LA NOSTRA PRESENZA SUL TERRITORIO
Abbiamo ripreso a viaggiare nei dintorni di Troia, nella provincia di Foggia e anche il quelle di Barletta e di Bari. E con i viaggi abbiamo rincontrato persone belle!
Preti belli! Vorrei citarli tutti ma non è possibile. Da Trinitapoli alla parrocchia di san Pio X a Foggia, da Bari parrocchia san Marcello a San Giovanni Rotondo parrocchie di san Leonardo e di sant’Onofrio. Ovunque il desiderio di preparare bene il mese missionario di ottobre. Ovunque il bisogno di sottolineare la dimensione mondiale della nostra fede. Alle parrocchie, senza escludere gli amici insegnanti ed altri volontari e volontarie, abbiamo proposto di diffondere il MONDIARIO 2020/21 rivolgendosi alle famiglie dei ragazzi dalla terza elementare (terza classe di primaria) alle terza classe delle medie (terza classe di secondaria).
Abbiamo una buona quantità di copie del MONDIARIO. Possiamo darle in conto vendita alle parrocchie e ad altre istituzioni come anche a persone singole. Interpellateci.
E prima di aprirci alla seconda quindicina di luglio con la gioia di sempre, che nasce dal saperci amati e inviati, vi informiamo che ci la lasciato il giorno 10 luglio Anna sorella di p. Anastasio Tricarico. A lui la nostra vicinanza fraterna.
Dal primo luglio condivide con noi l’impegno di animazione missionaria il nostro studente di teologia Tekle Melaku Wolde che proviene dall’Etiopia. La sua presenza giovanile è per noi molto importante; un grande dono del Signore.
15-16 luglio incontreremo le parrocchie di Gioia del Colle e di Noci per un coinvolgimento di collaborazione nel campo estivo Over35.
19 luglio qui a Troia celebriamo la festa dei santi Patroni ma senza manifestazioni esterne, ossia senza processioni.
20-31 luglio visiteremo parrocchie per attività di animazione missionaria.
25-26 luglio a Pesaro per un battesimo e a Bologna.
27 luglio – 1° agosto è stato cancellato il corso di Lettura Popolare della Bibbia per cui non realizzeremo il programma già fissato di vari incontri a Pesaro, Bologna, Verona.
Rimaniamo a disposizione per vostre proposte e suggerimenti. Impegniamoci tutti nella diffusione della stampa missionaria. E cerchiamo di informarci sul tema delle migrazioni che in questi giorni si rende sempre più forte. Noi cristiani alle grandi sfide come alla realtà della quotidianità dobbiamo dare risposte in sintonia con il vangelo anche quando la fedeltà al Vangelo può costarci incomprensioni e la stessa vita!
E infine non dimentichiamo il campo estivo Over35 SIAMO MISSIONE.
Per gli altri campi estivi e soprattutto per il campo che si terrà a Bisceglie per giovani dai 18 ai 35 anni, vedere il sito www.giovaniemissione.it
Vi proponiamo il commento in chiave missionaria al vangelo di ogni giorno: http://www.giovaniemissione.it/categoria-di-spiritualità/2587/elikya-il-commento-al-vangelo-del-giorno_1/
E non dimenticate “Un anno in compagnia della Laudato si’”. Ogni lunedì trovate una riflessione realizzata anche per essere valorizzata in piccoli gruppi. www.comboniani.org cliccando su “comunità” Troia. Troverete il testo scritto e il testo parlato.
Continuiamo a riportare gli estremi dei nostri conti di ccp e di banca per chi intende collaborare con qualche progetto a favore dei nostri missionari e missionarie e a favore della nostra comunità di Troia.
Anche noi, a causa delle limitazioni che tutti stiamo vivendo, facciamo difficoltà a trovare fonti di sostentamento.
Tra l’altro sono anche “economo” della comunità! Ma non mi spavento!
Eccoli i riferimenti: IT52G0306909606100000105858 INTESA SANPAOLO filiale di Troia;
CCP 12031712 Missionari Comboniani – Troia FG
Vi invitiamo a leggere l’articolo che riportiamo in appendice e a dialogarlo con le vostre amicizie. Grazie.
Il vostro saluto e abbraccio mi dona gioia. E il mio cosa vi dona?
P. Ottavio
Appendice
Questa quindicina riportiamo una riflessione di Enzo Bianchi su: Il mestiere di vivere insieme
Viviamo in un tempo di incuria delle parole, nel quale abbondano neologismi eufemistici: si parla di “guerra preventiva” per definire l’aggressione militare; si ricorre al termine “flessibilità” per parlare di disoccupazione o licenziamento. Vi è più che mai bisogno di filologia, cioè di amore delle parole; o anche, per dirla con un’altra metafora, di ecologia del linguaggio.
A questa sorte non sfugge nemmeno un termine che spesso sentiamo risuonare: “con-vivere/con-vivenza”. Nel linguaggio comune esso è ormai sinonimo quasi unicamente di coabitazione tra persone non sposate. Quale impoverimento! Questa è solo una piccolissima parte della questione. Più in profondità, con-vivere significa imparare a vivere insieme e apprenderlo come un vero e proprio mestiere. Chi appartiene alla mia generazione non può non collegare tale espressione al titolo dei diari di Cesare Pavese: “Il mestiere di vivere”. Ebbene, se apprendere l’arte del vivere è una fatica personalissima a caro prezzo, così lo è anche apprendere l’arte, il mestiere del vivere insieme: non io senza o contro gli altri, ma io insieme agli altri.
Tale cammino non va pensato in termini di impoverimento: “‘Gli altri sono l’inferno’ (Sartre) perché mi tarpano le ali, mi impediscono di sviluppare la mia personalità, costringendomi al compromesso”. No, è ora di comprendere che l’incontro, il vivere insieme, in uno scambio di sguardi, gesti, parole e anche silenzi, può aiutare a far fiorire la personalità del singolo: può aiutarlo a passare dall’individuo alla persona. Non si dimentichi che, secondo un’ardita etimologia, “persona” potrebbe derivare dal verbo latino per-sonare: io sono in quanto risuono all’appello dell’altro…
Partendo da tale dimensione di prossimità, il convivere si allarga anche al senso della convivenza civile. Come scrive giustamente Andrea Riccardi, “senza una cultura condivisa non si può fare molto nel nostro mondo e, soprattutto, si rischia tanto. La coscienza della necessità della civiltà del convivere è l’inizio di una cultura condivisa tra uomini e donne differenti”. In una semplice domanda: è davvero più felice chi innalza muri sempre più alti e sofisticati oppure chi sa condividere (sinonimo di convivere!) ciò che ha ed è, giungendo così a un reciproco arricchimento?
La mia cultura cristiana di provenienza mi spinge infine quasi naturalmente a collegare il tema del convivere a un’espressione di Paolo di Tarso. Nella sua Seconda lettera ai cristiani di Corinto egli definisce così il fine della vita cristiana: “Siete nel nostro cuore per morire insieme e vivere insieme” (“ad commoriendum et ad convivendum”: 7,3). Sembra un assurdo logico e invece può esprimere mirabilmente il fine del con-vivere, anche a livello umano: solo chi è disposto a dare la vita per chi gli è accanto, al limite fino a morire, può giungere davvero a con-vivere, a vivere insieme agli altri con coscienza di causa. E così si impara, nelle profondità del cuore, la laboriosa arte dell’intrecciare vite, storie e destini. (giugno 2020)