Gennaio 2018

1 gennaio 2018
Luca 2,16-21 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
La mia missione è “andare e annunciare”. Non posso annunciare, non posso raccontare se prima non ho visto.
Signore insegnami a vederti nella mia vita, nella vita di chi incontro oggi, nella vita del mondo intero. E insegnami ad annunciare a tutti il tuo amore. Sei il Dio bello. Sono innamorato di te ma non tanto quanto tu lo sei di me.
Vogliamo vivere il 2018 come un anno in cui raccontiamo a tutti del Bambino. Vogliamo vivere, vogliamo mangiare e bere insieme anche con chi non ha nulla da mettere sulla tavola.
Tu eres el Dios de la belleza. Estoy enamorado de ti pero tanto cuanto tu lo eres de mi.

2 gennaio 2018
Giovanni 1,19-28 “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore”.
Giovanni, di strada devi averne fatta molta per giungere a definirti in un modo così bello! Anch’io ho bisogno di essere “voce”. La Parola ha un nome: Gesù. La voce ha un nome: il mio, il tuo, i nostri nomi. Oggi per me essere voce comporta aprire bene gli occhi e all’inizio di quest’anno del sinodo per i giovani voglio dire oggi che tu li ami, che tu hai fiducia in loro e metti nelle loro mani il presente e il futuro del pianeta Terra. Posso farlo con lo Spirito che non ti stanchi di donarmi ogni giorno.
2018 el año del Sinodo para los Jovenes. Digamosle a los jovenes que los amamos.

3 gennaio 2018
Giovanni 1-29-34 “E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio”
Vedere e testimoniare.  Anch’io devo poter dire “Ho visto” Beato, felice sono io se ho visto le meraviglie che Dio compie giorno dopo giorno nella mia vita come anche nella tua. La grande opera di Dio è Gesù. Felice io e felice tu se Gesù lo vedi. Beati e felici noi se diamo testimonianza. Sei tu, Gesù il Figlio nel quale anche noi siamo figli. Siamo figli! E, se figli dello stesso Padre, siamo fratelli e sorelle. Grazie.
Ver y dar testimonio de las maravillas de Dios. Pidamos ojos para ver y boca para hablar.

4 gennaio 2018
Giovanni 1,35-42  “Fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio!”
Su chi fisso io il mio sguardo? Beato tu Giovanni che lo sguardo lo hai fissato su Gesù e non ti sei fermato a fissare il tuo sguardo su di Lui. Lo hai anche indicato ai tuoi discepoli, ai tuoi amici. Gesù, ho proprio bisogno di fissare lo sguardo e di indicare a tutti che tu sei l’orgoglio della mia vita, la gioia dei miei occhi e l’amore del mio cuore. Sono povero e tradisco mio fratello e mia sorella se mi limito a indicare loro cose o persone e non giungo a indicare loro Gesù.
No es suficiente encontarlo a Jesus es preciso anunciarlo!

5 gennaio 2018
Giovanni 1,43-51   “Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”
Non so se da Nazaret può o meno venire qualcosa di buono. So che la risposta è una sola: venire e vedere. Fai un passo: vieni. Apri gli occhi: vedi. E se il passo lo fai, se gli occhi li apri, la tua vita sarà bella perché la tua vita sarà il luogo dell’incontro. Solo chi non si ferma, solo chi va più in là, incontra. Insegnami tu, mio Signore, a venire e a vedere.
Y si alguien entra en tu vida que encuentra? Logra ver en tu vida la belleza del rostro de Jesus?

6 gennaio 2018
Matteo 2,1-12  “Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”
Mi sono chiesto e chieditelo anche tu: che nome ha la sua stella? Che nome potremmo dare a questa sua stella? Pace? Vicinanza? Dono? Che tutti coloro che ci incontrano ci vedano come la sua stella. Una stella che non ferma gli sguardi e i cuori su se stessa ma che indica qualcun altro. Una stella che indica Te: Colui che tutti vogliamo adorare.
Oggi è la giornata dall’infanzia missionaria che da bambini vivevamo con tanta fantasia e amore.
Que todos los que te encuentran puedan verte como su estrella, la estrella que manifiesta y conduce a Jesus.

7 gennaio 2018
Marco 1,7-11   “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”.
A Gesù, il falegname di Nazaret, quasi gli scoppia il cuore quando sente con le sue orecchie queste parole. “Tu sei il Figlio mio, l’amato”. Anche a me succede lo stesso quando mi sento dire dal Padre: tu sei mio Figlio. Oggi me lo sento dire e oggi il mio suore scoppia di gioia. Gesù risponde andando nel deserto per stare con il Padre. Anch’io ho bisogno di andare nel deserto per stare con te che sei l’Abbà. Solo nel deserto, a stretto contatto con te, Abbà, posso scoprire che il tuo compiacimento consiste nell’affidarmi ogni giorno la grande missione di evangelizzare, di dire a tutti il tuo amore.
“Tu eres mi hijo, el amado”. El Hijo amado es Jesus. El hijo o hija amados somos nosotros.

8 gennaio 2018
Marco 1,14-20   E subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Quei pescatori hanno giocato tutto su quel maestro che non presentava né titoli, né offriva sicurezze ma solo la gioia di camminare e di annunciare. Cammina, annuncia. Camminiamo e annunciamo. Quando? Subito. Oggi. Non possiamo fare nulla né rifugiandoci nell’ieri, né proiettandoci nel domani. Solo oggi. Signore oggi è per me il giorno più bello e più importante, oggi è il giorno del SI, il giorno del mettermi in cammino seguendoti, lasciando che sii tu colui che apre la strada.
Queiro que seas tu Jesus aquel que abra el camino,. Si camino siguiendo tus pisadas mi vida serà vida verdadera.

9 gennaio 2018
Marco 1,21-28   “Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!”
Che vuoi da noi? La tua risposta, Gesù, è una sola: voglio vita. Vita in pienezza. Non vieni per rovinarci ma per rinnovarci. Per farci nascere di nuovo con la forza dello Spirito. Non basta sapere chi Tu sei. Non mi basta sapere chi sia l’altro. È necessario accogliere, fare spazio. È necessario passare dalla testa al cuore; dalla testa alla vita. Oggi anno 2018 che vuoi da noi? Un anno in cui sappiamo mettere al primo posto le persone, ogni persona.
Que quieres Jesus de mi? Quieres que en este 2018 se pa poner a las personas en primer lugar?

10 gennaio 2018
Marco 1,29-39  Lo trovarono e gli dissero: “Tutti ti cercano!”
Lo trovarono e non gli parlano di se stessi. Gli comunicano che tutti lo cercano. Non importa perché lo cercano. Ciò che importa è che lo cercano. Non importa perché lo cerchi. Cercalo. E quando lo incontri parlagli degli altri; parlagli del mondo intero che cercando la pace cerca Lui. Cercando la vita, la dignità, la libertà cerca Lui. Digli che ogni continente lo cerca. Diglielo e forse sentirai una voce che ti invita ad aprire loro la porta.
Dicelo a Jesus que todos lo buscan y, posiblemente, llegaras a comprometerte para dar tu mismo una respuesta.

11 gennaio 2018
Marco 1,40-45   “Se vuoi, puoi purificarmi!”
Ma chi lo dubita che Gesù voglia purificarti? Per questo è venuto.! Purificare è togliere le scorie, le incrostazioni, le sovrastrutture, le note stonate, ogni tipo di sporcizia, … Purificare è fare risplendere la bellezza in tutta la sua ricchezza. . Per purificare è necessario la vicinanza e la fiducia. E tu Signore ti sei fatto vicino e ti fai vicino rimanendo sempre con noi, con ciascuno di noi. E tu Signore hai fiducia, una fiducia grazie alla quale sei giunto a pagarla la nostra purificazione  donando la tua stessa vita. Grazie.
Non es posible purificar a nadie quedandose lejos. Es preciso acercarse al otro. Acercate y llegaras a ser bendicion, fuente de purificacion.

12 gennaio 2018
Marco 2,1-12  “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”
Che cosa? Non avevamo mai visto un’amicizia così grande grazie alla quale quei quattro amici osano scoperchiare un tetto e calare dal tetto il paralitico con il suo lettuccio.
Non avevamo mai udito qualcuno che dicesse: ti sono perdonati i tuoi peccati.
Non avevamo mai toccato con mano una persona che porta sulle sue spalle un lettuccio sul quale fino a pochi minuti prima era adagiato. Dove sei tu, Gesù, tutto è nuovo, tutto è meraviglia.
Donde està Jesus todo se hace nuevo, donde està Jesus descubres maravillas.

13 gennaio 2018
Marco 2,13-17  “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”
Quanti perché che non cambiano nulla! Non è importante la risposta ai perché. È importante che Lui mangi con gli emarginati che chiamiamo “pubblicani e peccatori”. È importante, se Lui è il mio unico maestro, che anch’io impari a mangiare con i pubblicani e i peccatori. Mangiare insieme è essere famiglia, è costruire famiglia. Mangiare insieme, oggi, è vivere la diversità come ricchezza. È dire all’altro: ho bisogno di te perché, senza di te, sono più povero.
Comer juntos es ser familia. Nuestra mission es construir familia. Familia donde todos y cada uno tengamos vita, tu vida que es vida en plenitud.

14 gennaio 2017
Giovanni 1,35-42  Gli risposero: “Rabbì – che, tradotto, significa Maestro -, dove dimori?”.
È questa una delle tante domande che troviamo nei vangeli di Gesù. Una domanda importante! “Maestro dove abiti?” Quale è la tua dimora, la tua casa?
Mi  sembra di sentire i tuoi occhi che mi guardano e mi chiedono perché voglio saperlo. Cosa cambia in me se tu Gesù mi dici dove abiti?
Dimmelo dove dimori! Di nuovo sento il tuo sguardo che mi interroga: non lo sai ancora dove io abito? Abito nel tuo fratello, abito in ogni persona, abito in ogni realtà creata di cui sono il Signore. Tutto mi appartiene perché tutto è mia dimora.
Jesus podria contestarte: y todavia no sabes tu donde habito, cual es mi demora? Habito en cada persona, en la creacion toda. Allì tu puedes encontrarme.

15 gennaio 2018
Marco 2,18-22  “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”
Una domanda che va al di là della situazione del momento. Una domanda che apre nuovi orizzonti se la leggo alla luce dello Spirito. Tu solo, Gesù, sei la pienezza, tu solo sei lo sposo. Il tuo incontro con noi, con ciascuno di noi, è l’incontro di ogni momento: una festa senza fine. E quando è festa non si digiuna! Né Giovanni, né i farisei sono la pienezza. Tu solo sei il giorno senza tramonto.
Tu Jesus eres el dia sin ocaso. Tu eres la plenitud. Te amo Jesus.

16 gennaio 2018
Marco 2,23-28  Il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato
Che cosa metto al centro della mia mente, del mio cuore, della mia vita? La legge, le norme, la sicurezza, i diritti o le persone? Ogni persona? Mi preoccupo maggiormente che siano rispettate le regole o delle persone con le loro necessità? Quella persona che nella distribuzione dei doni della befana ha preso una calza in più e se l’è nascosta nella borsa non sono riuscito a giudicarla e tanto meno a condannarla. Nella sua povertà voleva portare ai 2 figli una calza ciascuno.
Busco mas defender las leyes, las tradiciones o a las personas? Jesus pone al centro a las personas con sus necesidades- Al centro de mi vida estan los demas! Asì como al centro de la vida de Jesus.

17 gennaio 2018
Marco 3,1-6  “Tendi la mano!”. Egli la tese e la sua mano fu guarita.
Oggi Gesù ti chiama con forza a tendere la mano. Quella mano che non guarisce perché sia tesa, ma quella mano che nella misura in cui è tesa guarisce. Non guarisci per vivere vita nuova. Vivi vita nuova, vita di discepolo, per guarire.
Tendi la mano per assumerti le tue responsabilità nella realtà in cui vivi. E sarai persona libera. Insegna a chi incontri a tendere la mano, a diventare persona libera. Non avere paura di questo tuo impegno. Sii persona libera e liberante pagando anche forse con la vita. È successo a Gesù, è successo a tanti missionari e missionarie.
Jesus pide a aquel hombre de abrir su mano y que recibe Jesus? Recibe el rechazo de parte del poder, recibe la amenaza de muerte. Para que cada persona llegue a ser libre y constructore del nuevo cuanto estas dispuesto a pagar?

18 gennaio 2018
Marco 3,7-12  Una grande folla, sentendo quello che faceva, andò da lui
Andavano da lui perché Gesù risolvesse i  loro problemi, rispondesse alle loro necessità.  Gesù non è venuto né per risolvere problemi né per soddisfare le tue necessità. Gesù è venuto perché tu, e ciascuno di noi, si faccia responsabile dell’altro. Può parlare di Gesù solo chi non vive per sé stesso. Siamo chiesa missionaria, chiesa inviata. Solo una chiesa che non guarda a se stessa può annunciare Gesù.
Puedes hablar de Jesus, puedes anunciarlo, solamente si no buscas en Jesus aquel que soluciona o contensta a tus necesidades. Pueses anunciarlo hablando de El si tu te procupas de las necesidades de los demas.

19 gennaio 2018
Marco 3,13-19  Chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui
L’iniziativa è di Gesù, la risposta dei chiamati. Sul monte chiama alcuni, nella vita quotidiana chiama tutti, Lui il salvatore del mondo. La sua chiamata con manca, la nostra risposta di andare, a volte manca. L’andare comporta sempre: lasciare il punto dove ci si trova, percorrere una strada, raggiungere una meta.  Posso chiedermi quale è il punto in cui mi trovo e dal quale devo uscire? Quale la strada che sono chiamato a percorrere? Solo così potrà raggiungere la meta che il vangelo di oggi dice che è Lui.
Jesus continua a llamar, nosotros estamos llamados a contestar. Cada llamada lleva en si misma tres momentos: dejas el lugar en donde nos encontramos; hacer un camino; encontrar a una persona cuyo nombre es Jesus.

20 gennaio 2018
Marco 3,20-21  Dicevano infatti: “È fuori di sé”
Non so se i parenti l’abbiano cercato perché non condividevano ciò che Gesù faceva o perché volessero difenderlo da tante richieste. So solo che mi piace tanto quella piccola frase che dice: “È fuori di sé”. È la definizione più bella che si possa immaginare. Che tutti dicano di noi: “È fuori di sé”.  Sogniamolo di esserlo anche noi persone “fuori di sé”. Chi è dentro di sé è prigioniero, chi è fuori di sé è persona libera e liberante. I missionari che ho conosciuto sono persone “fuori di sé”.  Benedetto sia il Signore.
Es hermoso que tambien de cada uno de nosotros todos puedan decir: esta persona es una persona fuera de si mismo. Es una persona que vive para que todos vivan, vive para servir.

21 gennaio 2018
Marco 1,14-20   Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui
Il padre che quei pescatori lasciano rappresenta la loro storia, il loro passato, la loro cultura, la loro mentalità. Ed entrano in una storia nuova, in un sogno che ha un nome: Gesù.
Ciò è possibile perché sono stati guardati e chiamati. La tua scelta è sempre preceduta da uno sguardo e da una chiamata. Ciò che è avvenuto nella vita di quei pescatori non è nulla di più né di meno di ciò che avviane nella tua vita. E allora? Allora gioisci lodando e dicendo: Eccomi, ti seguo.
Si tu sigues a Jesus es porqué El ha tomado la iniciativa. Todo es regalo de la mirada e de la llamada de Jesus. Alaba y bendice.

