Padre Giovanni Taneburgo

MISSIONE: PROCLAMARE E TESTIMONIARE GESU’ VIA, VERITA’ E VITA

Negli scritti di Canio Calitri, Sacerdote della Diocesi di Roma, ho letto la seguente preghiera: “O Gesù, il mondo è pieno di persone che vendono ricette, a loro dire miracolose; pillole che senza fatica, assicurerebbero gioia, successo ed eterna giovinezza. Il mondo è pieno di persone che, con voce suadente, indicano strade per raggiungere la felicità; sono strade seducenti come la ricchezza, scintillanti come il successo e la carriera, comode come l’egoismo e le soddisfazioni immediate. E’ vero, sono miraggi, portano in vicoli oscuri e senza uscita, avvilenti e privi di speranza, ma sono molto affascinanti, e io sono molto debole!”. La descrizione del mondo data da don Canio è tanto realistica, come è vera l’affermazione, “E io sono molto debole!”

Siamo tutti deboli e vulnerabili anche di fronte agli altri mali che ci sono nel mondo, proclamati e praticati da persone che possono confonderci: quando affermano bene ciò che è male e male ciò che è bene avendo perso l’equilibrio e invertito i valori; quando inquinano pesantemente l’ambiente con profanazione, chiamando ciò libertà di espressione; quando ridicolizzano i valori eterni, chiamando ciò apertura a nuova luce, e cose simili.

Come possiamo evitare le tante vie storte che sono presenti nella nostra società inquinata dai tanti mali che ho appena menzionato e da tanti altri? Come diventare veramente liberi per amare e celebrare la vita? La risposta ci viene dal passo evangelico proclamato oggi nella Liturgia Eucaristica: Entrando in comunione con Gesù che ancora una volta ci ha detto: “Io sono la via, la verità e la vita”. Cerchiamo di capire il profondo significato di questa solenne affermazione:

Io sono la via”: La via verso un mondo dagli orizzonti infiniti, verso la casa del Padre e quindi nostra, dove Gesù ci ha preparato un posto, un posto dove poter essere tutti insieme per sempre. Pensando a questo grande dono, ricordiamo le tante persone che dicono di essere convinte che la morte è la fine di ogni cosa perché, dicono, al di là della morte non c’è proprio nulla. Quanta tenerezza sofferta provo per queste persone e possiamo tutti provare per loro. Per esse preghiamo perché abbiano ad aprirsi al mondo ricco di pace, di amore, di libertà e di comunione, e aperto sull’infinito, mentre camminano in questo mondo tribolato da tanti mali e così caduco.

Io sono la verità”: La verità che ci fa capire e desiderare tutto ciò che è bello e buono, in particolare il volto del Padre che si offre alla contemplazione, per donarci libertà e amore misericordioso che è gratuito e per sempre. Anche qui il mio pensiero si fa tenerezza e preghiera per tutte quelle persone che si lasciano abbagliare da immagini distorte e tristi di Dio, un Dio che incute timore e porta alla tristezza e alla paura. Il Dio di Gesù dona luce, fiducia e abbandono a Lui; dona lo Spirito Santo che è per noi energia sempre nuova.

Io sono la vita”: Che proclamazione stupenda e generatrice di gioia, in un mondo dove domina la morte causata da guerre e da altri mali diabolici. E, come dice Ermes Ronchi, vita “che si oppone alla pulsione di morte che nutriamo dentro di noi; vita che si oppone alla sterilità di una esistenza inutile; vita che si oppone alla distruttività che alimentiamo con tutte le nostre paure”.

Accogliendo tutto ciò che abbiamo appena considerato con apertura di mente e di cuore, capiamo che non siamo dei poveracci senza dignità e speranza, ma siamo figli e figlie di Dio. E proclamando le parole di Pietro nella seconda lettura della Liturgia Eucaristica di oggi, diciamo: “Siamo stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è conquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa”.

Che per intercessione della Madonna, Mamma di Gesù e Mamma nostra, tutti abbiamo a vivere e gustare ciò che la Parola di Dio ha proposto alla nostra considerazione e alla nostra preghiera. Amen!

P. Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano