P. GIUSEPPE ZOPPETTI

Endine, Bergamo (I) 09.10.30 – Castel d’Azzano (VR) 03.04.2022

P. Giuseppe si è spendo serenamente nella comunità di Castel d’Azzano (VR – Italia)

Ordinato prete il 31 maggio del ’58, è partito subito per la missione del Sudan, dove è rimasto fino al 2014.

Servo buono e fedele, riposa nella pace del Signore

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Testimonianza di fr. Agostino Cerri

Non mi è difficile mettere insieme dei ricordi personali legati alla figura di P. Giuseppe Zoppetti.

Abbiamo vissuto nella stessa diocesi di El Obeid per diversi anni con ruoli differenti ma sempre con un intento unico: lavorare per il bene della gente con lo spirito di San Daniele Comboni.

Il primo ricordo che ho di P. Zoppetti è di averlo intravisto una calda mattina di luglio mentre se ne stava seduto sul sedile davanti di un “safingia” il tipico camion Ford azzurro usato dai mercanti per trasportare merci e persone sulle piste sabbiose del Kordofan. Il camion era parcheggiato all’ombra di un “alloba” la pianta spinosa del Kordofan che regala ombra e frutti ai pastori e pellegrini.

Non ci conoscevamo, ma una volta arrivato alla cattedrale distante circa 500 mt dalla scuola Comboni dove abitavo ho chiesto a P. Cosimo chi era quello straniero sul camion. Mi rispose che era P. Zoppetti e si stava recando alla missione di Babanusa, una delle parrocchie della diocesi.

Da allora ci siamo incontrati diverse volte nei raduni pastorali della Diocesi e della Provincia. Sempre con la sua allegria e frugalità sapeva stare con tutti e ascoltare tutti. Era stato eletto Provinciale e il suo arrivo in visita alle comunità era una provvidenza perché sapeva mettere mano a tutto ciò che non funzionava dalle auto agli impianti elettrici. La sua disponibilità e la sua semplicità erano proverbiali. Ancora ricordo di quando alla scuola Comboni serviva un insegnante di matematica. P. Alberto Modonesi andò a prenderlo con la Land Rover a Babanusa. P. Giuseppe non si scompose chiuse la parrocchia e venne ad aiutare la scuola a terminare l’ultimo trimestre. Per P. Giuseppe i numeri non avevano segreti e la sua mente matematica sapeva fare i calcoli giusti per dare la risposta giusta. Da provinciale si interessava dell’armonia che doveva regnare in ogni comunità e voleva che le nostre missioni fossero accoglienti e ben tenute . Fu tra i primi ad interessarsi e a procurare i pannelli solari in quelle missioni isolate in cui mancava l’elettricità, proprio per dare la possibilità di svolgere al meglio il proprio lavoro.

Aveva una teoria tutta sua riguardo all’ordine, però non trasgrediva il buon vivere insieme. La sua stanza era zeppa di strumenti, pezzi di ricambio, testi scolastici e quaderni, tutto serviva a secondo del ruolo che doveva assumere durante la settimana. La frugalità e la semplicità della sua vita ci erano di esempio ma metteva prima di tutto la vita gioiosa e impegnata del suo essere missionario. Diversi suoi studenti ritrovati anni dopo, mi parlavano con riconoscenza dell’insegnamento ricevuto al Comboni di El Obeid dove P. Giuseppe insegnava contabilità nel ramo commerciale della scuola. Diversi sacerdoti sono stati incoraggiati e aiutati durante gli anni di formazione nei seminari; nei momenti di difficoltà o di dubbio sapevano a chi rivolgersi per avere un consiglio o un aiuto. P Giuseppe sapeva dare fiducia e quando era Parroco, sia nella Diocesi di Khartoum o di El Obeid, aveva sempre un buon numero di seminaristi e catechisti che si affiancavano nel suo lavoro ai quali affidava responsabilità condividendo con loro la casa e i pasti per formarli nella pastorale e all’amore per la chiesa.

Le parole del salmo responsoriale di oggi ben si addicono a questo nostro Confratello che ieri ci ha lasciato “ Bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni”

Caro P. Giuseppe, la Pasqua oramai prossima la festeggerai con tanti altri confratelli che come te hanno camminato e vissuto la Missione Comboniana con sacrificio e impegno, in mezzo a tanti giovani appassionati di libertà e con la visione di un futuro migliore. Tu ti sei immedesimato nel loro lavoro e nelle loro incertezze cercando sempre il modo migliore per essere fonte di speranza e sicurezza.

Ciao. Fr Agostino