Ogni anno Giuseppe e Maria avevano la stessa preoccupazione e la stessa difficoltà: trovare un regalo per il compleanno di Gesù. Ma se Gesù è Dio e sa tutto, vede tutto e può tutto, è impossibile fargli una regalo a sorpresa. Comunque ogni anno riuscivano a trovare quel regalo giusto, che arrivava al cuore del loro Cristo Gesù. Quest’anno Maria decise di fare un giretto per il mondo Cristiano . Giuseppe accompagnò la sua Maria con molto piacere. A lui piaceva camminare. Da giovane faceva il viaggio a piedi da Betlemme a Egitto, andata e ritorno. Mancava poco a Natale e la gente era tutta per strada e nei negozi preparando tutto per la festa di Gesù; Natale appunto.

Tutti stavano facendo i preparativi con tre settimane d’anticipo: decoravano le case, uscivano spesso a fare spese e sceglievano regali di ogni genere. Avvolgevano i regali in fogli luccicanti e li legavano con nastri dorati. In ogni pacco scrivevano Buon Natale e un nome, e li mettevano sono un albero con luci e sfere brillanti. In cima all’albero c’era una stella che ci accendeva a intermittenza. “ Giuseppe, hai mai visto stelle così?” “Beh, la stella cometa appariva e spariva…ma sono colpito dai regali, meglio dai pacchi e pacchetti e pacchettini con” Buon Natale a…” e c’è un altro nome. Fin’ora non ho trovato il nome di Gesù in nessun pacchetto. Toh, stanno preparando la tavola con piatti deliziosi e tanti vini, come alle nozze di Cana. Sembrano tutti felici…”.

“Giuseppe, disse dolcemente la Madonna, usciamo, perché tutto questo non mi piace. Tutti si scambiano i regali e ancora non ho sentito il nome di nostro figlio. Nessun regalo per Gesù. Anzi mi dà l’impressione che nessuno lo conosca. Non ti sembra strano che la gente si dia tanto da fare e spenda tanto nei preparativi per celebrare il compleanno di qualcuno che non nominano mai e che forse neppure conoscono? Hai visto il presepio? Che fantasia! Ci siamo anche noi due: tu sembri un vecchio triste addormentano sul tuo bastone e io sembro la pallida Biancaneve spaventata dal bue. Poi non c’è neanche Gesù. Dicono che lo mettono l’ultimo giorno, quando tutti sono a pancia piena e ubriachi.”

Però Maria, come ogni mamma, non si scoraggiò. Una mamma fa qualsiasi sacrificio per il figlio. “Andiamo, disse a Giuseppe, forse abbiamo sbagliato strada; andiamo dai più poveri”. Si misero in cammino e arrivarono a una chiesa. Maria volle entrare per riposare un po’.

Trovarono che la chiesetta era vuota di persone ma piena di amore. Maria e Giuseppe ascoltarono subito le parole del frate sacrestano che diceva a uno sconosciuto con la barba lunga e il volto stanco: “Non dormire fuori oggi, fa freddo. Mi farai felice se dormi al calduccio in sacrestia. Ora ti porto una minestra calda”. E lo accompagnò in sacrestia.

Poi si avvicinarono a una donna in preghiera. Era una mamma che pronunciava una di quelle preghiere che nascono solamente dal cuore di chi ama. Pregava per sua figlia ammalata e piangeva. “E’ una bellissima preghiera, pensò Giuseppe. La preghiera arriva dritta dal cuore di una mamma al cuore di Dio”.

Più avanti sedeva solitario un anziano. Giuseppe si avvicinò a lui e ascoltò la sua supplica. Aveva le lacrime agli occhi e diceva:”Signore, perdonami”. Giuseppe, da uomo pratico, pensava che questo tipo di lacrime piacciono a Dio. Non c’è volto più bello di un volto bagnato dalle lacrime della sincerità. Maria e Giuseppe si guardarono l’un l’altro e si capirono al volo. Avevano trovato il regalo, anzi tre regali per il loro Gesù. Avevano trovato tre cuori. Presenteranno al loro figlio l’amore di quei tre cuori: Il cuore generoso del frate sacrestano, preoccupato per un povero vagabondo e senza tetto; il cuore di una mamma che sperava e supplicava per la guarigione di sua figlia; e il cuore sincero di un anziano, che desiderava tanta pace nell’anima.

Dio è amore e ama chi ama. L’amore è un debito verso gli altri; e il peggior peccato contro i nostri simili non è non amarli o odiarli, ma passare indifferenti davanti a loro.

P. Teresino Serra