22 gennaio 2018
Marco 3,22-30   “Come può Satana scacciare Satana?.
Solo Dio, l’Abbà, è vita e dona vita. Il nemico, che qui chiamiamo Satana, non è vita e non produce vita. Abbiamo bisogno del soffio dello Spirito per discernere ciò che è vita da ciò che è apparenza di vita. La vita, la vita vera, è dono, dono gratuito. Dove ci sono interessi, dove ci sono risposte da dare a qualsiasi tipo di potere, non c’è vita. E tu, tu, a chi vuoi rispondere? Solo se rispondi a Dio, scoprirai le tue vere origini, vivrai e trasmetterai vita. Non ti lasciare disorientare se qualcuno attorno a te, di fronte alle tue scelte, dirà: posseduto da uno spirito impuro”.
No te preocupes de lo que los demas puedan decir de ti, tambien si dijeran que estas loco. Busca vivir y actuar como el Padre, el Abbà.

23 gennaio 2018
Marco 3,31-35   “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”
La Parola ritorna sul fatto che i familiari, e in questo caso anche la madre, cercano Gesù. Lo cercano si ma rimanendo fuori. Gesù non si incontra in base a nessun privilegio ma solo entrando nella casa, nella comunità, nella chiesa, nella famiglia dei popoli. Se tu stai fuori e non entri, Gesù non lo incontri. Non c’è altra strada che quella del vivere da fratelli e sorelle, come famiglia.
Entra per incontrare e incontrando riceverai vita: Gesù è la vita.
Tu vocacion es engresar. No quedarte afuera. Tu eres familia, comunidad. Alegrate y vive esta tu belleza.

24 gennaio 2018
Marco 4,1-20   ”Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?”
Le parabole sono racconti di vita, di vita vissuta. Gesù racconta la vita vissuta del suo tempo. Oggi noi dobbiamo raccontare la vita vissuta nel nostro tempo, vissuta oggi nel 2018. Se non comprendiamo le parabole (la vita vissuta) raccontate da Gesù sarà ben difficile che comprendiamo il racconto della vita vissuta di oggi. Lasciamo che i popoli ci raccontino la loro vita vissuta, che ce la raccontino i vicini. Cerchiamo di capire aprendo la mente, riscaldando il cuore e aprendo le mani nella solidarietà.
Vamos a permitir que los pueblos y tambien los que nos estan cerca nos cuenten su propia vida pera abrinos y vivir juntos vida nueva, vida de hermandad.

25 gennaio 2018
Marco 16,15-18   Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura
Andare e raccontare è questa la missione del discepolo. Noi non siamo chiamati a convertire ma a raccontare. Raccontate Gesù, la sua persona e la sua vita; la sua relazione con le altre persone e con tutta la creazione. Diciamo Gesù alle persone e diciamo Gesù alla natura. Annuncia Gesù perché gni persona e ogni cosa si scopra amata e valorizzata. La nostra vocazione è vocazione missionaria; non teniamo per noi stesso la bellezza della vita.
Es hermosa la mision que nos ha sido encomendada: vayan y anuncien. Digando a todos el amor de Dios.

26 gennaio 2018
Luca 10,1-9   Mangiate di quello che vi sarà offerto
Gesù chiede che coloro che vanno liberi senza borse, bisaccia e sandali, senza essere condizionati da una cultura o da una mentalità. Mangiare ciò che vi sarà offerto non si riferisce semplicemente al cibo ma al modo di pensare e di vivere di coloro nella cui casa entriamo. Quel farsi africano con gli africani, messicano con i messicani, è fondamentale. Non siamo esportatori di culture ma testimoni e annunciatori di una persona: Gesù di Nazaret che ci ha svelato il vero volto di Dio: l’Abbà, il Papà.
Hasta cuando el otro no llega a ser para mi una riqueza no lograré comprenderlo ni lograré aceptar su modo de vivir come riqueza, como don.

