NELLE NOSTRE NOTTI SPLENDE UNA GRANDE LUCE

E’ Pasqua: Cristo è veramente risorto! E se apriamo le nostre menti e spalanchiamo i nostri cuori per accogliere il Salvatore, con sentimenti di gioia incontenibile, possiamo proclamare: A Lui la gloria e la potenza nei secoli, e a noi una vita rinnovata dallo Spirito e aperta verso l’eternità! Sulla Resurrezione di Cristo si fonda tutta la nostra fede, ed è la domenica di Pasqua che dà significato a tutte le altre domeniche dell’anno. Ecco il perché dell’invito: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo”.

Chiediamoci: Cosa significa celebrare la Pasqua? Come dobbiamo vivere? Che cosa dobbiamo fare?

Di tanto in tanto, sento il bisogno di trattare questo tema: diventare persone ‘cristificate’, cioè vivere e comportarsi secondo lo stile di vita inaugurato da Cristo Gesù, e da Lui realizzato al massimo grado. Senz’altro possiamo fare ciò, facendo memoria del nostro Battesimo. Grazie a questo sacramento, abbiamo ricevuto l’energia dello Spirito Santo che ci rende capaci di vivere con fede e con entusiasmo; ci rende capaci di dare testimonianza a Cristo, Crocifisso e Risorto e di contagiare le persone che incontriamo; ci rende capaci di guardare in alto per fissare il volto del Signore e gustare la luce che quel volto irradia, e che è la luce da cui saremo avvolti per sempre nel Regno dei risorti. Ecco come celebrare la Pasqua, ecco come vivere ed ecco cosa fare. Veniamo ad alcuni particolari che troviamo nelle letture della Liturgia Eucaristica di oggi:

Nella prima lettura presa dagli Atti degli Apostoli, Pietro parla dell’esperienza di Cristo Gesù, fatta da lui e dagli altri apostoli; l’esperienza di Cristo Gesù, consacrato dal Padre in Spirito e potenza, che percorse tante strade, beneficando e sanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, che fu perseguitato e crocifisso, e che poi risuscitò dai morti, per essere in eterno Re dell’Universo. Una provocazione: Abbiamo noi la convinzione che Gesù è vivo ed opera per la nostra salvezza e per la salvezza del mondo? Ci impegniamo per testimoniarlo nelle nostre relazioni con gli altri?

La seconda lettura presa dalla lettera ai Colossesi, esprime la fede di san Paolo nel Signore Risorto. Egli ci esorta a vivere una vita nuova, cercando “le cose di lassù”, dove Cristo è presente nella gloria di Dio. Un’altra provocazione: per che cosa palpitano i nostri cuori? Palpitano per Cristo e per i doni dello Spirito – amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, e dominio di sé – oppure ci perdiamo in tante cose inutili e forse dannose? Pensando alla morte che un giorno verrà per tutti, abbiamo un atteggiamento di paura, oppure un atteggiamento di serenità e di fiducia, accogliendo il messaggio di san Paolo? Egli dice: “Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria”. Che realtà stupenda: vivere in comunione con Cristo e in obbedienza a Lui, durante il nostro cammino terreno, per essere con Lui nella gloria per sempre!

A riguardo di ciò che il passo evangelico proclama, invito tutti a focalizzare lo sguardo dei nostri cuori su Maria di Magdala. Il Vangelo ci dice che “si recò al sepolcro in cui era stato sepolto Gesù, e si recò di mattino, quando era ancora buio”. Mi sono chiesto: perché questa urgenza, questa fretta, quest’ansia? La risposta a questa domanda mi è venuta spontanea: non poteva stare senza Gesù! Di Lui aveva fatto un’esperienza così profonda, che questa era diventata parte essenziale della sua vita. Gesù era diventato Vita della sua vita. Quando poi incontrò Gesù, lo chiamò ‘Maestro’, e piena di gioia si precipitò per raggiungere i discepoli e dire loro: “Ho visto il Signore!”  Così per loro diventò missionaria, dando l’annuncio del Signore, il Risorto.

Ispirati da Maria di Magdala, e per intercessione della Madonna e di tutti i Santi e le Sante di Dio, chiediamo al Signore che Egli possa diventare per noi una vera esperienza di vita, e che abbia sempre il primo posto nei nostri cuori. Ricordiamo che se mettiamo Gesù al secondo posto, corriamo il rischio di metterlo pian piano all’ultimo.

Buona Pasqua e Buon Cammino di Vita.

 

                                                                                                     Giovanni Taneburgo

                                                                                                 Missionario Comboniano