Un saluto e un sorriso a tutti voi che mi accompagnate con le vostre preghiere.
I primi mesi del 2023 ci hanno regalato due momenti belli, importanti. La visita storica di Papa Francesco in Sud Sudan e 10 anni di pontificato che abbiamo ricordato con affetto il 13 Marzo.
Dieci anni sono passati velocemente e tutti ricordano le sue prime parole che ha pronunciato dalla loggia delle benedizioni, Buonasera…. Ci ha spiazzato, non ce lo aspettavamo, non eravamo abbituati e ancora oggi continua a toccare il cuore di tante persone, a sorprenderci, ha offrire parole di incorraggiamento e fiducia a tutti, perche quel buonasera significava uno stile nuovo di mettersi in relazione con il suo popolo per iniziare un cammino insieme.
Anche se i riflettori delle televisioni sono spente sulla visita del Papa come anche la situazione difficile del S. Sudan, il popolo sudanese continua a prolungare nel tempo la gioia vissuta con Papa Francesco a Juba. Dopo la visita nella Reppublica Democratica del Congo, il Papa ha voluto onorare la promessa e trascorre due giorni in Sud Sudan. Nostante, si vedeva la fatica fisica, non ci ha fatto manca il suo sorriso e le sue parole chiare e forti che ha rivolto con le autorità politiche, religiose, sfollati e durante la celebrazione dell’eucaristia prima del congedo finale.
Per non dimenticare ma piuttosto lasciare che la sua parola entri in profondità nei nostri cuori abbiamo preparato per il periodo quaresimale un via crucis biblica e ad ogni stazione abbiamo ripreso parte dei suoi discorsi pronunciati a Juba e non solo. Sono piccoli segni che in tante parrochie del paese si sta organizzando per diffondere il messaggio di Papa Francesco.
Ho parlato di visita storica di Papa Francesco in S. Sudan per due semplici motivi. Prima di tutto, credo che passerà molti anni prima di avere un altro Papa che visita il S. Sudan. Secondo, questa visita ha assunto per volonta di Papa Francesco un tono ecumenico con la presenza dell’arcivescovo anglicano di Canterbury e il moderatore della chiesa di Scozia. “ Vengo come pellegrino di riconciliazione, con il sogno di accompagnarvi nel vostro cammino di pace, un cammino tortuoso ma non più rimandabile – ha detto papa Francesco nel discorso nel giardino del palazzo presidenziale – non sono giunto qui da solo, perchè nella pace, come nella vita, si cammina insieme”.
Nella nostra casa di Juba passa veramente tanta bella gente, e ogni tanto ho la fortuna di incontrare alcuni padovani, come la breve visita di Tommaso Zardi, don Sebastiano Bertin e don Diego Cattelan della diocesi di Padova. Sono arrivati il 27 Feb. e partiti il 10 Marzo. Sono stati accolti dal nostro vescovo Christian della diocesi di Rumbek per conoscere da vicino anche se per un periodo breve, il suo lavoro pastorale. La nostra comunità comboniana di Juba ha partecipato rendendo il viaggio meno traumatico e agevole possibile. La cosa bella di questi incontri sono le conversazioni, le domande, le riflessioni che nascono e tra una domanda e l’altra aumenta la nostra conoscenza e la nostra fratellanza.
Prima di concludere, vorrei ricordare che Papa Francesco ha chiesto la PACE come dono per festeggiare i suoi 10 anni di pontificato. Spesso ci ha ricordato che oggi viviamo la terza guerra mondiale a pezzi, perchè si calcola che nel pianeta ci siano in atto più di 52 guerre. A volte ci chiediamo cosa posso fare io per promuovere la pace. Bene, ho incontrato in questi giorni una frase di Gaetano Taverna che suggerisce una proposta accessibile a tutti.
“La pace inizia con un sorriso, sorridi cinque volte al giorno a qualcuno che davvero ne ha bisogno. Fallo per la Pace. Tutte le opere d’amore sono opere di pace. Ogni atto d’amore è un’opera di pace, non importa quanto sia piccolo”.
Buona Pasqua a tutti voi e buona vita,
con affetto, Claudio.
N.B. Sono molto riconoscente a tutti voi che mi accompagnate con affetto e stima nel mio ministero missionario in S. Sudan. In particolare vorrei ringraziare tanti di voi che pur nella difficoltà economica degli ultimi anni, conservo la memoria del vostro sostegno concreto e sincero. GRAZIE di cuore per la vostra generosità!
(nella foto: da sinistra , Fr Claudio Bozza, Khezia, responsabile degli infermieri di Mapuordit e il dott. Stefano, volontario)