Padre Giovanni Taneburgo
La Parola di Dio proclamata nella Liturgia Eucaristica di oggi presenta tre punti importanti nel cammino di vita:
- La condanna di coloro che, essendo attaccati alla ricchezza, calpestano i poveri inventando ogni espediente per sfruttarli.
- L’impegno che ci viene richiesto per costruire una vita sociale giusta e pacifica e pregare per chi ci governa.
- L’invito di Gesù ai suoi discepoli a non essere schiavi della ricchezza e ad essere più inventivi, più intraprendenti nel fare il bene.
Veniamo a questo terzo punto che troviamo nel passo evangelico. Esso ci parla di un amministratore disonesto e sfruttatore lodato dal padrone che da lui era stato sfruttato. Notiamo però che il padrone non lo loda per la sua disonestà, ma per la sua scaltrezza, cioè per la sua prudenza e la sua sapienza, per il fatto che fu capace di fermarsi per pensare al suo futuro. Cominciò a capire che bisognava usare il patrimonio economico per creare il vero patrimonio, quello relazionale. Così decise di agire in modo tale da far sì che i debitori del suo padrone diventassero suoi amici e l’accogliessero nelle loro casa. Potremmo parlare di un inizio di solidarietà con loro. Per questo diminuì la somma che essi dovevano al loro padrone, “forse eliminando la percentuale che spettava a lui” (Hermes Ronchi).
Nella parabola Gesù dice: “I figli di questo mando verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”. E Gesù continua invitandoci ad avere la stessa scaltrezza intesa come cioè impegno di amore inventivo e intraprendente nel nostro cammino di vita cristiana. Nella storia della Chiesa abbiamo avuto e abbiamo tanti esempi di tale amore da cui dovremmo prendere ispirazione. Pensiamo a San Pio da Pietrelcina che si servì delle abbondanti offerte che riceveva per costruire un grande ospedale. Pensiamo a Santa Teresa di Calcutta che sacrificò tutto per prendersi cura dei più poveri tra i poveri come fece anche San Daniele Comboni e come tanti continuano a fare oggi con l’uso corretto della ricchezza e di altre risorse personali.
Gesù continua il racconto invitandoci a farci amici che potranno accoglierci nelle dimore eterne, condividendo ciò che abbiamo. Gesù ci fa capire che le persone sono più importanti della ricchezza trattenuta tutta per sé e sono più importanti di ogni cosa materiale. Il vero concorrente di Dio è la ricchezza atea che fa ammalare il cuore.
Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano