LA NOSTRA PRESENZA SUL TERRITORIO
1 – 15 aprile 2022
Il 25 marzo, insieme a papa Francesco, abbiamo partecipato all’atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Mi ha colpito questa affermazione: “Il tuo abbraccio materno, o Maria, consoli quanti sono costretti a lasciare le loro case, il loro Paese. Il tuo cuore addolorato ci muova a compassione e ci sospinga ad aprire le porte e a prendersi cura dell’umanità ferita e scartata”.
È necessario unire preghiera e azione; preghiera e nuovi stili di vita che sono aprire porte e accogliere anche di fatto nei nostri spazi. Un grazie ad alcune famiglie di Laici Missionari Comboniani che nel loro territorio hanno presentato a chi di dovere la richiesta scritta di ospitare persone provenienti dall’Ucraina. Grazie.
Dal giorno 8 marzo, data della mia partenza per la Sicilia, fino ad oggi, come un bambino, ho cercato di scoprire la bellezza delle persone e la ricchezza dell’ambiente di Sicilia.
Il 15 e 16 marzo ho fatto un viaggio a Palermo per incontrare la comunità comboniana che è la mia comunità di appartenenza e non desidero che lo sia solo giuridicamente. Anche lì ho trovato confratelli che vivono la missione quotidianamente e generosamente. Grazie per ciascuno di loro.
A Modica ho partecipato alla marcia della pace e alla veglia dei missionari martiri. Ogni giorno nel pomeriggio incontriamo un gruppo di ragazzi immigrati che vengono da noi per imparare italiano e ricuperare ritardi nei programmi scolastici. Molto bello il fatto che gli studenti di una classe di un liceo di Modica si stia impegnando a seguire questi ragazzi e a giocare con loro.
A Pozzallo ho vissuto un incontro di laici delle diverse realtà della diocesi di Noto. A Scicli alcune celebrazioni nella comunità della chiesa di san Bartolomeo. A Siracusa all’incontro dei giovani del Centro missionario. Ma soprattutto ho incontrato persone lungo le stradicciole di Modica.
Mi ha motivato l’attenzione dei siciliani nei confronti dei temi della pace. Un signore mi ha mostrato un giornale segnalandomi il seguente titolo: “I pifferai della NATO ignorano perfino il papa pacifista”.
Nella nostra comunità sto imparando a condividere tutto a cominciare dalle pulizie fino alla preparazione del cibo. Come potrei dire NO di fronte a giovani che dicono SI? Leggete l’APPENDICE n. 1.
La prima quindicina del mese di aprile inizia con queste ricchezze di incontri e di esperienze
Ogni mercoledì alle 19,00 continuiamo gli incontri biblici online. Si accede con il link: meet.google.com/gtt-zjkv-bnv
Il primo aprile in mattinata p. Gigi e suor Raquel incontreranno i ragazzi della scuola secondaria a Frigintini.
Il 4 e 5 aprile p. Ottavio alle 19,30 incontrerà famiglie di agricoltori sparsi nelle campagne di Scicli.
Il 7 aprile Linda finalmente prenderà l’aereo per il Kenya dove presterà tre anni di servizio missionario. Auguri per la tua testimonianza che accompagniamo e sulla quale ci informerai periodicamente. La salutiamo online alle 21,00 di domenica 3 aprile. Il link è sempre lo stesso: meet.google.com/gtt-zjkv-bnv
Il 9 aprile a Frigintini in parrocchia suor Dorina e p. Ottavio incontreranno alle 16,00 i ragazzi della secondaria.
Dall’11 al 16, la settimana santa, siamo stati invitati, p. Gigi e il sottoscritto in diverse parrocchie. P. Ottavio passerà tutta la settimana santa a Scicli nella chiesa Madre e in san Bartolomeo. Oltre che ad essere disponibile per le confessioni sarà per p. Ottavio una bella opportunità per conoscere la ricchezza di vita dei siciliani.
Il 13 alle 18,00 parteciperemo a Noto alla Messa crismale del Giovedì santo.
Alcuni amici hanno chiesto di collaborare con la nostra comunità di Modica anche sostenendoci economicamente. Per noi anche questo è un segno di amicizia che accettiamo volentieri e di cui, lo riconosciamo, abbiamo bisogno per noi stessi e per le nostre attività e per i migranti e altre persone che aiutiamo. In questi anni abbiamo aiutato tante persone e, quanto sto per scrivere lo dico a livello personale, mi piange il cuore dover dire ad alcune persone e ad alcune famiglie che non sono più in grado di aiutare.
“Comunione, partecipazione, missione”: parole chiave del Sinodo e per ciascuno di noi.
La Pasqua di Gesù sia la nostra Pasqua. Nella Pasqua, come nel vocabolario di Dio, non ci sono queste due parole: molto e poco. C’è solo la parola: TUTTO.
Conoscere per accogliere. Accogliere per condividere. Condividere perché la vita sia vita per tutti.
È questo l’augurio che ci facciamo. È questa la Pasqua che celebriamo. È questa la vita che viviamo.
Ce la faremo a vivere la Pasqua con un uovo di pasqua in meno sulle nostre tavole e un abbraccio in più nella nostra vita?
Con la gioia nel cuore! E pregate anche perché sappia fare un buon discernimento su il campo stivo over 35!
Auguri. Gesù vive e noi con lui!
p. Ottavio e la comunità missionaria di Modica
nostro conto bancario: UniCredit. Iban: IT39G0200884485000105118804. Intestato a Conferenza degli Istituti Esclusivamente Missionari. (chi è già impegnato a sostenere altre attività ignori serenamente questa!).
APPENDICI
APPENDICE 1
Al di là di tanti inglesismi una scelta che è il trionfo del SI. Ma Davide non è l’unico, Posso fare un elenco grande di persone che hanno avuto il coraggio di dire SI mettendosi in cammino sulla strada su cui ha camminato Gesù, il Gesù della croce e della risurrezione! Penso a Alessandra, a Cecilia, a Carlos, a Alessia, a Alessandro, a Clara, a Maria, a Fabrizio, …. e perché no? Penso anche il tuo nome. Non sei escluso o esclusa!
Il Sinodo che celebriamo come chiesa cattolica dovrebbe portare ciascuno di noi, le comunità e, in particolare, i giovani a dire: per rimanere è necessario partire.
Riporto un articolo pubblicato in questi giorni su un giornale di Bari. L’articolo riguarda la scelta fatta da Davide.
#Barifutura: “Mollo tutto per dedicarmi all’innovazione sociale”, la storia di Davide Patruno

Il lavoro non si trova? Eppure, nel 2021 sono stati in due milioni a licenziarsi, una tendenza in crescita soprattutto tra i giovani. Perché abbandonare le sicurezze di un lavoro stabile in un mondo sempre più precario? Forse perché in questa confusione si celano delle opportunità o perché forse c’è qualcosa di più importante della stabilità?
Sono andato nel coworking Impact Hub nella Fiera del Levante per parlarne con Davide Patruno, fresco di dimissioni.
“Il lavoro dietro casa, con un contratto a tempo indeterminato, potrebbe sembrare il sogno della vita e in effetti mi ha regalato grandi soddisfazioni, ma sentivo che con il mio lavoro volevo contribuire a migliorare la mia comunità. Sono tornato dall’estero per portare valore al mio territorio impattando sulle problematiche che lo affliggono. Ad oggi sono un libero professionista e mi occupo di progettualità ad alto impatto sociale”. Davide lascia un lavoro in una importante società barese nel campo dei software bancari. Tra i suoi compiti c’era mantenere le relazioni con clienti dal Messico a Singapore.
Certamente è importante sentire il proprio lavoro utile, ma come si matura una decisione del genere?
