P. Zambruni – memoria

ZAMBRUNI p. Pietro/Butros

 

P. Zambruni era un missionario vero, realizzato che parlava di missione come di un servizio vissuto con amore e in pienezza.

Bastava poco per sollecitare aneddoti, ricordi semplici ed emozionanti che non cadevano nella nostalgia.

 

Viveva con pienezza le sue giornate anche qui al Centro Padre Ambrosoli. La radio sintonizzata su Radio Maria era la compagna preferita per pregare i rosari, il vespro e vivere altri momenti di spiritualità.

 

Era un uomo accogliente che offriva la sua umanità, la sua esperienza, la sua saggezza.

 

Era un anziano che gioiva per gli affetti familiari, che sapeva attendere e rallegrarsi di tante piccole attenzioni ….

 

Era un uomo che ha coniugato la fede con le malattie, con il peso degli anni e trovato quell’equilibrio dell’anima per vivere bene questi anni.

Si lasciava aiutare e non faceva pesare mai le sue fatiche. Era capace di attendere il suo turno per essere aiutato…

Sembrava che le vicende della missione l’avessero plasmato in quei 24 anni di Egitto e 27 in Sudan, ad essere forte come le montagne del Sinai, maestoso e pieno di vita come le acque del Nilo, avere un cuore grande come i deserti del Sudan in cui la speranza emerge anche se le dune e i miraggi fanno cambiare continuamente i paesaggi e l’infinito.

 

 

 

Lettera dei nipoti:

Carissimo Zio Pierino, la tua scomparsa ci rattrista molto. La morte ci ha separati e già sentiamo forte la tua mancanza. Ci manca la tua voce autoritaria e forte, il tuo viso dolce, la tua presenza delicata ma sempre attenta. Per questo ti diciamo arrivederci a presto perché il tempo della vita corre veloce e sentiamo forte il bisogno di rincontrarti e il desiderio di abbracciarti.

Sei stato un esempio di vita per tutti noi e per coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il tuo percorso terreno. Ringrazieremo sempre il Signore di averci donato uno zio come te, esempio di umanità e semplicità: infatti anche quando la tua tempra si è un po’ ammorbidita col passare degli anni e forse anche per la lontananza dalle dure realtà della missione, ci hai trasmesso durante i nostri colloqui, forza e ricchezza interiori. Da questi incontri ne siamo spesso usciti fortificati e arricchiti per merito delle tue parole e dei tuoi consigli essenziali e diretti.

La tua vita e il tuo operato missionario in Africa, prima in Egitto ad Assuan e poi in Sudan  a El Obeid, ci hanno sempre affascinato e inorgoglito così come i racconti che facevi delle tue peripezie africane, quando ogni 3 o 4 anni di ritorno in Italia, venivi a passare un paio di mesi con noi a Milano: la sera, dopo aver recitato insieme il Rosario in famiglia, noi ragazzi aspettavamo impazienti di sentirti raccontare le realtà di vita della missione, arricchite da episodi divertenti e al limite della sopravvivenza, per lasciarci ancor più stupiti e increduli di fronte ad un mondo così lontano e diverso. Grazie zio per averci trasmesso con questi racconti quella forza interiore che tu possedevi ed emanavi naturalmente, quella forza che ci ha aiutato e sostenuto nei momenti difficili della vita anche quando eri molto lontano. Già perché per le nostre famiglie sei sempre stato un punto di riferimento, un esempio, un valore aggiunto. Ora che ti sei congiunto ai tuoi genitori, Corinna e Antonio in Paradiso, sappiamo di poter contare ancor più su di te sull’aiuto che attraverso le preghiere ci accompagnerà nelle vicissitudini quotidiane, certi dell’amore che nitri per noi.

Adesso, dopo tante fatiche, goditi il riposo dei giusti, la ricompensa celeste che tanto hai saputo meritarti come Dio ben sa, quel premio che egli concede alle persone buone che hanno sempre operato per il bene del prossimo.

Carissimo Zio, stacci vicino e veglia sulle nostre famiglie, ti porteremo sempre con noi ricordandoti nelle preghiere perché ci hai insegnato che la vita prevale sulla morte, come il bene sul male, così il nostro profondo legame vincerà il tempo.

Ci sentiamo poi in dovere di ringraziare questa meravigliosa comunità che ti ha ospitato negli ultimi anni: è come una grande madre che vi accudisce nel periodo meno florido della vita e vi riaccoglie a casa dopo le grandi fatiche dell’esperienza missionaria. Tra queste mura si avverte forte un clima di pace e di serenità che purtroppo la nostra realtà quotidiana nervosa e frenetica, ci fa dimenticare. Un grazie particolare a p. Tocalli e a p. Lino per la grande professionalità e umanità, perché attraverso l’operato di medici, infermieri e ausiliari trasmettono vicinanza e costante affetto ai propri pazienti confratelli. È bello ricordare questa atmosfera così familiare e ospitale che rende anche questi momenti tristi più sopportabili, certi che derivi dalla vostra capacità di leggere la vita secondo i suoi veri valori di semplicità e di fede in Dio.