Padre Romeo Ballan
Epifanie missionarie di Cristo luce dei popoli
Altre epifanie: Magi Battesimo Cana – 6 gennaio 2022
Isaia 60,1-6
Salmo 71
Efesini 3,2-3.5-6
Matteo 2,1-12
Riflessioni
Il cristiano inaugura il nuovo anno con due impegni forti: la pace e la missione. Ambedue questi impegni hanno come centro Gesù Cristo: il 1° gennaio è Cristo nostra pace, all’epifania è Cristo luce dei popoli. L’Epifania è una festa plurale: ogni manifestazione del Signore è una epifania. Il 6 gennaio, infatti, la liturgia proclama che questo giorno santo risplende per tre miracoli: i Magi che arrivano da Oriente a Gerusalemme, guidati da una stella; Gesù battezzato nel fiume Giordano; a Cana l’acqua è trasformata in vino. A queste tre epifanie classiche, gli evangelisti ne aggiungono altre: la stessa nascita di Gesù; Giovanni Battista che indica l’Agnello di Dio presente (Gv 1,36); Gesù che si rivela a Nicodemo (Gv 3) e alla Samaritana (Gv 4), ecc. Ogni fatto ha luogo in posti, tempi, modi, personaggi differenti, ma il contenuto è identico: è Cristo che si manifesta, è Cristo che siamo invitati a scoprire e ad annunciare ad altri, come i Magi, come il Battista, la samaritana.
Le Epifanie hanno luogo, normalmente, in un contesto di luce. Il Natale è avvolto nella luce che illumina i pastori; i Magi seguono una luce nel cielo, che li porta fino ad incontrare Gesù… Spesso la luce è evidente per la sua presenza o, per contrasto, per la sua assenza. La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano cattive (cfr. Gv 3,19). Dio stesso è luce senza tenebre, è l’amore (cfr. 1Gv 1 e 4). È luce che illumina il cammino dell’umanità, amore che riscalda e fa vivere. Per questo l’Epifania è la festa missionaria dei popoli, chiamati a camminare nella luce e nell’amore che provengono da Dio. È un fatto significativo che il nostro calendario missionario (vedi più sotto e durante tutto l’anno) sia così ricco di memorie di grandi evangelizzatori ed evangelizzatrici (diversi per origine, gruppo religioso, luogo di apostolato…) e di eventi legati alla missione (giornate, anniversari, ricorrenze… Un mosaico di universalità! Perché il dna di Dio è la convivialità delle differenze.
Dei Magi (non i maghi dei nostri circhi ma personaggi di scienza e di fede) il Vangelo non dice che fossero re, né tre (numero dedotto dai tre doni al Bambino misterioso); erano scienziati che interpretavano i movimenti delle stelle, gente alla ricerca di messaggi sul senso della vita; li cercavano guardando il cielo (la stella) e consultando la gente, come fecero a Gerusalemme con Erode e altri. Intraprendono un lungo viaggio da Oriente, con un solo piano-proposito: “Siamo venuti per adorare il nuovo Re” (v. 2). Lo trovano, grazie alla misteriosa stella e mossi dalla luce interiore che li illumina e riscalda il loro cuore: è la nuova fede! Lo incontrano e Lo adorano (v.11) con un gesto che è dovuto solo a Dio. Ora sono credenti, sono cristiani. Sono stranieri, migranti, sconosciuti, arrivano da lontano. Dio li ha chiamati, li ha mossi a partire verso una meta ignota, ma che alla fine li riempie di gioia grandissima (v. 10). Per questo l’Epifania è una grande festa missionaria: tutti i popoli sono chiamati alla fede e alla salvezza in Gesù Salvatore (II lettura). (*)
I Magi offrono i loro doni. Il primo dono, il più prezioso, sono loro stessi; è il loro stesso viaggio: lungo, faticoso, pericoloso, verso una meta che si fa sempre più chiara ‘cammin facendo’. Ora sanno di appartenere al vero Dio, diventano credenti veri. I loro doni sono segni, simboli, ricchi di significato e di messaggi: l’oro, metallo prezioso, per il nuovo Re; l’incenso per il vero Dio; la mirra, ingrediente per la sepoltura, per l’Uomo sofferente.
I tre doni dei Magi sono anche i nostri doni, che fanno nostra questa bella festa: la loro ricerca continua è anche la nostra ricerca permanente del Signore, della Sua Parola e del Suo Corpo; è l’offerta di ciascuno nel cammino per seguire Cristo. – L’oro siamo noi stessi, ciascuno di noi è un dono prezioso creato da Dio con amore; da qui la nostra dignità, la dignità di tutti (bianchi, gialli, neri, ricchi e poveri, europei e migranti… Tutti! – L’incenso è la nostra risposta a Dio nella preghiera che sale come il profumo dell’incenso. – La mirra è l’offerta della nostra fragilità, dolore, sofferenza, malattia e morte.
L’Epifania è la giornata missionaria dei ragazzi (giornata dell’Infanzia missionaria), festa dei popoli migranti, appuntamento vocazionale per giovani desiderosi di dare la vita per annunciare il Vangelo. Presso i vicini e in terre lontane. L’Epifania non ha luogo solo presso i lontani o nei gesti grandiosi. L’Epifania si fa presente anche nella capacità di cogliere i segni della manifestazione di Dio in mezzo a realtà piccole e feriali: un gesto di bontà, il sorriso di un bambino, la lacrima di un anziano, l’angoscia di una madre, il sudore dell’operaio, la paura del migrante, lo scherzo amabile di un amico, il regalo di un giocattolo… La sfida per noi è di essere Epifanie trasparenti di Dio: essere missionari, testimoni con la vita e con la parola, misericordiosi e disponibili ad accogliere e servire gli altri. Tutti. Senza esclusioni. Come ha fatto Gesù.
Parola del Papa
(*) «L’incontro con Gesù non trattiene i Magi, anzi, infonde in loro una nuova spinta per ritornare al loro paese, per raccontare ciò che hanno visto e la gioia che hanno provato. In questo c’è una dimostrazione dello stile di Dio, del suo modo di manifestarsi nella storia. L’esperienza di Dio non ci blocca, ma ci libera; non ci imprigiona, ma ci rimette in cammino, ci riconsegna ai luoghi consueti della nostra esistenza. I luoghi sono e saranno gli stessi, ma noi, dopo l’incontro con Gesù, non siamo quelli di prima. L’incontro con Gesù ci cambia, ci trasforma… Ogni esperienza di incontro con Gesù ci induce ad intraprendere vie diverse, perché da Lui proviene una forza buona che risana il cuore e ci distacca dal male».
Papa Francesco
Angelus nell’Epifania del 2020
Sui passi dei Missionari
1 Solennità di Maria Ss., Madre di Dio. – * Capodanno.
* Giornata mondiale della Pace, istituita dal Papa Paolo VI (1967). Messaggio di Papa Francesco per il 2022: «Dialogo fra generazioni, educazione, lavoro: strumenti per edificare una pace duratura».
3 Festa del Santissimo Nome di Gesù, che tutti i popoli sono chiamati a conoscere e venerare. La devozione al Nome di Gesù, presente nel Nuovo Testamento (cfr. Fil 2,9-11; Atti 3,6) e nella storia della Chiesa, ricevette un forte impulso nei secoli XIV–XV con S. Bernardino da Siena (vedi 20/5) e altri.
6 Solennità dell’Epifania del Signore, salvatore di tutti i popoli. I Magi inaugurarono il cammino dei popoli, vicini o lontani, verso Cristo.
* In molti paesi si celebra la Giornata dell’infanzia missionaria (Giornata missionaria dei ragazzi).
- S. André Bessette (1845-1937), canadese, religioso fratello della Santa Croce, per 40 anni portinaio del Collegio; si adoperò per far costruire il famoso santuario di S. Giuseppe a Montréal. Alla sua morte ci fu lutto nazionale.
- Celebrazione della prima Messa nel continente americano (1494), che segnò l’inizio della evangelizzazione nel Nuovo Mondo, precisamente a Isabela, oggi Puerto Plata (Repubblica Dominicana). La celebrò fra’ Bernardo Boyl, religioso catalano dell’Ordine dei Minimi di san Francesco di Paola, arrivato nel secondo viaggio di Cristoforo Colombo.
7 Festa del Natale del Signore nelle Chiese Cattoliche Orientali e nelle Chiese Ortodosse.
- S. Raimondo de Peñafort (1175-1275), domenicano spagnolo di Catalogna, insigne giurista, gran collaboratore di Papi, maestro generale dell’Ordine dei Predicatori, esimio per scienza e santità di vita.
- B. Lindalva Justo de Oliveira (1953-1993), religiosa brasiliana delle Figlie della Carità. Fu incaricata di un’infermeria con 40 pazienti nella città di Salvador, Bahia, dove fu uccisa con 44 coltellate. L’uccisore dichiarò alla polizia di averlo fatto «perché lei non mi ha mai voluto». La si ricorda oggi nel giorno del suo battesimo.
8 Ricordo di Lord Robert Baden-Powell (1857-1941), tenente generale dell’esercito britannico, educatore e scrittore britannico. Operò in India, Sudafrica e Kenya. Nel 1907, fondò il movimento mondiale dello scoutismo e, subito dopo, quello del guidismo.
9 Festa del Battesimo del Signore: in solidarietà con tutta la famiglia umana, Gesù si mise in coda come tutti i peccatori, aspettando il suo turno. Risalendo poi dalle acque, «portava con sé in alto il mondo intero» (san Gregorio Nazianzeno).
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A cura di: P. Romeo Ballan – Missionari Comboniani (Verona)
Sito Web: www.comboni.org “Parola per la Missione”
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Ciao, p.Luigi, mi sei stato compagno amabilissimo per sette anni a Rebbiò e a Crema. Che il Signore ti abbia…
Mi è piaciuto moltissimo e concentra tutto il senso della vita dell' uomo
L'ho incontrato più volte a Firenze, negli anni prima del sacerdozio, ci siamo scritte delle lettere, sono andata a trovarlo…
Ciao, padre Graziadio. E’ giunta l’ora per te, di riscuotere per l’eternità, il giusto compenso per quel granfe amore che,…
Ciao Santina, perdona il ritardo nel risponderti. Sarebbe bello potersi conoscere. Ti lasciamo qui scritti i contatti in modo da…