Padre Romeo Ballan
Carità e condivisione: anima della Missione
XXVIII Domenica del T. O.
Anno B – 10.10.2021
Sapienza 7,7-11
Salmo 89
Ebrei 4,12-13
Marco 10,17-30
Riflessioni
Nel mondo ci sono abbastanza beni per i bisogni di tutti, ma non abbastanza per l’avidità di alcuni o di ciascuno, affermava Gandhi, il grande saggio e politico indiano. Parole di un non cristiano, in sintonia con il severo insegnamento di Gesù circa l’uso dei beni materiali e il pericolo delle ricchezze. L’evangelista Marco accompagna il catecumeno e il discepolo alla scoperta progressiva della “bella notizia di Gesù, Cristo, Figlio di Dio” (1,1), rivelandone progressivamente l’identità attraverso i miracoli e gli insegnamenti. Nella sezione centrale del suo Vangelo, Marco inserisce le richieste più esigenti della morale cristiana, che egli raggruppa intorno a tre temi: le condizioni per seguire Gesù (rinnegare se stessi, prendere la croce: 8,32-38); l’uso dei beni materiali (il pericolo delle ricchezze, la ricompensa a chi lascia i beni terreni: 10,17-31); le esigenze della vita familiare (indissolubilità del matrimonio, amore e rispetto per i bambini: 10,2-16).
I tre temi sono scanditi da tre annunci della passione e della risurrezione (8,31; 9,31; 10,32-34); e sono inseriti tra due miracoli di Gesù che apre gli occhi di due ciechi: il cieco di Betsaida (8,22-25) e il cieco di Gerico (10,46-52). Significative sono le parole che Gesù dice a questo cieco: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. Il cieco, guarito, diventa discepolo e segue Gesù. Nel Vangelo odierno, Marco dice che il cammino della morale cristiana – e quindi, la salvezza! – è “impossibile agli uomini, ma non a Dio!” (v. 27). Tutto è possibile a Dio, il quale ci apre gli occhi sul cammino da seguire e, con la fede, ci dà la forza di seguirlo. Quel giovane cercava il cammino per avere la vita eterna, cioè il senso vero della vita, per essere felice.
Gesù gli risponde anzitutto fissandolo con uno sguardo profondo, per farlo passare dalla logica dell’avere a quella dell’essere, dell’amare; e lo invita a mettere al primo posto le persone, le relazioni, non i beni materiali. Anche lo scrittore brasiliano Paulo Coelho afferma: „Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente sostituisce lo sguardo dell’essere umano”.
Gesù è per i poveri, ma contro la miseria; la povertà che Egli propone è soprattutto in vista della comunione; i beni hanno senso soltanto se sono segni e strumenti di incontro con gli altri, nella condivisione. (*) Gesù non condanna in modo assoluto le ricchezze, non fa l’elogio della miseria e della fame, ma insegna come usare i beni: con onestà, giustizia, carità. Al giovane del Vangelo, che “possedeva molti beni” (v. 22) ed era un fedele osservante dei comandamenti (v. 20), il Maestro rivolge uno sguardo affettuoso (v. 21), invitandolo ad andare oltre l’osservanza della legge, a fare un salto di qualità: entrare, cioè, nella logica della carità e della condivisione dei beni con i bisognosi. In questo modo si afferma la propria libertà di fronte alle cose, che pure sono belle e buone, senza esserne dipendenti o prigionieri. Solo così la vita è vissuta con gratuità: come dono e condivisione con gli altri. Nella sequela del Signore si scopre la ricchezza e la gioia del Tesoro vero (v. 21).
L’uomo saggio (I lettura) scopre che la Sapienza che viene da Dio vale più delle ricchezze, più della salute e della bellezza (v. 9-10). La parola di Dio “viva, efficace” (II lettura), che scandaglia il senso delle cose e la profondità del cuore umano (v. 12), porta a capire che nel cristianesimo la virtù principale non è la povertà e neppure il lasciar tutto, ma la carità, intesa come donazione di se stessi e delle proprie cose, per un servizio d’amore agli altri. Per questo la carità è l’anima della Missione: l’amore spinge alla missione e alla solidarietà. La carità è segno e strumento di comunione fra le Chiese, nello scambio di doni.
Le parole di Gesù al giovane ricco hanno una risonanza speciale nell’ottobre missionario: Va’, da’ ai poveri, vieni, seguimi… La missione è un andare, è sempre un uscire da se stessi, è gioire nella scoperta dell’unico Tesoro che riempie la vita, è sentire l’urgenza di comunicare tale esperienza, è scoprire che gli altri sono più importanti delle nostre cose, è condividere beni spirituali e materiali con i più bisognosi… È questa la missione che dà senso pieno alla vita e sapore nuovo alla donazione di se stessi per gli altri. Ne danno testimonianza grandi missionari, che il calendario ricorda nel mese di ottobre: Teresa del Bambino Gesù, Francesco d’Assisi, Annalena Tonelli, Giovanni Calabria, Daniele Comboni, Giovanni XXIII, Carlo Acutis, Madeleine Delbrel, Teresa d’Avila, Ignazio di Antiochia, l’evangelista Luca, i santi martiri canadesi, Giuseppe Puglisi, Laura Montoya, Antonio Maria Claret, Carlo Gnocchi, Rosario Livatino… Imploriamo la loro intercessione, seguiamo i loro passi!
Parola del Papa
(*) «Gesù ha inaugurato, già oggi, i tempi futuri ricordandoci una caratteristica essenziale del nostro essere umani, tante volte dimenticata: “siamo stati fatti per la pienezza che si raggiunge solo nell’amore”. Tempi nuovi che suscitano una fede in grado di dare impulso a iniziative e plasmare comunità, a partire da uomini e donne che imparano a farsi carico della fragilità propria e degli altri, promuovendo la fraternità e l’amicizia sociale. La comunità ecclesiale mostra la sua bellezza ogni volta che ricorda con gratitudine che il Signore ci ha amati per primo (cfr. 1 Gv 4,19)… Solo così può fiorire il miracolo della gratuità, del dono gratuito di sé. Anche il fervore missionario non si può mai ottenere in conseguenza di un ragionamento o un calcolo. Il mettersi “in stato di missione” è un riflesso della gratitudine».
Papa Francesco
Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2021
Sui passi dei Missionari
9-10 Il Papa a Roma apre il Sinodo ecclesiale dal titolo: «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione»; 17/10 si apre il Sinodo in ogni Chiesa particolare. Una tappa fondamentale sarà l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi a Roma (ottobre 2023), a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari.
10 S. Daniele Comboni (1831–1881), primo vescovo e vicario apostolico dell’Africa Centrale. Elaborò un Piano per la Rigenerazione dell’Africa (1864), con l’idea centrale di salvare l’Africa per mezzo degli stessi africani. Fondò due istituti, per missionari e per missionarie (vedi 1/6). Morì a Khartoum (Sudan) all’età di 50 anni. Il suo motto: «Africa o morte!». Giovanni Paolo II lo proclamò beato (1996), santo (2003) e “insigne evangelizzatore e protettore del continente nero”.
- Assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2014 a: Kailash Satyarthi, attivista indiano (n. nel 1954), che si batte per i diritti dei bambini e dei giovani; e alla giovane Malala Yousafzay, attivista pakistana (n. nel 1997), nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione – bandito da un editto dei talebani – delle donne della città di Mingora. Nel 2012 fu gravemente colpita alla testa da proiettili sparati da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava a casa da scuola.
11 S. Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1881-1963), sacerdote bergamasco, ab diplomatico ecclesiastico, vescovo e cardinale, e il “Papa buono” (dal 1958). Il 25 gennaio 1959 annunciò l’indizione del Concilio ecumenico Vaticano II, che poi inaugurò l’11 ottobre 1962. Portò a Roma una sensibilità e orientamenti nuovi sui rapporti ecumenici, sulle questioni sociali (cfr. enciclica Mater et magistra (1961), sull’attività missionaria e, soprattutto, sulla pace con l’enciclica Pacem in terris (1963). Morì il 3 giugno.
- Ricordo di Luis de Bolaños (1549-1629), francescano spagnolo, missionario per 50 anni in Paraguay, soprattutto fra gli indios guaraní, di cui studiò la lingua, scrivendone la prima grammatica e un rudimentale vocabolario. Tradusse in guaranì il Catechismo per la diffusione della dottrina cristiana. Concepì l’idea di ridurre (concentrare, riunire) le popolazioni nomadi in villaggi stabili, con case e chiese in pietra, inducendole in tal modo ad adottare un sistema di vita sedentario e comunitario, anticipando l’opera che in seguito i gesuiti e altri missionari avrebbero continuato e sviluppato con le note reducciones (riduzioni).
12 Festa di Nostra Signora Aparecida, patrona del Brasile. Il santuario, capace di contenere 45.000 persone, è tra i più grandi al mondo e si trova nella città di Aparecida, nello stato di San Paolo. La festa è molto cara, specialmente agli afrobrasiliani.
- Ss. Felice, Cipriano e compagni; ci furono 4.966 martiri in Nord Africa: vescovi, sacerdoti, diaconi e una folla immensa di fedeli laici, durante la persecuzione decretata († 483) dall’ariano Unnerico, re dei Vandali.
- B. Carlo Acutis (1991-2006), adolescente milanese, allegro e intelligente, innamorato del pallone e della musica, genio del computer. Amante dell’Eucaristia (la sua «autostrada per il cielo»), della Vergine Maria, della Chiesa e del Papa, sempre attento alle persone bisognose. Fu stroncato da una leucemia fulminante. Papa Francesco l’ha additato come modello di santità giovanile nell’era digitale: «Egli ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza» (Christus Vivit, 2019, n. 104-105). È stato beatificato ad Assisi il 10-10-2020.
- Ricordo di Simon Kimbangu (1887-1951), fondatore della Chiesa indipendente kimbanguista nell’ex Congo Belga (oggi Rd Congo). Fu impriogionato per 30 anni a causa della sua fede.
- L’arrivo di Cristoforo Colombo in America (1492) segnò l’inizio della conquista coloniale del continente e dell’evangelizzazione del Nuovo Mondo.
13 Ven. Madeleine Delbrêl (1904-1964), laica francese, modello di assistente sociale. Superata una crisi giovanile di fede, votò la sua vita al sollievo morale e sociale degli operai nella periferia di Parigi, portando la speranza del Vangelo in ambienti secolarizzati e in mezzo a comunisti militanti. Fedelissima alla radicalità del Vangelo, è “una delle grandi mistiche del nostro secolo” (Card. Calo M. Martini).
14 B. Roman Lysko (1914-1949), sacerdote greco-cattolico dell’Ucraina, martire, sposato e padre di tre figli. Quando il regime comunista obbligò i greco-cattolici ad aderire alla Chiesa ortodossa, egli si rifiutò e passò alla clandestinità per continuare il proprio ministero, finché fu arrestato e incarcerato a Leopoli (Lvov), dove morì per le torture subite.
15 S. Teresa di Gesù (1515-1582), monaca spagnola di Ávila, riformatrice dell’Ordine delle Carmelitane; cominciò dal nuovo monastero di san Giuseppe in Ávila e fondò poi altri monasteri in varie città. In quest’opera dovette sostenere molte tribolazioni, che superò con invincibile coraggio. Diceva: «Chi ha come amico Cristo Gesù può certo sopportare ogni cosa». È dottore della Chiesa per la sua profonda esperienza mistica del mistero di Dio, della quale parla nei suoi libri. «La preghiera fece di Santa Teresa una ‘donna eccezionale’, una donna creativa e innovatrice» (Papa Francesco, 2021).
16 S. Margherita Maria Alacoque (1647-1690), monaca del monastero francese della Visitazione a Paray-le-Monial, dove ebbe speciali apparizioni del Sacro Cuore di Gesù. Nonostante le incomprensioni di consorelle e di alcuni superiori, continuò a promuovere la devozione e la festa del S. Cuore, grazie anche all’aiuto e la guida del gesuita san Claudio de la Colombière. Per ispirazione della santa, ebbe origine anche la pratica dei ‘Nove Primi Venerdí’ del mese.
- B. Agostino Thevarparampil (1891-1973), sacerdote dell’India, conosciuto con il nome popolare di Kunjachan (piccolo prete). Battezzò più di 5000 dalits (intoccabili), che sono gli ultimi nel sistema indiano delle caste.
- Giornata mondiale dell’alimentazione, istituita dall’Onu, per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), creata nel 1945. – Nel 2020 il Premio Nobel per la pace fu concesso al Programma alimentare mondiale (Pam), creato dalla Fao nel 1962. Il programma assiste una media di 100 milioni di persone in 78 paesi; è la più grande organizzazione umanitaria del mondo.
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A cura di: P. Romeo Ballan – Missionari Comboniani (Verona)
Sito Web: www.comboni.org “Parola per la Missione”
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