Padre Giovanni Taneburgo
‘MISSIONE: VIGILANZA PER ACCOGLIERE DIO SALVATORE’
Oggi è la prima domenica di Avvento, uno dei ‘Tempi Liturgici’ che nella vita della Chiesa ha un significato molto importante. Infatti, la parola esprime movimento e ci porta a riflettere sulla triplice venuta di Gesù: la sua venuta nella storia quando il Verbo si fece uomo più di 2000 ani fa, la sua venuta nella gloria alla fine dei tempi e la sua venuta nel qui e nell’adesso della vita della Chiesa e quindi nostra. Una proclamazione spesso presente nella liturgia è la seguente: ‘Gesù è venuto, Gesù viene, Gesù verrà di nuovo’.
Oggi la Parola di Dio ci invita a vegliare, a vigilare, a tenerci pronti per accogliere Gesù e la sua opera di salvezza mentre Egli viene, ricordando sempre che Egli non s’impone mai. Infatti, Egli agisce sempre e soltanto nel contesto di una grande e impegnativa proposta. Facciamo esperienza della salvezza quando accogliamo Lui e la sua opera con fede, cioè con apertura di mente e di cuore. Questa realtà diventa operante nel nostro cammino di vita quando, come dice San Paolo nella seconda lettura, “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce”, quando “ci comportiamo onestamente non in mezzo a orge e ubriachezze, non fra lussurie e impurità, non in litigi e gelosie, ma rivestendoci invece del Signore Gesù Cristo. Volesse il cielo che sempre più persone ascoltassero gli inviti della Parola di Dio, perché si avveri al più presto ciò che viene affermato nella seconda lettura: “Dio sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci, una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. Che ciò si avveri al più presto. (Mi viene in mente l’espressione inglese: The sooner the better!’, prima avverrà e meglio sarà per noi.)
Ci sono degli atteggiamenti importanti che siamo chiamati ad avere per accogliere Cristo Gesù e la sua salvezza:
- Il primo è la vigilanza per evitare il peccato e tutto ciò che ci danneggia nelle nostre relazioni con Dio, con gli altri, con noi stessi e col creato; inoltre per evitare la superficialità e la mancanza di riflessione sulle diverse realtà della vita, e per avere la mente e il cuore aperti soltanto a ciò che è vero, bello e buono.
- Il secondo atteggiamento è la speranza di fare esperienza della salvezza come pienezza di vita donataci da Cristo Gesù. Quanto è importante sperare! Infatti, la pandemia, le guerre, le ingiustizie, e tanti altri mali, hanno gettato molti nella depressione, nel vittimismo, nella tristezza e nel pensare che il futuro non presenterà nulla di buono. Quanti dicono che, senza dubbio, andremo di male in peggio. Cristo Gesù ci da l’energia per reagire a tutto ciò, mentre ci dona lo Spirito che ci fa capire che al termine del nostro viaggio terreno non c’è una grande catastrofe, ma c’è la dimora di luce, di pace e di vita eterna in cui entreremo grazie alla fedeltà a Cristo e al suo messaggio evangelico. Accogliamo tutto ciò convinti che quando ci fidiamo di Dio non possiamo essere delusi.
- Il terzo atteggiamento è la preghiera semplice e prolungata per esprimere gratitudine a Dio per tutti i doni che ha riversato su di noi, e per esprimere un forte desiderio di crescita attraverso la conversione, la trasformazione operata da Dio con la nostra generosa cooperazione con Lui, in comunione con tutti.
Che durante questo Avvento, per intercessione della Madonna, del Beato Giuseppe Ambrosoli e di tutti i Santi e la Sante di Dio, e nel contesto di tutto ciò che è stato detto, abbiamo a portare frutti di vita rinnovata, accogliendo ogni invito che Dio ci presenta nella liturgia della Chiesa, tramite Papa Francesco e tante persone buone.
Cominciamo a vivere tutto ciò adesso e senza indugio. Domani potremmo essere stanchi e rimandare tutto a nostro danno. Non rimandiamo a domani ciò che possiamo e dobbiamo fare oggi!
P. Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano