1 – 16 maggio 2020
LA NOSTRA PRESENZA SUL TERRITORIO
Nella seconda quindicina di aprile abbiamo ricevuto molta corrispondenza. Nell’APPENDICE riporto brevi brani di alcune lettere e email.
Per iniziare prendiamo in prestito un testo di un “arciprete” milanese, don Ambrogio Cortesi che scrive:
“Condivido le mie speranze di oggi:
“- Spero che non tutto ritorni come prima, che invece di dare priorità alle forme e agli eventi sociali, ci prendiamo cura del nostro spirito, dei nostri affetti e, soprattutto, delle persone più fragili.
“- Spero che non torniamo a inquinare e zittire la natura intorno a noi, ma che tutti ci prendiamo cura del mondo, “nostra casa comune”, ascoltandone il lamento.
“- Spero che l’annunciata riapertura del commercio statale dell’azzardo non preceda quella delle biblioteche, dei musei e delle scuole.
“- Spero che nel futuro prossimo del nostro ambiente ci sia spazio per una cura amorosa degli anziani, e che non siano più costretti a cercare residenze lontano da dove hanno sempre vissuto.
“- Spero di non dover più onorare medici, infermieri e volontari come eroi, ma che stato e regioni diano alla sanità pubblica il posto e le risorse che le spettano.
“- Spero che la difesa dei cittadini si concretizzi in un Corpo Civile finanziato non da elemosine dei benintenzionati, ma da risparmi sugli acquisti di armamenti.
“Non ditemi che queste sono utopie o “belle parole”. Prendiamoci l’impegno di interessarci a questi argomenti ed esigere, da cittadini attivi, che questi capitoli non restino negletti.
“Ecco: prendiamo coraggio per essere popolo in cammino, per essere fratelli e sorelle, in questo nostro ambiente, in questo nostro stivale, in questo mondo messo alla prova, ma sempre bellissimo!”
Grazie don Ambrogio. Ci hai commosso! Grazie davvero. Ci permetti di aggiungere un settimo Spero? (nella Bibbia il 7 è il numero della perfezione!!!).
“- Spero che con Gesù di Nazaret e con la forza dello Spirito impariamo a vivere con gli ultimi accettando di essere gli ultimi.
Non ci conosciamo, don Ambrogio, ma sono certo che il nuovo non nasce cercando nel mondo 50 o 40, o 20 o 10 giusti come ha fatto il nostro amico Abramo… Il nuovo nasce diventando l’altro! “E il Verbo si fece carne…”, inizia così il vangelo di Giovanni. Entrò, si fece uno di noi. Si fece povero e fu ucciso con lo stesso supplizio riservato agli schiavi, ai non cittadini: la croce.
Di fronte alle tue riflessioni sottolineiamo ancora una volta l’urgenza di essere “cercatori”. Non diciamo con troppa facilità; “sono cristiano”. Diciamo piuttosto: “cerco di essere cristiano”. Cerchiamo… siamo cercatori.
A questo punto entriamo nel mese di maggio.
Nella seconda parte di questa nota, nell’Appendice 2 riportiamo la due preghiere che papa Francesco ci ha regalato per questo mese di maggio. Preghiere rivolte a Maria la donna del SI.
Non siamo ancora in grado di Confermare i campi estivi e altre iniziative dei prossimi mesi.
Abbiamo a disposizione il MONDIARIO 2020-2021 che avevamo già stampato prima dell’emergenza coronavirus. Chiediamo agli insegnanti delle scuole elementari e medie (primaria e secondaria di I grado) di tenere presente il MONDIARIO. Lo chiediamo anche ai parroci: diffondetelo in occasione delle prime comunioni e cresime; diffondetelo tra i chierichetti…
Abbiamo messo a disposizione di chiunque lo desidera la possibilità di accedere gratuitamente alla lettura di NIGRIZIA di aprile e presto troverete anche il numero di maggio.
Sulla pagina www.comboniani.org troverete ogni giorno una riflessione sulle letture del giorno e un brano dell’esortazione apostolica “Querida Amazonia”.
E se puoi documentati anche sul tema delle armi: https://www.nigrizia.it/notizia/le-spese-militari-superano-i-1-900-miliardi-di-dollari
Il resto ce lo diremo in seguito. Vi prego: nella misura in cui lo credete opportuno fatevi vivi. Telefonateci, scriveteci: La missione si realizza INSIEME
Un’idea che merita un applauso nella misura in cui diventerà realtà è la seguente: sottoscrivere o rinnovare l’abbonamento a NIGRIZIA e a PIEMME. Chiedeteci informazioni.
Le iniziative in casa continuano con i contatti a mezzo telefono, facebook, email. Riporto ancora una volta i nostri numeri di telefono: 0881-970057 – 348-2991393. Riporto l’email: oraimondo.41@gmail.com
E, ancora una volta, chiediamo la solidarietà verso gli ultimi.
Metti da parte in modo continuativo, giorno dopo giorno, una percentuale della somma che usi per le tue necessità, dal mangiare, alle utenze, al vestire, ecc. Tale somma poi la destinerai a gesti di solidarietà. La percentuale fissala tu. Può essere da un massimo del 10% fino al 2%. 10 euro su 100 che spendi. Oppure: 2 euro su 100. E dato che sei in contatto con il mondo missionario, la tua solidarietà potrebbe essere a favore del Sud del mondo. Scegli tu dove, come e quando.
Indico i numeri di IBAN e di CCP per chi volesse collaborare con i missionari comboniani. Eccoli:
IT52 G030 6909 6061 0000 0105 858 INTESA SANPAOLO filiale di Troia;
CCP 12031712 Missionari Comboniani – Troia FG
È bello e importante il bisogno che tutti sentiamo che si riaprano le chiese ma non fermiamoci qui: vogliamo riaprire la nostra vita all’altro, la nostra vita come dono.
Può risultare anche una battuta ma per me non loro è. Abbiamo il coraggio di dire: facciamo la giustizia, facciamo la verità, facciamo chiarezza, … ma perché abbiamo paura di dire “facciamo l’amore”? Ci siamo lasciati rubare questa espressione così bella che quando la diciamo pensiamo subito a un rapporto sessuale. NO!!!!!!!!!!!!!!!!! Fai l’amore con te stesso, fai l’amore con il tuo Dio, fai l’amore con le persone, con la creazione, con il Vangelo.
FACCIAMO L’AMORE! Questa è la nostra missione come lo è stata per Gesù il Signore e salvatore.
Un abbraccio e a presto.
- Ottavio
APPENDICI
Appendice 1
Brani di corrispondenza.
- “Essere pienamente umani significa non sapere pienamente chi sei.
L’identità viene data ma è da scoprire”. (Romano)
- È il giorno di pasqua ed è stato così che mi sono trovata a preparare un pranzo molto semplice per assecondare i gusti del commensale (pensate che quando deve mangiare i tortellini, li ingoia per non sentire il sapore!). Parlo di Irene quella signora anziana, ma non troppo (63 anni) ma che pare ne abbia 80. Era già venuta per una settimana a pranzo da me perché volevo risvegliarle il gusto per il cibo e la voglia di prepararlo e mangiarlo. Lei continuava a dimagrire e dato che va soggetta a esaurimenti e anemia, rischiava di tornare a cadere e fratturarsi ancora una volta. Mi sono dunque trovata a cucinare con tanta cura cose semplici, ad apparecchiare la tavola come se dovesse arrivare una regina e mentre lo facevo mi stupivo di tanta cura non giustificata. Alla fine ho capito che mi stava insegnando come si accoglie Gesù che in quel momento lei nascondeva. Mentre poi riponevo servizi, posate,tovaglie e fiori non sentivo alcuna fatica , ma solo un grande stupore per come sia facile accogliere Gesù senza fare Km su Km per cercarlo chissà dove. Che pienezza, che gioia, che riconoscenza. Non so quante pasque in coronavirus o simili dovremo vivere, ma questa è stata quella che mi ha ammaestrata. (Giuliana)
- Penso che la prima cosa da rinnovare oggi sarebbe la liturgia….andrebbe avvicinata alla nostra quotidianità, andrebbe resa più partecipata, andrebbe resa viva! Ti confesso un mio problema : soffro nel ripetere a pappagallo frasi e gesti di cui a volte neppure capisco a fondo il senso, solo perché la liturgia li impone così! Mi sento oppressa da questo stile di Chiesa….sento che viene dato più valore alla forma che ai contenuti….e tu sai che se mi sono avvicinata al mondo missionario e ai Comboniani è proprio perché si sentiva una rottura con queste contraddizioni, si respirava profonda armonia tra la vita e il Vangelo…tra le parole e le azioni….anche nelle liturgie, alleggerite di tante cose a volte non necessarie… (Eileen)
- Il cuore dell’eucaristia è la carità di Dio che Gesù è venuto a rivelarci e a donarci.
Noi purtroppo ci fissiamo istintivamente solo su ciò che ci manca o ci viene tolto.
Vi invito invece a cogliere in questa momentanea privazione un grande gesto di carità, di pari valore di una celebrazione, nei confronti di chi si è ammalato, di chi è a rischio contagio, di chi opera per la salute di tutti e i cui sforzi vanno rispettati e non vanificati.
È inoltre un’occasione per riscoprire il Signore che ci viene incontro nel povero e nella sua Parola.
Proseguiamo così il nostro cammino verso la luce della Pasqua, nell’attenzione concreta a chi è in difficoltà e nella meditazione quotidiana del Vangelo. Fraternamente, (don Enrico).
- Dio è a servizio della persona. Il centro della vita di Dio è l’uomo.
Se voglio essere suo discepolo. Devo comportami come Dio.
Questo è credere in lui. Se non credo e non lavoro per l’uomo concreto affinché abbia acqua da bere, una vita degna, sia trattato con rispetto, è una balla quando dico di credere in Dio.
Passare da strutture sacramentali alla vita con i poveri.
I poveri non chiedono sacramenti, chiedono che gli vogliamo bene, che stiamo con loro, che lottiamo con loro. Questo è quello che chiede l’uomo di oggi
La chiesa comincia a capire che il nostro servizio è per l’uomo, che noi lavoriamo per l’uomo.
Ho tratto queste frasi da Nigrizia marzo 2020 – “Dio sogna vita vera per tutti” pp.58-61. Grazie, mi ha aperto gli occhi e forse anche il cuore (Massimiliano)
- Essere un esempio innanzitutto! Ora che tutto il Paese è sottoposto ad una diminuzione della mobilità personale e siamo un po’ tutti in “quarantena” è bene rammentare che tutto questo è – per il cristiano – una occasione di vivere il tempo quaresimale/pasquale in modo diverso e più profondo. La solitudine forzata, la diminuzione dei contatti, perfino la rarità della Messa sono tutte piccole e grandi sofferenze che possiamo offrire al Signore per accompagnarlo in questo periodo. Un digiuno a tutti gli effetti che se vissuto cristianamente può dare grande frutto spirituale. Al contempo il cristiano è chiamato ad un “di più” di responsabilità civile, a dare il buon esempio. Che sia la fila al supermercato o al bar, il buon cristiano manterrà le distanze senza brontolare, risponderà col sorriso al cattivo umore altrui, eviterà di spargere due tipi di virus: il Corona e quello delle false news. Tutto ci serve adesso tranne che spargere disinformazione, calunnie, fantomatici complotti. Dio ci ha donato il buon senso, usiamolo. In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunità, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro. (Lucandrea)
Appendice 2
O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza.
Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede.
Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova.
Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen.
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
«Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione.
O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro.
Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia.
Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute.
Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti.
Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus.
Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà.
Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro.
Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare.
O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale.
Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen. (papa Francesco)