La Vergine Maria ha creduto e si è giocata la vita con Dio e per Dio. E non fu facile. Anche lei hai vissuto momenti di dolore e di fatica, di incertezza e sofferenza. Lei ci ha insegnato a confidare in Dio in ogni situazione di vita, nei momenti belli e meno belli. Il momento che stiamo vivendo, pieno di incertezze e sforzi per vincere il male,ci sprona a vivere uniti, come una famiglia. Lo stare insieme dà forza e coraggio a tutti. Certi mali e pericoli si sconfiggono aiutandoci con altruismo e lottando insieme.
Il Papa, proclamando un mese di preghiera col rosario, ci invita a pregare insieme, e insieme guardare al futuro con speranza; col rosario ci invita a ricorrere al cuore di Maria, quel cuore che è rifugio di chi soffre, di chi spera in tempi di bene, di luce e di pace.

IL SI DI MARIA A DIO: col suo Fiat la Vergine si mette a disposizione di Dio per le lotte contro il male: Dio vuole che il serpente del male sia sconfitto (Gen. 3). Maria pronuncia il suo SI dicendo: “Eccomi, sono la serva del Signore”.
Serva è parola che non ha niente di passivo. Serva è colei che collabora con coraggio e fiducia. È lei stessa che si proclama serva. Nelle litanie non esiste il titolo di serva, e mentre noi la invochiamo come Regina degli Angeli e dei Santi, lei si presenta come serva di Dio e degli uomini. Nel magnificat la Vergine canta: “Sono serva, sono piccola ma posso fare grande Dio nella mia vita. Sono Serva della Sua parola, Serva del Suo volere e del Suo cuore che ama tutti”

IL NOSTRO SI A DIO: Anche noi siamo chiamati dire Si a Dio contro il male (Lc 21,34-36); Siamo chiamati a “far sorgere dalle ceneri di una fede incolore e insapore, una fede operosa e impegnata» (G. Ravasi). Dire SI a Dio è smettete di adattare la Sua volontà alle nostre esigenze, riducendo il Vangelo a una pianta da potare: “Questo sì, questo no; questo mi piace, quello no; pregare sì, perdonare no; parlare con Dio sì, dialogare col prossimo no”. Dire Si a Dio è stare come Maria ai piedi della croce di chi soffre. E’ vedere le sofferenze altrui, ascoltare il grido di dolore degli altri e andare all’incontro dei più bisognosi (cf Es. 3,7-8).
Con la recita del Rosario, il Papa ci invita a guardare avanti con speranza e ottimismo,ricordando di essere sempre pronti a dare una mano al debole, all’ammalato, all’anziano e ai più fragili. Sono tempi di sofferenza, di insicurezza e di incertezza. Ma allo stesso tempo, questo momento di sfida è un’opportunità per impegnarci e per preparare un futuro più sano. Il Papa, iniziando il mese di maggio, ci incoraggia ancora: “Guidati dalla Vergine Maria, che ha saputo conservare le cose nel suo cuore sofferente,ci riuniamo nella preghiera del Santo Rosario, mentre lavoriamo per il benessere di tutte le persone e di ogni società, attraversando senza paura i momenti di valle oscura nei tempi che stiamo vivendo”.

P. Teresino Serra