Si partirà già a settembre con un percorso di avvicinamento, attraverso mostre e incontri. Il 19 settembre inizierà ufficialmente il prefestival con un dialogo tra il cardinale Matteo Zuppi e il geopolitico Dario Fabbri, seguita da due tappe significative: una dedicata ad Haiti il 26 settembre e una al quartiere palermitano di Brancaccio, in programma il 3 ottobre alla Consolata. Il cuore del Festival sarà San Filippo Neri, dove si svolgeranno la maggior parte degli eventi: incontri con ospiti internazionali, tavole rotonde, mostre, momenti spirituali e attività per tutte le età. In questo spazio ci saranno anche Casa Missione, la sala stampa e la mostra sulla pace curata dal Centro Studi Sereno Regis e le illustrazioni di Mauro Biani. Un maxischermo all’esterno permetterà di seguire gli eventi anche a chi non potrà entrare.
Accanto a San Filippo, altri luoghi si animeranno: San Lorenzo, con i momenti di spiritualità; l’ex Seminario – Facoltà Teologica, con presentazioni di libri, film e documentari; le strade della città, dove saranno affisse le immagini della mostra a cielo aperto su Brancaccio, realizzata dal fotografo Francesco Faraci.
|
|
Il Festival prende il via |
L’avvio ufficiale del Festival sarà giovedì 9 ottobre. Le periferie, i volti prossimi che le abitano e le realtà che le supportano, saranno i protagonisti della giornata di apertura del Festival di ottobre. Un pellegrinaggio laico che partirà dalle periferie torinesi per arrivare nel cuore della città: diverse realtà territoriali – tra cui Salesiani, Sermig, Gruppo Abele, Pastorale Migrantes e CAM – cammineranno insieme fino alla chiesa di San Filippo Neri, portando il proprio volto prossimo sotto forma di immagini, disegni, parole, in un gesto simbolico ma concreto per sottolineare la volontà di riportare le periferie al centro. Tra gli ospiti della serara il teologo portoghese padre Adelino Ascenso e l’attrice Laura Curino, che porterà in scena uno spettacolo ispirato ai santi torinesi.
|
|
I grandi temi del venerdì |
Il programma continuerà a intrecciare storie e visioni, in dialogo su temi che toccano il cuore del nostro tempo. Venerdì 10 ottobre sarà la giornata dei grandi temi globali con il panel “Raccontare il Sud del mondo”, coordinato dalla Fesmi, con la giornalista di Internazionale Francesca Sibani e Jétry Dumont, cofondatore del media indipendente haitiano AyiboPost. Si parlerà di economia giusta e sostenibile con Stefano Zamagni e Gael Giraud, in un confronto aperto sull’ingiustizia strutturale del debito globale e sulle alternative concrete, a partire dalla campagna promossa da Caritas sul debito internazionale, che chiede una nuova gestione economica fondata su responsabilità, equità e solidarietà tra i popoli.
Ci sarà spazio per discutere del ruolo delle donne nella Chiesa, del rapporto tra fede e comunità Lgbtq con la teologa Teresa Forcades. Grande attenzione anche al tema dell’ecologia integrale e giustizia climatica con i Fridays for Future e altri ospiti in via di definizione. Chiuderà la giornata un concerto di musica sacra, dopo l’incontro spirituale tra mons. Derio Olivero e padre Daniele Mazza.
|
|
Costruttori di Pace |
Sabato si aprirà con un momento di spiritualità guidato da Antonietta Potente, seguita da un incontro dedicato alla teologia delle periferie con don Sergio Massironi e Carlos Castillo, arcivescovo di Lima. Al centro del pomeriggio ci sarà la testimonianza di Diane Foley, madre del giornalista James Foley, ucciso dall’ISIS nel 2014, per condividere la sua scelta di perdono. E poi il grande evento in Piazza Castello, con musica e testimonianze: Kim Aris, figlio della Nobel Aung San Suu Kyi; Taghi, Ali e Kiana Rahmani, marito e figli di Narges Mohammadi, anch’essa Premio Nobel per la pace. La sera, durante Frontiera Missione, ci saranno Soeur Paesie, missionaria ad Haiti, una delle poche a mantenere aperte le scuole, e suor Azezet, missionaria comboniana di origine eritrea.
|
|
Ultimi sguardi, nuove direzioni |
Domenica 12 ottobre si aprirà con un nuovo momento spirituale con Antonietta Potente, seguito da un evento dedicato alla pace, con Kim Aris e la famiglia Mohammadi. Il Festival si concluderà con la messa presieduta dall’arcivescovo Repole. In parallelo, ogni giorno, con la rassegna stampa di “Missio Today” si guarderà il mondo da un’altra angolatura, si terranno incontri culturali, proiezioni e presentazioni alla Facoltà Teologica, e sono previste visite mattutine a realtà significative della città come Sermig, Cottolengo, Opera pia Barolo e Valdocco.
|
|
Casa Missione: una porta sempre aperta |
Anche i più piccoli saranno protagonisti del Festival. Non un’area marginale, ma un’attenzione concreta e pensata con cura, capace di parlare dai 0 ai 18 anni con linguaggi, spazi e tempi adeguati. Durante le mattinate di sabato e domenica, dalle 9.30 alle 13.30 circa, San Filippo Neri e gli spazi di Casa Missione ospiteranno infatti un ricco programma dedicato ai bambini e ai ragazzi. Ci saranno spettacoli di magia, l’albero delle storie animate, laboratori artistici, musicali e spazi di ascolto e creatività. Per i ragazzi delle superiori, si progettano attività itineranti tra i luoghi di pace di Torino con visite guidate. Casa Missione sarà luogo di accoglienza, aperto a tutti. A chi viene da lontano e ha bisogno di un posto in cui lasciare il bagaglio, a chi cerca una pausa caffè, ai genitori a cui serve uno spazio per accudire il proprio piccolo. Un luogo dove incontrare missionari e conoscere nuove storie. |
|
Tutto questo – e molto altro – sarà raccolto nel programma ufficiale, in uscita a settembre. Ma intanto, possiamo già dirlo: Torino si sta preparando ad ascoltare il mondo. E a lasciarsi cambiare da quello che ascolta. Vi aspettiamo!
|
|