“Se per tanti è stata un’intuizione per me è stato un lungo percorso. Durante gli anni di lavoro ho sempre coltivato la passione per il sociale e per l’innovazione sociale, sia con il volontariato e sia come curator dei Global Shapers Bari. Con molto tempo, tanta fatica e tanto studio sono diventate pian piano il mio lavoro. Ho aperto la partita iva a gennaio del 2021 nel pieno della pandemia portando in parallelo due lavori finché la parte sociale è diventata più stabile. Ricordo a chi vorrebbe farlo che prima di lanciarsi nella libera professione è importante crearsi un nome e già dei potenziali clienti e soprattutto contatti”.
Dirsi queste cose in uno spazio di coworking tra innovatori e sognatori sembra facile. Come si affronta l’argomento a tavola la domenica con la propria famiglia?
“Per i genitori è difficile capire certe scelte – ride – ma ho la fortuna di avere una famiglia che anche non capendo mi ha supportato. Colgo come per dei genitori sia difficile entrare nelle dinamiche di un mondo del lavoro liquido e che cambia velocemente e diversamente dalle generazioni passate, però ero ormai sicuro delle mie scelte”.
L’innovazione è un processo complesso che si verifica laddove c’è una rete di connessioni umane e professionali in grado di portare nuova linfa ad un territorio. Trovi ci sia questo a Bari?
“Sì, abbiamo risorse e abbiamo talenti, ma ce ne vorranno ancora altri per le sfide del futuro. Dobbiamo puntare come regione a trattenere i nostri migliori talenti e ad attrarne altri. Qui si sta alimentando un ecosistema di start up e professionisti che può impattare sull’economia e sulla mentalità della nostra regione, bisogna investirci su. Per me è stato molto importante”.
Nei fiumi di parole, tra decine di inglesismi, può capitare di percepire l’innovazione, quella sociale soprattutto, come un fenomeno lontano, che certamente non tocca la nostra quotidianità. Nulla di più sbagliato, ma come spiegheresti il tuo lavoro a tua nonna?
“L’innovazione sociale consiste nel trovare soluzioni nuove a problemi vecchi e nuovi. Ad oggi sto lavorando nell’ambito della disoccupazione giovanile per migliorare il placement e la formazione degli studenti. C’è un grande divario tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Sto collaborando anche con un consorzio di cooperative impegnate nel contrasto al caporalato e continuo a fare formazione per chi vuole avviare una propria impresa. Certo i sogni nel cassetto sono ancora tanti, mi piacerebbe un giorno aprirne una mia”.
Mentre Davide si lascia andare ai suoi sogni attorno a noi cominciano a spegnersi i PC. È ora di andare, prima però una domanda ormai di rito.
Che consiglio daresti a un giovane che vuole lanciarsi nel mondo dell’impresa o della libera professione?
“Sembra un paradosso ma il consiglio è quello di dedicarsi a più esperienze estere possibili. Vivere esperienze fuori ci arricchisce e facilita quel percorso di ricerca della vocazione di ognuno di noi. Permette di contaminarsi per poi essere persone ad alto valore aggiunto che possono tornare. Quindi il trucco per rimanere è quello di partire”.
APPENDICE DUE
Rete Italiana Pace e Disarmo
Segreteria Nazionale c/o Casa per la Nonviolenza
via Spagna 8 – Verona
per contatti mail:
media@retepacedisarmo.org
segreteria@retepacedisarmo.org
campagne@retepacedisarmo.org
per contatti telefonici:
045/8009803 (Segreteria)
335/1219622 (Sergio Bassoli – Esecutivo)
328/3399267 (Francesco Vignarca – Coordinamento Campagne)
Costruire la pace, coltivando il bene. L’occasione ci viene paradossalmente proprio dall’orrore della guerra. Perché l’unica risposta al male resta sempre il bene. E di questo bene che prova a conquistare terreno anche nel biellese in questi giorni ci sono tracce importanti, con una generosità crescente tra i cittadini, con una grande quantità di iniziative di solidarietà, con la disponibilità ad aprire le proprie porte di casa all’accoglienza.