Padre Tonino Falaguasta Nyabenda

 

Leggere i segni dei tempi. E’ quello che siamo invitati a fare oggi, 20ma Domenica del Tempo Ordinario. Se apriamo gli occhi e, “tenendo fisso lo sguardo su Gesù” (Ebrei 12, 2), non ci sbaglieremo di strada. Saremo capaci di capire dove mettere il piede e come continuare il nostro cammino verso la casa del Padre. Gesù infatti è la nostra Guida, il nostro Maestro, il nostro Salvatore, il nostro Redentore. Con lui, la certezza della realizzazione della nostra vita sarà una sicurezza. Apriamo gli occhi allora e scopriamo i segni dei tempi. Il primo Papa a usare questa espressione biblica (Siracide 42, 18; Matteo 16, 3) è stato Papa Giovanni XXIII. Infatti nella sua enciclica (pubblicata l’11 aprile 1963), che ha come titolo “Pacem in terris”, la usa diverse volte, proprio per indicare una specie di chiave di lettura dei tempi nei quali viviamo. Il Cristiano infatti non si rassegna a vivere in qualche modo, ma cerca di capire il significato della vita che siamo chiamati a vivere. “Tenere fisso lo sguardo su Gesù” dice l’autore della lettera ai Cristiani Ebrei, perché Gesù è come la stella polare. Grazie a lui, possiamo scoprire la strada da percorrere e soprattutto possiamo capire che con lui andremo certamente nella casa del Padre e cioè sperimenteremo la comunione con Dio, nella vita attuale e in quella eterna del Paradiso. Ma bisogna passare attraverso il battesimo e attraverso il fuoco, proprio come Gesù (Luca 12, 49-50). Che cos’è il fuoco e che cos’è il battesimo? Si tratta del fuoco del giudizio finale oppure del fuoco della Pentecoste (Atti 2, 3). Il giudizio definitivo di Dio sul Mondo è il dono dello Spirito Santo. Per cui (e grazie allo Spirito) noi tutti siamo chiamati alla conversione. Il battesimo è la morte, attraverso la quale Gesù (e noi tutti) dobbiamo passare. Poi ci sarà la risurrezione. Gesù è venuto a portare un fuoco (= lo Spirito) che deve passare attraverso l’acqua (cioè attraverso ciò che non si vuole) per giungere alla vita nuova. Il Messia (= Gesù) è venuto a portare pace (Luca 2, 14) e non divisione. Ma la divisione indica il prezzo che dobbiamo pagare. E il prezzo è la sequela di Gesù (cioè essere suoi discepoli). Per questo è necessario “tenere lo sguardo fisso su Gesù”, perché egli dà origine alla fede e la porta a compimento. Cioè, come discepoli di Gesù, diventiamo figli e figlie adottivi del Padre, fratelli e sorelle di Cristo.

P. Tonino Falaguasta Nyabenda