Città dei morti – Cairo

“Auguro a tutti occhi di Pasqua, capaci di guardare nella morte fino a vedere la vita, nella colpa fino a vedere il perdono, nella divisione fino a vedere l’unità, nella guerra fino a vedere la pace, nelle ferite fino a vedere la speranza, nell’uomo sino a vedere Dio, in Dio sino a vedere l’uomo, nell’io fino a vedere il tu. E insieme a questo, tutta la forza della Pasqua!” (Klaus Hemmerle, vescovo di Aquisgrana 1929-1994)

DALLA CROCE ALLA SPERANZA: Quando la croce fu innalzata si fece un lungo silenzio. Erano tutti sconcertati per ciò che stava succedendo. Per gli amici di Gesù era la fine del mondo. La fede vacillava in tutti. L’avevano udito parlare di un trionfo finale, di una risurrezione, ma non riuscivano a capacitarsi. Non riuscivano a capire il Cristo inchiodato nella croce e quel sangue che grondava dalla croce li sconcertava. I suoi nemici, invece, sghignazzavano e festeggiavano. Finalmente erano riusciti a far tacere quel Gesù che si presentava come il Messia. Ora tutto era chiaro. Ormai erano cessati i prodigi. Eccolo là, ben fissato alla croce. E proprio in quella croce Gesù solleva un ultimo sguardo. Ha la forza sufficiente per gridare: “Padre, nelle tue mani abbandono il mio spirito”. E muore. Ma la sua missione non termina sulla croce; inizia proprio dalla croce. La sua voce non tacerà mai più. P. Giuseppe Impastato, gesuita, contemplando quella croce sul calvario scrive: “Sul colle, con l’urlo nel buio, la morte sembrò vittoriosa. Cristo sembrava finito! E sotto la croce si inneggiò al trionfo della morte. La tomba sembrò inghiottirlo. Ma troppo grande era l’amore. E fu la vita a inghiottire la morte”.

LA NOSTRA PASQUA DI SPERANZA: In Egitto esiste la città dei morti. Nella città del Cairo molta gente vive in un antico cimitero. Vivono tra le tombe. C’è un po’ di tutto. Lentamente, un numero sempre più alto di persone ha iniziato ad abitare quel cimitero. Chi perché non riusciva a trovare abitazioni a prezzi accessibili, chi perché non aveva un lavoro, chi perché aveva perso la casa nel terremoto di anni prima, chi invece, come nel caso di criminali e spacciatori, cercava semplicemente un posto dove nessuno sarebbe venuto a cercarlo. Possiamo dire che oggi le città dei morti esistono anche nelle nostre città. La domanda viene spontanea: spiritualmente o umanamente quanti di noi vivono nella città dei morti, senza fede, senza Dio, senza amore, senza pace e senza speranza? Pasqua ci ricorda che Cristo non solo è il Risorto, al passato, ma è il Risorgente, qui e ora, e continua a rotolare via i massi dalle nostre tombe per farci risorgere. Cristo grida a ognuno di noi: Risorgi, lascia da tomba della passività spirituale e trova il tempo per Dio nella preghiera. Risorgi, lascia la tomba delle parole che feriscono: riempiti di parole che sanano le ferite degli altri. Risorgi, lascia la tomba dell’amarezza e risentimenti: riempiti di perdono. Risorgi, lascia la tomba del pensare solo in te stesso: riempiti di attenzione e compassione per gli altri. Risorgi, lascia la tomba della poca fede in Dio e avvicinati a Lui. Risorgi alla vita in sintonia col tuo Dio. Celebriamo Pasqua per 50 giorni. La Pasqua vuole cambiare la nostra vita quotidiana, che diventa la prova di come l’abbiamo vissuta, se come momento di pura euforia o di avvenuta resurrezione. Esercitiamoci nella vita da risorti. Impariamo a risorgere continuamente: quando non si realizza ciò per cui ci eravamo impegnati, quando sorgono conflitti nelle relazioni, quando commettiamo degli errori e siamo delusi da noi stessi, quando gli sforzi di bene sembrano infruttuosi. Resurrezione significa risollevarsi di continuo, credere che il Risorto cammina insieme a noi. La fede nella risurrezione ci guarisce dalle ferite e ci insegna ad elevarci alla vera vita, la vita che Dio ha pensato per noi. La Pasqua è annuncio, testimonianza gioiosa. La risurrezione ci manda ad annunciare agli altri la vita da risorti e aiutarli nella loro risurrezione a ricordare che è possibile cambiare modo di vivere, che è possibile la gioia dello stare e del lottare insieme.

PASQUA DI PACE E SPERANZA: il nostro tempo è scandito dalla guerra. Anzi sembra che certe contrapposizioni politiche, economiche, culturali e religiose minaccino di favorire nuove e più pericolose guerre. Attualmente, oltre l’assurda e disumana guerra in Ucraina, in Palestina, in Congo, in Sudan e altri paesi, sono in atto circa 140 focolai di guerre, guerriglie e disordini, che coinvolgono almeno 103 paesi. Producono rifugiati, sfollati, distruzione di case e raccolti, tortura e morte. Contro questo mare di violenza c’è l’azione di innumerevoli uomini e donne di buona volontà che credono che la pace è possibile. Tra di loro lavorano e lottano volontari, missionarie e missionari, che si pongono come operatori di pace. Essi sono presenti per testimoniare la cultura della pace. Uomini e donne che vivono e lavorano insieme, al servizio di tutti, al di là delle differenze culturali, religiose ed etniche. E’ la schiera dei costruttori di pace che sono convinti che non è con la ragione del più forte che è possibile risolvere i problemi, ma è con la riconciliazione, il dialogo, la solidarietà e il rispetto delle differenze, che si creerà un mondo nuovo. Padre Antonio Furioli, comboniano, scrive: “L’umanità è giunta a una svolta decisiva, in questo terzo millennio, senza possibile via di ritorno. Dobbiamo dichiarare guerra alla guerra, questa è l’unica soluzione per il nostro futuro. La presa di coscienza delle nostre responsabilità e della gravità del momento che stiamo vivendo, ci fa gridare con maggiore forza e convinzione l’accorato appello del santo vegliardo Zaccaria: “Guida, o Signore, i nostri passi sula via della pace” (Lc 1,79)”. E Papa Francesco non si stanca di difendere la pace: “Il nostro sguardo vada ai nostri fratelli e sorelle che vivono questa Pasqua al buio, al freddo, nella fame e lontani dalle proprie case, a causa della distruzione causata da anni di guerra. Il Signore ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a queste guerre insensate!

P. Teresino Serra