P. Riva – memoria

P. Ugo RIVA

 

Salutiamo oggi un uomo mite ed umile. Un uomo nascosto agli occhi di molti, ma non a quelli di Dio.

 

La presenza di p. Ugo in comunità è sempre stata discreta e semplice, ero uno che non faceva rumore con al sua presenza, era riservato in tutto e passava per lo più inosservato.

Occorreva saperlo avvicinare e andare un po’ oltre alle parole di cortesia per cogliere la sensibilità e la delicatezza di una esistenza e di un cuore che sapeva accogliere, essere grato con quel sorriso che faceva brillare gli occhi per la riconoscenza.

 

Era arrivato nel nostro Centro, anziano e non più in forza dagli Stati Uniti. Il suo rientro in Italia poteva sembrare “normale” o senza problemi. Penso che il distacco dall’America sia stato ben più grande di quanto ho/abbiamo potuto cogliere. Vivere in questo Paese per 50 anni e poi rientrare  in Italia, dove c’erano i nipoti a mitigare l’inserimento nella nuova realtà, non è cosa da poco per un uomo avanti negli anni e dove i punti di riferimento sono totalmente differenti.

Qui ha sì trovato degli amici che già conosceva, ma … se non ci fosse stata una fede grande – a monte – e un’affezione da sempre alla Madonna, avrebbe fatto una fatica immensa.

Il suo essere schivo di carattere o cercare di passare inosservato era il suo modo di mettersi nelle mani di Dio, avendo la certezza che Dio è fedele e si prende cura dei suoi figli.

 

Il ritornare a Triuggio, suo paese, e ricevere il premio come cittadino che ha reso illustre la sua città natale lo aveva riempito di gioia e… nel saluto di ringraziamento davanti al sindaco, alla giunta e a molta gente ha sempre menzionato la gente che aveva incontrato nelle sue parrocchie in cui aveva lavorato con passione e donato il meglio di se stesso.

P. Ugo si portava nel cuore la gente e la gente lo portava nel cuore a sua volta, perché era mite e umile di cuore … come Colui che lo aveva chiamato a seguirlo e l’aveva mandato nel Sud Sudan, a Nzara, per renderlo visibile.

 

Lo voglio ringraziare e ringraziare il Dio della Vita per questo compagno di viaggio che sapeva cogliere tutto dalle mani di Dio con grande libertà di cuore.

Che p. Ugo preghi e interceda per noi, per i suoi familiari e per tutta la gente che ha incontrato e in modo particolare per la sua gente, quella di Triuggio e dell’America.

 

 

 

Fin da piccolo, p. Ugo aveva un amore grande alla Madonna e all’interno di una statuetta che aveva in casa, aveva messo un biglietto chiedendo alla Vergine di diventare missionario e prete. È un ricordo di un’amica , raccontatomi nel giorno del funerale…