Dieci anni fa, nel 2013, i responsabili degli Istituti missionari maschili e femminili in Italia s’impegnavano a “valorizzare il più possibile il rapporto con gli stranieri immigrati in Italia”.  Il sogno si è fatto realtà a Modica (provincia di Ragusa, diocesi di Noto), soprattutto, ma non solo, tramite il contatto personale, portandosi nei diversi luoghi da loro abitati”

La comunità è oggi composta dal comboniano padre Ottavio Raimondo, dalla comboniana suor Teresa Raimondo (sorella di p. Ottavio) e dalla volontaria laica Claudia Del Priore. Abitiamo una casa che era stata una scuola dell’infanzia della diocesi di Noto. Grazie a una ristrutturazione essenziale, possiamo utilizzare gli spazi per le attività del quartiere, vivendo sobriamente e in modo dignitoso, così come la gente che ci circonda.

All’ingresso di Modica un simpatico cartello avverte: “In questa città i bambini giocano ancora per strada, quindi attenzione!”. Facile allora capire quanto prezioso sia il nostro cortile, particolarmente amato per il “magico” gioco del pallone e della pallacanestro, ma anche per tanti altri giochi che arrivano da varie parti del mondo. Ne deriva un mix interessante e curioso.

In estate il cortile è fresco, grazie all’ombra delle sue piante, e sulle panchine, dono del Comune, tante sono le persone che trovano ristoro dall’arsura estiva. Negli anni, la comunità si è prodigata per l’animazione missionaria dentro e fuori diocesi: oltre alle scuole, ha avvicinato persone nelle carceri e nei centri di accoglienza. La stessa comunità accoglie. Finora ha ospitato 9 persone africane, originarie da Kenya, Tunisia, Sierra Leone, Camerun, Nigeria, Congo e Gambia. Sono rimaste qui con noi per tempi variabili, secondo le necessità: problemi di salute fisica o psichica, problemi di documenti. Ma non manca chi non arriva a trovare casa sebbene abbia un lavoro regolare. Quando sono arrivati erano come uccelli con le ali spezzate, e sono ripartiti volando.

Sorprende sempre la capacità terapeutica di una piccola comunità come la nostra, che offre un luogo caldo, accogliente, aperto e rispettoso delle culture e delle religioni. Collaborano con noi tanti e tante professionisti: medici, psichiatri, psicoterapeuti e assistenti sociali…che hanno dato un contributo prezioso per avviare, guidare e consolidare i processi di guarigione. Un altro aspetto importante della comunità sono le amicizie che riesce a stringere e che facilitano la comprensione delle altre culture e l’inserimento, aprendo le persone alla fiducia reciproca. Non mancano le resistenze verso chi arriva da lontano, ma tessendo fiducia diventa più facile trovare casa e lavoro. I pregiudizi e la mancanza di conoscenza reciproca impoveriscono spesso le relazioni e impediscono di cogliere tutta la ricchezza apportata da chi arriva disperato, senza documenti, soldi e punti di riferimento; talvolta anche gravemente ammalato. Chi passa di qui trova ristoro, recupera le forze, sistema i documenti e si integra, trovando casa e lavoro. Ecco, una presenza accogliente, in cammino che rende possibile credere che insieme ci sarà un futuro migliore. La meraviglia di far festa.

L’aspetto più interessante della nostra presenza sono i ponti che si creano fra culture e religioni diverse, le amicizie che nascono fra modicani e le tante realtà di immigrazione presenti sul territorio. Vedere come volontari e volontarie si coinvolgano oltre la scuola per aiutare nei documenti, cercare lavoro e casa e mobili per arredarla, è davvero bello.

Alla fine, ci si invita a vicenda nelle proprie case per momenti di festa in cui ogni cultura sfoggia la bellezza dei suoi vestiti e la prelibatezza dei cibi. Si apprezza lo stile elegante e raffinato di culture che privilegiano le relazioni sociali molto più di noi! Così, in un contesto di relazioni libere, creative e belle, crollano i pregiudizi.

Nel nostro operare ci lasciamo guidare dal Vangelo, così come da questi versetti del Corano: “Se Dio avesse voluto, certo avrebbe fatto di voi una sola comunità. Ma volle provarvi con ciò che vi ha dato. Gareggiate dunque nelle opere buone. Tutti ritornerete a Dio e allora vi informerà su ciò su cui divergete” (sura 5, 48). “Ognuno ha una direzione verso cui volgere il viso. Gareggiate nel bene. Ovunque voi siate. Dio vi riunirà tutti. In verità Dio è onnipotente” (sura 2, 148)”.

Padre Ottavio Raimondo