CAPPUCCETTO ROSSO… COLOR SANGUE
C’era una volta cappuccetto rosso. No, non c’era una volta, c’è ancora quella che fu una bambina bella, sorridente, solare, innocente e anche ingenua. Quella bambina, divenuta adolescente di 17 anni, si avventura nel bosco della vita, senza rendersi conto dei pericoli, dei molti uomini-lupo che stanno in agguato. Cappuccetto rosso crede che il bosco sia il posto dei fiori, della musica degli alberi e del canto degli uccelli. La mamma raccomandava alla sua Cappuccetto Rosso di stare attenta, di non fidarsi troppo di nessuno, di scegliere buone compagnie. Ma Cappuccetto Rosso pensava che ormai era grande e che poteva affrontare da sola ogni situazione e pericolo. Così un giorno decise di andare a visitare la nonna da sola. Era una bella giornata e si avventurò nel bosco di cemento e senza alberi di quella sua cittadina. Cappuccetto Rosso camminava e saltarellava contenta tra il profumo dei fiori e le carezze del venticello. Ma ecco sbucare dal niente un cucciolo, il suo cucciolo cane lupo, più lupo che cane, col quale aveva trascorso tante ore e giornate; quel piccolo cane lupo sembrava un amico dolce col quale aveva giocherellato, divertendosi innocentemente. Eppure non si era mai accorta che nel cuore di quel cucciolo c’era un lupo pericoloso. “Dove vai? Posso accompagnarti?”, le chiese. Come dire di no a un amico col quale aveva trascorso giornate intere? Era stato sempre gentile con lei, forse troppo. Quando la bontà si trasforma in una trappola mortale, l’amico diventa nemico e il cagnolino diventa lupo. Si fidò, montò sullo scooter con lui. Mandò un messaggio alla mamma: tutto bene, tra breve arrivo da nonna. Ma il lupo si addentrò nel più profondo del bosco dal quale Cappuccetto Rosso non uscì più. Venne trovata giorni dopo senza vita. Anche il lupo venne trovato sfinito, spaesato e perso nella trappola dei suoi sentimenti assassini.
Il paese si svegliò in una mattinata tragica e di terrore e tutti si accorsero che le varie cappuccetto rosso vivevano nel pericolo delle zanne dei lupi. Quei cappuccetto rosso che per credere in un amore ingenuo trovano la morte. E le morti, i femminicidi sono molti in Italia. Le donne uccise nel 2023 sono 120. In 64 casi, più della metà, l’assassino era il marito, il fidanzato, il compagno o l’ex. L’8 di luglio 2024, il contatore di morte di Non Una Di Meno registra 56 donne vittime di “femminicidio”. Il numero purtroppo é già aumentato in questi ultimi giorni. ´
Un certo Don Andrea Gallo, un prete del popolo che visse difendendo i più deboli, i poveri, i fragili e dimenticati, disse che il lupo che minaccia le nostre comunità ha un nome: Caino. E scrisse: Il lupo, Caino, vive e cammina nelle nostre strade, nelle nostre città, nelle nostre parrocchie, nelle nostre comunità. Il lupo, Caino, vive nella ingiustizia e corruzione dei nostri tribunali, dove il colpevole gode e l’innocente piange. Il lupo, Caino, vive nel portafoglio gonfio dei narcotrafficanti, dei mafiosi e dei corrotti. Il lupo, Caino, vive nelle cliniche dell’aborto. Il lupo, Caino, vive nelle nostre scuole, dove la droga distrugge la nostra gioventù, dove gli studenti si fanno prepotenti e aggressivi con gli insegnanti. Vive nel cuore dei nuovi Erodi che macchiano di sangue le loro stesse terre, massacrando bambini innocenti, anziani inermi e donne indifese. Il lupo, Caino, vive e passeggia tra di noi. Tutti lo vedono, tutti lo conoscono e tutti affermano che non esiste. E il male continua ad addormentare coscienze e uccidere anime e cuori. Eppure il Lupo non vincerà mai. Vinceranno coloro che credono nell’amore, coloro che fanno il miracolo di far resuscitare Abele. Vinceranno coloro che hanno un coraggio fraterno che prende posizione di fronte al caos minacciante. Sono quelli che combattono la battaglia della fede e dell’amore e fanno vincere il bene.