Padre Giovanni Taneburgo

ILLUSIONE – DELUSIONE – DEDIZIONE 

Perché la nostra riflessione ci sia di beneficio nel nostro cammino di vita, prepariamoci all’ascolto con una breve preghiera del Prof. Andrea Numini: “Resta con noi, Signore Gesù, e fa’ che ti sentiamo realmente presente nella tua Parola che ci guida, nel Sacramento dell’Eucarestia che ci nutre, e nella comunione della Chiesa che ci sostiene. Apri i nostri occhi alla tua Verità, perché in essa possiamo trovare la Luce della Vita”.

Mi è sembrato di poter descrivere il cammino di vita degli Apostoli con tre parole chiavi: illusione, delusione e dedizione. Essi si erano illusi che Cristo Gesù sarebbe stato il Messia secondo le loro aspettative, potente e liberatore del popolo d’Israele dal potere dei Romani e datore di grande gloria e dominio senza pagare prezzo alcuno. Ecco allora che furono afflitti da illusione e poi da delusione. E’ ciò che vediamo nei due discepoli che il passo evangelico di oggi ci presenta: delusi, tristi, frastornati e con in mente il pensiero che la loro esperienza vissuta con Gesù fosse terminata con il tragico evento della sua crocifissione, avevano lasciato Gerusalemme lasciando anche gli altri discepoli. Erano diretti verso il villaggio di Emmaus, pensando di tornare a casa rassegnati a dimenticare tutto e voltare pagina. Ma ecco una cosa straordinariamente nuova, inaspettata. Gesù, il Crocifisso Risorto, apparve loro come un viandante qualunque, senza autorità alcuna. I loro occhi e i loro cuori erano incapaci di riconoscerlo. Egli però li aiutò a capire la Parola delle Scritture, vedendo in essa la descrizione di ciò che era capitato in Gerusalemme giorni addietro.

Bellissimo il dialogo tra Gesù e i due discepoli che vi invito a leggere e meditare per intero (Luca 24,13-35). Gesù chiese loro: “Che sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?” I due discepoli fecero la descrizione di tutto ciò che era accaduto a Gesù, il Nazareno, condannato a morte e crocifisso. Dissero con rammarico: “Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute”. I discepoli poi parlarono delle donne che essedo andate alla tomba e non avendo trovato il corpo di Gesù, avevano avuto una visione di angeli che affermarono: “Gesù è vivo”. Così Gesù spiegò loro tutto ciò che nelle Scritture si riferiva al Cristo. Quando stavano per arrivare al villaggio dov’erano diretti, “Gesù fece come se dovesse andare più lontano”. I due discepoli gli chiesero di restare con loro perché si stava facendo tardi: “Resta con noi! Gesù rimase e: “Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista”. Non lo vedevano più, ma lo sentivano vicino. Il passo evangelico ci dice che il loro cuore ardeva mentre Gesù era con loro e spiegava loro le Scritture. Ecco allora che i due discepoli passarono dall’illusione e dalla delusione alla fede nel Risorto e alla proclamazione di Lui: “davvero il Signore è risorto!” Lo stesso processo ‘dall’illusione alla delusione e poi alla dedizione’ fu presente in tutti gli Apostoli.

Veniamo a noi: anche noi proviamo disagio, tristezza quando c’illudiamo per qualcosa e poi rimaniamo delusi. I discepoli di Emmaus e gli Apostoli tutti ci fanno capire che, grazie all’energia che lo Dio dona, siamo capaci di passare alla dedizione e alla fede, mentre scopriamo Gesù Risorto al nostro fianco, mentre celebriamo l’Eucarestia, mentre ci parla e spezza il pane per noi. Papa Francesco ha suggerito tre passaggi:

  1. Aprire il cuore a Gesù, affidandogli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita.

  2. Ascoltare Gesù leggendo qualche passo del Vangelo ogni giorno.

  3. Pregando Gesù con le parole dei due discepoli di Emmaus: “Resta con noi, Signore!” Abbiamo bisogno di te.

Che la Madonna e tutti i Santi e le Sante di Dio intercedano per noi, perché abbiamo a scoprire la presenza del Signore che ci accompagna nel nostro cammino, spezza il pane per noi, e ci porta a celebrare la vita da persone risorte, nella Chiesa e nel mondo.

P. Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano