P. CANDIDO POLI

Villa del Conte (PD) 11.12.1923 – Sao José do Rio Preto (Brasile) 24.05.2021

Ordinato prete il 11 giugno 1949, parte per il Brasile nel 1952, lavora in Portogallo dal 1962 al 1978, ritorna in Brasile fino alla fine della sua vita.

Riportiamo due lettere sue:

1 ottobre 2006, Teresina – Brasile Un Credo contro l’ingiustizia

“Ascoltare il grido interrotto nell’aria, il sospiro di agonia di quelli che implorano un po’ d’acqua. Non chiedono giustizia, liberazione, pane e pace; chiedono solo acqua per mitigare la sete insopportabile e alleviare le ferite del corpo, perché quelle dell’anima non si possono cicatrizzare. Quante cose la storia ufficiale non ricorda…! Per esempio si ostina ad insegnare che il Brasile fu scoperto, e non occupato, conquistato…! Qui c’era gente! – È ripugnante la disuguaglianza sociale. È offesa alla dignità umana. Non si può accettare che “Fu sempre così e non cambierà”, ci deve essere indignazione collettiva di fronte a corruzione e ingiustizie. – Nessuno sceglie la povertà. Ogni povero è vittima involontaria di relazioni ingiuste. La povertà deriva da leggi e strutture ingiuste. Sono queste che bisogna cambiare. Essere cristiano oggi esige di mantenere viva l’indignazione e impegnarsi a favore di cambiamenti che facciano cessare la marginalizzazione. Mai accettare la disuguaglianza così tanto naturale nel nostro mondo come lo sono il giorno e la notte. Non è facile gustare dell’odore della povera gente, riunirsi con i poveri, apprendere il loro linguaggio. È anche per questo che già da molti anni i comboniani in Brasile Nord-Est hanno scelto le “periferie”, dove vivono ammucchiati quanti fuggono dalla povertà della campagna, dimenticata dai governanti, per vivere nella miseria urbana, dove spesso scorre a cielo aperto la fogna. “La santità oggi non è possibile senza un impegno con la giustizia, senza solidarietà con gli oppressi!” è questo il grido del sinodo dei Vescovi. Non serve discutere su quale governo, di che epoca o partito ha fatto o non ha fatto. Il problema è più profondo: lo Stato brasiliano, fin dal periodo coloniale, rimane ingessato dagli interessi del 10% della popolazione che è padrona del 45%della ricchezza nazionale. Ci vuole invece un Governo che faccia della lotta alla disuguaglianza sociale una priorità, anche se questa disgusta i padroni del denaro e del potere, e questo Lula vuole farlo, ma ha bisogno di più forza politica. I potenti, che hanno soldi, preferiscono non apparire. Sono contrari alla fama. Si gongolano sapendo che decidono della vita di milioni di persone, e vedendo che la schiena dei governanti si piega quando essi si avvicinano. Stanno al disopra del bene e del male, delle leggi e della giustizia. Una persona del 20% dei più ricchi del Brasile consuma trentatré volte di più di una persona del 20%dei più poveri. Il Vangelo è chiaro, usa verbi molto dinamici: crescere, fiorire, dare frutti. L’arcivescovo di Honduras disse al Congresso Missionario Americano in Guatemala (nel 2004): «Vediamo parrocchie che diventano grandi parcheggi. Il cristiano parcheggiato non ha senso. Il cristiano deve sempre cercare di scoprire mezzi per evangelizzare!»”

padre Candido POLI 

7 luglio 2009, Teresina – Brasile Di nuovo a Teresina

Carissimi
Finalmente sono arrivato, domenica 28 giugno, a mezza notte. L’aereo è partito dalla Malpensa con più di un’ora di ritardo. A Lisbona, quello per Fortaleza se ne é andato senza di noi. Ho dormito in casa comboniana e rivisto alcuni colleghi.
Per non arrivare lunedì, la TAP mi ha offerto di cambiare itinerario. Alle 11,30 sono partito per Brasilia e alle 21,30 per Teresina. Tredici ore di volo invece di undici. Ma domenica ho dormito in casa, sebbene senza valigia. Lunedì 6/7 una telefonata dalla TAP di Brasilia mi dice che la stanno cercando! Finalmente il 10/7 é arrivata, tutto salvo!

