P. Valdameri ha vissuto due momenti qui nella nostra comunità di Milano: dopo la “chiusura” di Gozzano e poi ultimamente. Per lui, arrivare a Milano, era approdare all’ultima spiaggia o ultimo tratto della sua vita di un missionario, per questo sperava di riprendersi per ritornare a Brescia.
Quando è arrivato, è … arrivato con la sua valigia di cartone che l’aveva accompagnato per quasi tutta la sua vita. Non era “la prima”, ma una delle prime o l’unica valigia che lo ha sempre seguito, segno di essenzialità e testimone di tanti viaggi e spostamenti. Era fiero di possedere questa valigia. Era un cosa preziosa, era la “sua” valigia.
Ma padre Valdameri….
+ era un uomo di fede: un dono “ereditato” dalla sua famiglia e che aveva plasmato lui e i suoi fratelli e sorelle e tale dono lo ha esercitato in ogni momento.
È stato un dono, la fede, coniugato con la dinamicità della missione e con l’affezione a Maria, in particolare al santuario della Madonna di Caravaggio non molto distante da casa sua al quale ci andava a piedi o, come ultimamente, si faceva accompagnare in macchina perché camminando non ce la faceva ad arrivare fino al Santuario.
È un dono che lascia a noi tutti, ma soprattutto come “eredità” ai nipoti e pronipoti.
+P. Antonio era un uomo dai valori grandi: vissuti sia all’interno della famiglia, di cui con suo fratello p. Francesco, entrato a far parte dei Monfortani e ripartito per il Malawi proprio sabato sera, era il punto di riferimento per affrontare certe difficoltà che i familiari potevano incontrare, suggerendo loro proposte concrete per superarle; ma anche nelle Comunità Comboniane: dove ha vissuto dando il meglio di se stesso con dedizione e abnegazione cercando e volendo sempre il bene dell’Istituto e dei confratelli che si rivolgevano a lui perché in difficoltà o necessità.
+ p. Valdameri era un uomo che ha fatto la scelta di una vita sobria e povera a livello personale, ma questa povertà personale era il segno di una ricchezza, sapienza e saggezza di cuore con la quale arricchiva quanti incontrava.
+P. Antonio era l’uomo di Dio, con il sorriso di Dio che ti faceva sentire accolto ogni volta che andavo a trovarlo o altri lo facevano. Aveva i suoi dolori, qualche volta, anche forti … ma non ha mai fatto menzione ad essi nemmeno con un lamento… sembrava l’uomo più felice del momento.
Grazie p. Antonio per quanto ci hai testimoniato con la tua vita e con la tua malattia!
p. Lino
Nella celebrazione presso la nostra cappella oltre ai confratelli di Brescia, Venegono, Rebbio e Gozzano, era presente anche p. Tesfaye, Assistente Generale.
Nel pomeriggio s’è svolto il funerale nella Chiesa parrocchiale di Pieranica. La messa è stata presieduta da mons. Bianchetti Rosolino vescovo di Zacapa y Santo Cristo de Esquipulas (Guatemala) e cognato di un fratello di p. Valdameri. Alla cerimonia erano presenti diversi i preti diocesani e monfortiani con il loro Provinciale a rappresentare p. Francesco Valdameri, missionario da 54 anni in Malawi. La gente di Pieranica era davvero molta, radunata per tributare l’ultimo saluto a p. Antonio.