27 gennaio 2018
Marco 4,35-41  “Perché avete paura? Non avete ancora fede?
Paura e fede due atteggiamenti messi a confronto. Due realtà che non possono coesistere come non possono coesistere luce e oscurità. Può coesistere dolore e fede. Può coesistere solitudine e fede e tanti altri sentimenti della nostra vita. Non può coesistere paura e fede neppure se,  come il tuo maestro, vieni appeso a una croce. La fede vince la paura e Gesù lo dice con forza, in mezzo alla tempesta.
La fe vence los miedos. Donde hay fe no hay lugar para el miedo tampoco si te pones sobre una cruz.

28 gennaio 2018
Marco 1,21-28   “Taci! Esci da lui!”
Gesù è il più forte. Di fronte al male, alle forze del male, Gesù ha il coraggio di dire: “Taci!! Esci da lui!”.  Gesù non dialoga con il male, non viene a patti con il male. Gesù è il Signore della vita e tutto ciò che è male, tutto ciò che è morte, Gesù lo vince. Non posso scendere a patti con il male, non posso dire che non ce la faccio. Con la forza di Dio, l’Abbà, e con la mia decisione, sono il più forte.
Nunca puedo decir: no puedo. Lo puedo con el poder de Dios y con mi decision.

29 gennaio 2018
Marco 5,1-20   “Qual è il tuo nome?”
A quell’uomo che vaga tra i sepolcri, a quell’uomo che nessuno può avvicinare, solo Gesù ha il coraggio di chiedergli il nome. Ha il coraggio di chiedergli: ma tu chi sei? E quell’uomo risponde: “Sono legione”. Siamo di fronte a una persona che aveva perso la sua identità. Una vittima del sistema. Una vittima delle legioni romane. Una vittima della conquista. Oggi molte persone possono rispondere: sono “consumismo”, sono “colonialismo”, sono “mercato”. Gesù non si abbassa a cercare dei se e dei ma. Gesù semplicemente restituisce a quell’uomo la sua identità di persona libera.
Solo Jesus tiene la valentia de preguntarle el nombre a aquel hombre al que nadie podia acercarsele.

30 gennaio 2018
Marco 5,21-43    “Chi ha toccato le mie vesti?”
È bella questa donna che si accontenta di toccare le vesti di Gesù. Le vesti di Gesù siamo noi, le vesti di Gesù è la comunità cristiana. Chi tocca le sue vesti tocca lui. Chi tocca la comunità cristiana tocca Gesù.
Ma è anche bello Gesù che vuole conoscere il nome di chi si avvicina a lui, alla sua comunità. Gesù vuole conoscere il tuo nome, il tuo volto. Solo nell’incontro personale fiorisce la vita, nasce il nuovo, fiorisce la libertà da ogni schiavitù Anche la più antica.
La vida florece donde hay el encuentro personal con Jesus.

31 gennaio 2018
Marco 6,1-6   “Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria…”
Gesù si sente disprezzato e di fatto lo è. È svalutato. Non è valorizzato. Gesù sogna e chi è attorno a lui non riesce a sognare. Gesù è aperto al futuro e chi è di fronte a lui si ferma a ciò che ha vissuto, al passato.
Siamo la patria di Gesù. Il mondo è la sua patria e se tu non sai vedere più in là, se tu ti fermi a ciò che sai e a ciò che puoi, in te non fiorirà mai il nuovo: né vivrai né annuncerai il sogno di Dio, la vita in pienezza e per tutti. Siamo una piccola e minuscola realtà che ha il potere di lievitare il mondo intero. Sogniamo per non uccidere il Profeta e ciò che in noi c’è di profezia.
Somos levadura para el mundo entero. Necesitamos soñar. Si no soñamos matamos a los profetas y lo que en nosotros hay de profecia.