Padre Romeo Ballan

Evangelizzare senza monopolizzare Dio

XXVI Domenica del T. O.
Anno B – 26.9.2021

Numeri 11,25-29
Salmo 18
Giacomo 5,1-6
Marco 9,38-43.45.47-48

Riflessioni

Fanatismo, fondamentalismo, intolleranza, settarismo, integralismo, intransigenza, proselitismo, relativismo, sincretismo…, oppure dialogo, apertura, missione, accoglienza, cooperazione… La parola di Gesù nel Vangelo di oggi viene a far chiarezza su un cumulo di parole e di atteggiamenti che oggi abbondano nel linguaggio di tante persone e sui media, che, in vario modo, discutono su questi temi di attualità religiosa, sociale e politica. Gesù prende lo spunto dall’eccesso di zelo dell’apostolo Giovanni e di altri discepoli, che volevano impedire a una persona di scacciare i demoni nel nome di Gesù, “perché non ci seguiva” (v. 38). Gesù è un uomo universale, senza frontiere e interviene dicendo: “Non glielo impedite” (v. 39); chiunque fa del bene (anche liberare la gente da spiriti cattivi o dare un bicchier d’acqua…) è con noi, è dei nostri. In un’analoga circostanza, anche Mosè (I lettura) era intervenuto contro la richiesta gelosa di Giosuè, suo collaboratore e futuro successore: Mosè auspicò non una restrizione, ma una maggior effusione dello Spirito del Signore sul popolo: “Fossero tutti profeti!” (v. 29).

Giosuè e Giovanni – il giovane apostolo che ben merita il titolo di ‘figlio del tuono’, come lo chiama Gesù (Mc 3,17) – hanno, purtroppo, numerosi seguaci in ogni cultura e religione. Impedire, vietare… i verbi cari a Giosuè e a Giovanni, non sono accetti a Gesù, il quale non vuole proibire a nessuno di fare del bene o di pronunciare parole di verità (v. 39). Quella di Giosuè e di Giovanni è la tentazione tipica di ogni movimento integralista e di ogni persona chiusa nel suo ghetto mentale. La paura di ciò che è diverso per origine, cultura, religione… provoca sentimenti e fatti di chiusura, esclusivismo, respingimenti. In alcuni partiti e ambienti politici la xenofobia arriva fino a considerare l’altro come un criminale per il solo fatto di essere uno straniero, immigrato, profugo, rifugiato, clandestino.

È degna di nota la ragione addotta da Giovanni: “Volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva” (v. 38); non lo tacciano di imbroglione o disonesto, semplicemente non era del gruppo. “Non dice che non segue Gesù, ma che non segue loro, i discepoli, rivelando così che avevano, radicata, la convinzione di essere gli unici e indiscussi depositari del bene. Gesù apparteneva solo a loro, erano loro il punto di riferimento obbligato per chiunque volesse invocare il Suo nome e si sentivano contrariati dal fatto che qualcuno compisse prodigi senza appartenere al loro gruppo… L’orgoglio di gruppo è molto pericoloso: è subdolo e fa ritenere santo zelo ciò che è solo egoismo camuffato, fanatismo e incapacità di ammettere che il bene esiste anche al di fuori della struttura religiosa cui si appartiene” (Fernando Armellini). Giustamente abbiamo imparato che il Regno di Dio è più grande della Chiesa.

Qui sono in gioco valori missionari di prima grandezza. La salvezza e la possibilità di fare del bene non sono monopolio di una classe di eletti o di specialisti, ma un dono di Dio, offerto ampiamente ad ogni persona aperta al bene e disponibile a farsi portatrice di amore e di opere buone. (*) Lo Spirito del Signore ci è dato gratuitamente, ma non in esclusiva: nessuno, nessuna religione può avere la pretesa di monopolizzare Dio, il suo Spirito, la verità o l’amore. La risposta di Gesù (v. 39) non cambia se colui che fa opera di bene è clandestino, musulmano, buddista, rom, respinto, gay, carcerato, drogato… Gesù, uomo senza frontiere, offre la sua salvezza a ogni essere umano, superando ogni barriera e discriminazione etnica, sociale, religiosa… Lo illustra bene la testimonianza del matematico e fisico di origine ebraica, Albert Einstein, ricercato dai nazisti e rifugiatosi in America. Quando gli presentarono un modulo da compilare, alla voce: di che razza sei? Scrisse: umana!

La verità di Cristo unico Salvatore sottolinea l’universalità missionaria. Per una corretta comprensione di questa dottrina, è necessario evitare due estremi: da una parte, il fanatismo intollerante di chi non ammette altra verità al di fuori della propria; e dall’altra parte, il relativismo che non riconosce nessuna verità come sicura, universale, e lascia tutto nell’incertezza e in confusione. “La verità è una sola, ma ha molte facce come un diamante”, affermava Gandhi. Secondo la fede cristiana, Gesù è la Parola del Padre, è la verità personificata e incarnata, da cui derivano i semi di verità e di amore presenti nel mondo intero: da Lui provengono, a Lui si riconducono. Solo con questo duplice movimento – centralità e irradiazione di Cristo – si superano i pericoli dell’integralismo e del relativismo. L’evangelizzazione si fonda sulla possibilità di un dialogo. Lo zelo missionario ben inteso non è fanatismo, né imposizione, ma proposta, testimonianza gioiosa della propria esperienza di vita, di fede e di amore per Gesù Cristo. (**) È questo l’unico cammino per la diffusione del Vangelo.

 

Parola del Papa

(*) «La maggior parte degli abitanti del pianeta si dichiarano credenti, e questo dovrebbe spingere le religioni ad entrare in un dialogo tra loro orientato alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di fraternità». Papa Francesco, Enciclica Laudato si’ (2015) n. 201.

(**) «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma ‘per attrazione’». Papa Francesco, Esortazione apostolica Evangelii Gaudium (2013) n. 14.

 

Sui passi dei Missionari

26 Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, con il tema proposto dal Papa per il 2021: «Verso un “noi” sempre più grande».

26 B. Luigi Tezza (1841-1923), sacerdote camilliano italiano, missionario a Lima, Perù, dal 1900 fino alla morte. Con S. Giuseppina Vannini (vedi 23/2), fondò nel 1892 le Figlie di san Camillo per l’assistenza ai malati.

  • Ricordo di Andrea Gasparino (1923-2010), zelante sacerdote di Cuneo (Italia). Alla scuola dell’Eucaristia, della Madonna e di Charles de Foucauld, imparò a pregare, divenne un grande maestro di preghiera, con la sua testimonianza e i suoi libri. Fondò il Movimento Contemplativo Missionario, con piccole fraternità sparse nel mondo, che testimoniano il primato della preghiera per «imparare ad amare e servire».

27 S. Vincenzo de’ Paoli (1581-1660), sacerdote francese, fondatore della Congregazione della Missione, detta anche dei Lazzaristi o Vincenziani, per la formazione del clero e le missioni popolari. Con santa Luisa de Marillac (vedi 15/3) fondò le Figlie della Carità (1633) per il servizio ai poveri.

  • SdD. Maria Agostina Rivas López (1920-1990), martire, detta Aguchita, suora della Carità del Buon Pastore, nata a Coracora (Ayacucho, Perù) e uccisa per la sua fede, assieme ad altre 8 persone, da terroristi di Sendero Luminoso, nel villaggio di La Florida (prov. Oxapampa, dep. Junín). La missionaria era impegnata nella promozione e difesa dei giovani e delle donne di etnia Asháninka nella selva centrale amazzonica peruviana. (Sarà beatificata prossimamente).
  • Giornata mondiale del Turismo, promossa dall’Organizzazione mondiale del turismo (Omt, 1979).

28 S. Lorenzo Ruiz e 15 compagni martiri: sacerdoti, religiosi e laici, tutti associati alla famiglia domenicana, uccisi a Nagasaki (1633-1637). Lorenzo era nato a Manila da madre filippina e padre cinese; era sposato e padre di tre figli quando prese parte a un viaggio missionario in Giappone, dove incontrò il martirio. (Vedi anche 6/2; 25/8; 15/10; 24/11).

  • B. Niceta Budka (1877-1949), vescovo, nato in Ucraina, missionario in Canada fra i cattolici di rito bizantino; morì in un campo di concentramento a Karadzar (Kazakistan).
  • Anniversario della nascita di Confucio in Cina (551 av. C.).

29 Festa dei Ss. Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele; come pure ricordo dei Ss. Angeli custodi (festa il 2/10). Tutti loro, angeli e arcangeli, sono servitori di Dio, annunciatori dei suoi messaggi e nostri protettori.

30 S. Gregorio l’Illuminatore (257-332), vescovo, apostolo degli armeni, popolo che si convertì al cristianesimo nel 301.

  • S. Girolamo (347-420), sacerdote, nacque in Dalmazia, oggi Croazia, e morì a Betlemme. Fu un “infaticabile studioso, traduttore, esegeta, profondo conoscitore e appassionato divulgatore della Sacra Scrittura; ardente e talvolta impetuoso difensore della verità cristiana; ascetico e intransigente eremita, oltre che esperta guida spirituale” (Papa Francesco, 2020). È dottore della Chiesa; sua è la sentenza: «L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo».

1 S. Teresa di Gesù Bambino (1873-1897), nata ad Alençon (Francia), entrò ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux, desiderosa di essere «l’amore nel cuore della Chiesa». È dottore della Chiesa, patrona delle missioni e della Francia, protettrice dei malati di Aids e di altre malattie infettive. Ha scritto Storia di un’anima, uno dei capolavori della spiritualità di tutti i tempi.

* I suoi genitori, i santi Luigi Martin e Zelia Maria Guérin, sono stati canonizzati insieme nel 2015.

  • B. Juan de Palafox y Mendoza (1600-1659), spagnolo, vescovo di Puebla de los Ángeles (Messico), uomo di vasta cultura e spiritualità, viceré e visitatore apostolico. Fu riformatore e pastore instancabile e difensore degli indios. Tornato in Spagna, divenne vescovo di Osma-Soria.
  • Ven. Délia Tétreault (1865-1941), canadese, fondatrice delle suore Missionarie dell’Immacolata Concezione (Mic), per la missione ad gentes.
  • Giornata internazionale della musica, istituita nel 1975 dal Consiglio Internazionale della Musica, organismo creato dall’Unesco (1949).
  • Giornata internazionale delle persone anziane, adottata dall’Onu-Oms nel 1990.

2 B. Antonio Chevrier (1826-1879), francese, innamorato della povertà del presepio. Si consultò con S. Giovanni M. Vianney ad Ars e fondò a Lione l’associazione dei Preti del Prado, impegnati in opere di carità. Fu precursore dell’impegno sociale, educativo e missionario del clero.

  • B. Giovanni Beyzym (1850-1912), sacerdote gesuita della Volinia (Ucraina), missionario tra i lebbrosi a Fianarantsoa (Madagascar).
  • Giornata internazionale della nonviolenza, fissata dall’Onu nel 2007 nel giorno della nascita di Mahatma Gandhi il 2-10-1869. (Vedi 30/1).

 

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A cura di: P. Romeo Ballan – Missionari Comboniani (Verona)

Sito Web: www.comboni.org “Parola per la Missione”

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