Padre Giovanni Taneburgo

 

Nella storia umana ci sono state tante rivoluzioni. Molte avevano come scopo il cambiamento di strutture o di sistemi, e hanno causato spargimento di sangue con risultati diversi: il successo desiderato o il fallimento. Altre miravano a cambiare i cuori e a rendere la vita più dignitosa, più vera; è così che hanno segnato la storia positivamente. Di questo secondo tipo è stata la rivoluzione inaugurata e pienamente realizzata da Gesù. Come ci dice il passo evangelico di questa domenica, è una rivoluzione che richiede sacrificio e impegno, amore e forza di volontà. Gesù, il vero Maestro, è esigente con noi perché ci ama e vuole che noi abbiamo a dare il meglio di noi stessi.

Prima di presentare tale rivoluzione, ritengo necessaria una premessa: Quando Gesù ci chiede di amare tutti, anche i nemici, non ci chiede di avere in simpatia tutte le singole persone, cioè non ci chiede di avere sentimenti di attrazione istintiva verso tutti. La simpatia per una persona, per quanto bella e buona possa essere, è cosa naturale ed è spontanea. L’amore evangelico è realtà molto più profonda della simpatia e senza dubbio richiede sacrificio. Inoltre l’amore evangelico, deve andare al di là di ogni tipo di antipatia, altrimenti non può sussistere. Vediamo allora che cos’è che chiede il Signore.

Gesù ci chiede di amare tutti, anche i nemici e presenta questo comandamento usando un linguaggio forte e con esempi concreti: porgere l’altra guancia, cedere il mantello, dare a chi chiede e prestare a fondo perduto. Senz’altro un comandamento sublime ma scomodo. Esso ci potrebbe tentare di accusare Gesù di essere un grande sognatore, con la testa per aria e con un insegnamento folle da fare spavento perché impraticabile. Ma Gesù, con i piedi per terra, conosceva e conosce molto bene il cuore umano in cui c’è una legge innata, la legge del taglione che ci rende inclini all’odio e alla vendetta. Così ci propone una via di liberazione e di felicità mediante la forza del perdono e dell’amore. Importante l’esempio di Davide che perdonò Saul, suo avversario, mentre avrebbe potuto facilmente ucciderlo. Ce l’aveva lì fra le sue mani, profondamente addormentato; ma rinunciò alla vendetta (I Lettura).

Ci chiediamo: Come possiamo mettere in pratica il comandamento di Gesù che, sappiamo, conobbe la cattiveria più spietata, fu rigettato, maltrattato, condannato ad una morte ignominiosa, eppure amò coloro che l’odiavano e benedisse coloro che lo maledicevano? C’è un solo modo: metterci alla sua presenza fissando lo sguardo dei nostri cuori su di Lui con un’umile invocazione: Apri le nostre menti e i nostri cuori, facci entrare in sintonia con te affinché abbiamo ad accogliere la tua Parola e abbiamo a metterla in pratica nel nostro cammino di vita.

Gesù è l’Amore Misericordioso del Padre fatto carne ed è al Padre che ci conduce. Quel Padre che ci ama sempre, giorno dopo giorno, mediante la cura che ha per noi e in particolare mediante la sua misericordia, il suo perdono. E’ importante rendersi sempre più conto che il perdono che possiamo avere per gli altri, soprattutto per i nemici non è che il riflesso del perdono che il Padre ha per noi nel Cristo.

Chi sono i nostri nemici? Sono quelli che, in modi diversi, si ergono contro di noi, contro i diritti che abbiamo o pensiamo di avere, nella società, nell’ambiente di lavoro, tra amici e anche in famiglia. Perdiamo le staffe davanti a persone che creano contrattempi, che ci fanno scortesie, che ci imbrogliano o ad ogni modo ci fanno del male. Quanti nemici possiamo avere!

Gesù ci da la motivazione più forte dell’amore verso i nemici. Questa è data dall’amore gratuito che Dio ha per noi e per tutti. Gesù dice: “E sarete figli dell’Altissimo; perché Egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.” Ecco allora che otteniamo la maturità umana e cristiana, fatti come siamo per essere amati da Dio e per amare tutti con la stessa gratuità e generosità con cui siamo amati noi. Così siamo sempre in Missione per creare un mondo nuovo.

Vi propongo un piccolo grande impegno: leggere, meditare e pregare il passo evangelico di questa domenica (Luca 6. 27-38) due o tre volte durante la settimana prossima, in comunione con Maria, Mamma di Gesù e Mamma nostra: Luca 6.27-38.

Buon cammino di vita!

Giovanni Taneburgo
Missionario Comboniano