- Nicodemo, chiamato a rinascere
Il Vangelo: Giovanni 2, 23 – 3,21
Pregare il testo:
- Entro in preghiera.
- Mi raccolgo immaginando la notte in cui Nicodemo viene da Gesù.
- Chiedo ciò che voglio: comprendere e accogliere il mistero del Figlio dell’uomo innalzato come segno indubitabile dell’amore di Dio per me.
- Traendone frutto, ascolto ogni parola di Gesù a Nicodemo.
Da notare:
- Molti credettero nel suo nome; Gesù però non si fidava di loro
- Nicodemo, fariseo e capo dei giudei, viene a Gesù di notte
- Lo riconosce come maestro, venuto da Dio: è il Messia, Dio è con lui
- Se uno non è generato dall’alto, non può vedere il regno di Dio
- La differenza tra nascere di nuovo ed essere generati dall’alto
- Essere generati dallo Spirito è la promessa dei profeti
- Nessuno è saluto al cielo se non colui che è disceso dal cielo
- Il serpente di bronzo innalzato e il Figlio dell’uomo innalzato
- Chi crede in lui ha la vita eterna
- Dio tanto amò il mondo da dare il Figlio unigenito
- Il Figlio non è venuto per condannare il mondo
- Chi crede nel Figlio innalzato non è giudicato
- Il giudizio è non accogliere l’amore che si conosce
- Le difficoltà per giungere alla libertà di credere
- L’odio e l’amore della luce
Altri testi utili:
Sal 27; Sap 9; Mc 10, 17-31; Gal 5, 1ss; Fil 3.
- L’amore non calcola, non misura
«Questo fariseo — ha detto il Papa — era un uomo buono. Era inquieto, non capiva. Il suo cuore era nella notte». Si trattava però di «una notte diversa da quella di Giuda, perché questa è una notte che lo portava ad avvicinarsi a Gesù, l’altro ad allontanarsi». Andato da Gesù per «chiedere spiegazioni», riceve una risposta che «non capisce». Sembra quasi che «Gesù volesse complicare le cose o metterlo in imbarazzo». Risponde infatti: «In verità io ti dico: se uno non nasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio». Nicodemo domanda: «Ma come si può nascere un’altra volta?». Sembra, ha fatto notare Francesco, «un po’ ironico, ma non è così». È invece l’espressione di un grande tormento interiore. Gesù allora spiega che si tratta di «un passaggio da una mentalità a un’altra» e «con tanta pazienza, con tanto amore, a quest’uomo di buona volontà, lo aiuta in questo passaggio».
Anche il Pontefice si è soffermato sulla risposta di Gesù: «Ma cosa significa “nascere dallo Spirito”? Cosa significa “dovete nascere dall’alto: il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va. Così è chiunque è nato dallo Spirito”». E ha sottolineato come in questo messaggio si percepisca «un’aria di libertà».
Ecco allora l’insegnamento ancora attuale: «Chiediamo al Signore questa esperienza dello Spirito che va e viene e ci porta avanti, dello Spirito che ci dà l’unzione della fede, l’unzione delle concretezze della fede». Risuonano di nuovo le parole dette a Nicodemo: «Non meravigliarti se ti ho detto: “Dovete nascere dall’alto”. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va. Così è chiunque è nato dallo Spirito”». Chi è nato dallo Spirito «sente la voce, segue il vento, segue la voce dello Spirito senza conoscere dove finirà. Perché ha fatto un’opzione per la concretezza della fede e la rinascita nello Spirito».
Per questo Papa Francesco ha concluso con una preghiera: «Il Signore ci dia a tutti noi questo Spirito pasquale, di andare sulle strade dello Spirito senza compromessi, senza rigidità, con la libertà di annunciare Gesù Cristo come Lui è venuto: in carne». – Papa Francesco, 24 aprile 2017