivono nell’indifferenza, nell’apatia totale, con la testa tra le nuvole e con il cuore che batte non sanno per che cosa.

La reazione che provo quando mi soffermo a considerare tutto ciò che ho appena presentato, è di sofferenza che mi porta a pregare per coloro che sono bloccati nel loro piccolo mondo, e che quindi non godono di tutto ciò estremamente bello e salutare che la fede offre.

Per grazia di Dio, grande e misericordioso, ci sono tantissime persone, uomini e donne, che, aprendosi all’azione delle Spirito Santo, si lasciano prendere dal desiderio di vivere e gustare l’avventura della fede; un’avventura altamente straordinaria, perché porta alla scoperta di Cristo Gesù, Crocifisso e Risorto, datore di pace, di salvezza, e quindi di vita eterna. Prego e spero che tutti e tutte voi che mi ascoltate o leggete, vorrete unirvi a me nella grande avventura che ho appena presentato. Ci chiediamo: Che cos’è che siamo chiamati a fare per iniziare il cammino e continuarlo con successo? Tra le tante cose, ne propongo due:

  1. Prima cosa: Dobbiamo assolutamente eliminare dal nostro intimo tutto ciò che ci porta a desiderare cose vane, che nutrono la ricerca di gloria e di potere, e che potrebbero facilmente soffocarci, togliendoci il respiro. La Sacra Scrittura ci fa capire chiaramente che Dio non si rivela ai superbi, confonde i sogni dei sapienti di questo mondo, e spezza l’arco dei potenti, mentre fa brillare la sua luce negli occhi dei piccoli e li rende grandi alla sua presenza. Il Cantico della Madonna proclama che il Signore rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricordandosi della sua misericordia.

 

  1. Seconda cosa: Dobbiamo creare dentro di noi un’atmosfera che ci porta a sperare, e in cui c’è la sensazione di tanta bellezza, in un mondo dove ci sono tante brutture. E mentre penso alle tante guerre, penso anche a coloro che con i loro cuori induriti da tanta cattiveria diabolica, e da un desiderio sfrenato di sempre più guadagni, producono armi di ogni genere e fomentano le guerre. Penso a tutti i mali che affliggono l’umanità. Quante tragedie ci sono!

Veniamo al passo evangelico presente nella Liturgia Eucaristica di oggi. Senz’altro ci aiuterà a capire meglio il modo di agire del Signore e ciò che Egli vuole da noi.

In questo passo, Gesù, il Risorto, si rivela agli Apostoli non attraverso segni prodigiosi, come visioni luminose dal cielo, lampi, tuoni e vento impetuoso; tutte cose che avrebbero potuto forzare gli Apostoli a credere. Gesù si rivela attraverso un gesto concreto, piccolo e umile che fa parte della vita quotidiana: il mangiare insieme, ma non una bella porzione d’agnello o una bistecca tenera di vitello. No. Gesù mangiò una semplice porzione di pesce arrostito. Ed è importante notare come gli Apostoli daranno testimonianza a Gesù con il supporto dell’essersi seduti a tavola con Lui: “Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti”. (Atti 10,41).

Il Risorto si rivela a noi come si rivelò agli Apostoli, attraverso segni umili, piccoli e semplici; sono segni però che danno salvezza e pienezza di vita. Possiamo pensare all’Ostia che riceviamo nella Comunione. Possiamo pensare alla presenza di Gesù in noi, nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle, nella Chiesa e nell’umanità, in particolare in coloro che soffrono e che sono poveri e abbandonati. Ogni essere umano è un sacramento del Signore, spesso profanato, ma sempre sacramento del Signore.

Che per intercessione della Madonna e di tutti i Santi e le Sante di Dio che intercedono per noi, tutti abbiamo a captare sempre la presenza di Gesù nei segni che la Provvidenza ci offre, anche i più semplici.

 

                                                                                              Giovanni Taneburgo

                                                                                          Missionario Comboniano