Le peripezie del viaggio e tutte queste contrarietà volevano farmi perdere la pazienza e dimenticare quanta grazia di Dio sono stati per me questi tre mesi in Italia. Ma tutti i 90 giorni sono stati così pieni…
Il 14 aprile abbiamo festeggiato in famiglia il compleanno della sorella Palma nata nella settimana delle Palme 90 anni fa… É stata contenta.
Ho trovato famiglie di parenti inserite nelle attività della comunità: chi canta, chi suona, e chi partecipa attivamente in altre pastorali impegnative (io dico sempre: non devi essere per aiutare il Prete, ma per vivere il proprio Battesimo che é contratto di lavoro nella impresa del Signore!!!).
Ho fatto in tempo di rivedere una persona molto amica che si é spenta pochi giorni dopo, a 87 anni…
Le GIORNATE EUCARISTICHE mi hanno dato modo di far conoscere un aspetto pericoloso del lavoro missionario in Brasile, e la vita di un santo vescovo, tenace difensore dei poveri, contro ingiustizie disumane di potenti camuffati di cristianesimo.
Le due feste per i 60 anni di Ordinazione (a Rovellasca e a Manera) mi hanno fatto sentire le due parrocchie strette intorno al nonno missionario!
E il pranzo (80 parenti e amici!) e le altre manifestazioni di cantori, suonatori, artisti di palco… L´amicizia dei due parroci, di Don Alberto e la presenza del sempre amico e…giovane Don Mario… L´organizzazione del servizio di taxi per non farmi consumare le scarpe da Manera a Rovellasca… i parenti che mi hanno portato in giro per non farmi restare chiuso in casa… Una celebrazione nel Veneto tra i cugini (come il tempo vola!) e anche a Gerenzano, nella data della mia Ordinazione, con tanti parenti e amici… La Prima Comunione di una brava nipotina…
Ho festeggiato il S. Cuore a Verona con altri 7 compagni di Messa che sono a riposo in Italia…6 non li rivedevo da 60 anni !
Un´ultima grazia: la sorella Palma ha fatto richiesta per entrare in una Casa di Riposo e aspetta di essere ricevuta in questi giorni. Alleggerirebbe di molto le preoccupazioni del fratello che l´assiste giorno e notte da parecchi anni…
A questo punto sarei ingiusto e potrei sembrare angelico se dimenticassi le buste pesanti o leggere ma tutte significative che mi hanno riempito le tasche.
Abituato ai 36-38 gradi di Teresina, mi ha fatto un po´ paura il fresco dei primi giorni, ma mi sono ripreso con il calore umano.
Ogni giorno una nuova emozione. Ci vuole una resistenza più che per scariche elettriche…! Don Roberto un giorno mi ha detto che sono “ inossidabile”! Hum !? Qualche volta il nodo alla gola tradisce anche i più forti… Sono troppi i sentimenti che si affollano, per l´amicizia, il sangue, l´amore, la generosità…
Ti ringrazio Signore per tutti questi giorni pieni di Te !
Grazie di cuore anche a tutti voi che amate le Missioni e questo missionario stanco per l´età, ma che sente ancora il fuoco ardente di Gesù, di S. Daniele Comboni e il pianto e la rabbia di tanti poveri e ricchi che hanno diritto di vivere la pace di figli del Dio della Pace.
Vi ricorderò al Signore, come pure i vostri malati e i vostri problemi. Ho capito che anche in Italia c´é sete e bisogno di Dio… Ciao a tutti.

padre Candido POLI