Padre Giovanni Taneburgo

Domenica della Parola di Dio

Le tre letture della Liturgia Eucaristica di oggi presentano tre messaggi veramente importanti che possiamo riferire al tempo presente. La prima lettura: Isaia annuncia un tempo di libertà e di pace in un momento critico per le tribù della Galilea. Seconda lettura: San Paolo condanna le divisioni presenti nella comunità cristiana e invita a mettere Cristo Crocifisso al centro della vita. Nel passo evangelico Gesù proclama il Regno di Dio, invita a cambiare vita e quindi a convertirsi, e chiama a sé i suoi primi discepoli.

Chi direbbe che non abbiamo urgente bisogno di libertà vera e di pace, di porre Cristo Crocifisso e Risorto al centro della nostra vita, e di convertirci per vivere e operare come suoi veri discepoli? Vediamo cosa siamo chiamati a fare per ottenere i suddetti doni:

  • Innanzitutto abbiamo bisogno di aprire le nostre menti e spalancare i nostri cuori per accogliere la Parola di Dio con gioia e gratitudine perché trovi attuazione nella nostra vita. Oggi, Domenica della Parola, ricordiamo ciò che Gesù ci fa capire: “Beati coloro che ascoltano la Parola di Dio, la custodiscono nel cuore e la osservano”. Ricordiamo anche alcuni dei frutti che la Parola genera in noi nelle situazioni concrete del nostro cammino:

– “La Parola ci rende capaci di offrire al mondo quella speranza che permette di andare oltre le difficoltà del momento presente”.

– “La Parola illumina le menti e risana i cuori, rendendoci capaci di perdonare chi ci ha offeso”.

– “La Parola ci apre allo Spirito Santo che ci rende capaci di accettare le sfide della vita come occasioni di crescita”.

– La Parola crea in noi indignazione per tutti coloro che si vantano apertamente delle depravazioni e dei crimini che hanno commesso, e ci porta a controbattere il male con il bene.

Chiediamo al Signore di diventare amanti della sua Parola attraverso l’impegno quotidiano di un po’ di tempo messo da parte per leggere attentamente e con devozione qualche passo, per esempio, dal Vangelo; per meditarlo volendo scoprire ciò che il testo ci dice per la nostra vita; per pregarlo volendo trovare cosa vogliamo dire al Signore e dirglielo; per contemplarlo volendo scoprire come Cristo vive in noi;

per metterlo in pratica perché abbiamo ad essere ‘facitori’ della Parola, persone che la vivono; ed eventualmente per condividerlo con sempre più persone per diventare apostoli della Parola di Dio.

Non potete immaginare quanto bene faremmo a noi stessi e agli altri se avessimo la volontà di intraprendere e continuare il cammino descritto.

  • L’esperienza della Parola ci porta ad accogliere Cristo Gesù che nel passo evangelico di oggi ci chiede con forza: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Convertirsi cioè cambiare mentalità, abbandonare la strada del peccato e vivere secondo il Vangelo per seguire la via di Dio, via illuminata da una grande luce che dissipa le tenebre del peccato. Perché? perché il peccato rende schiavi, è come un giogo che opprime, una sbarra sulle spalle, un bastone di aguzzino che percuote e fa male, (prima lettura), e crea divisioni nella Chiesa e nelle diverse comunità (seconda lettura).

Gesù ha portato e continua a portare il Regno di luce, di gioia, di salvezza e quindi di pienezza di vita (vangelo). Perché questo Regno possa continuare a crescere e ad essere proclamato mediante l’annuncio del Vangelo e le opere di carità, Gesù chiama tutti noi ad essere suoi collaboratori, così come chiamò le due coppie di fratelli pescatori, come ci ha detto il passo evangelico di oggi. Chiama tutti i battezzati, non solo i vescovi, i presbiteri, i diaconi, i missionari. Chiame tutti, noi inclusi.

Siamo nei giorni di preghiera per l’unità dei cristiani. Preghiamo anche noi e impegniamoci per creare legami di comunione tra le persone con cui viviamo o che incontriamo, perché le divisioni tra i cristiani abbiano fine e il mondo creda in Cristo Gesù, e in Lui sia rinnovato.

Preghiamo: “O Dio , che hai fondato la tua Chiesa sulla fede degli Apostoli, fa’ che le nostre comunità, illuminate dalla tua Parola e unite nel vincolo dell’amore, diventino segno di salvezza e di speranza per coloro che dalle tenebre anelano alla luce” (dalla liturgia). Amen!

P. Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano